DOMANDA
Siamo un azienda con sede legale italiana ed operiamo con clienti privati con partita IVA.
Avremmo bisogno di sapere se tra le modalità di invio delle fatture elettroniche, oltre alla PEC ed al codice identificativo, è prevista anche la possibilità di inviare le fatture attraverso un QR code. In caso fosse confermato, come si dovrebbe utilizzare il QR code comunicatoci dal cliente per l’invio della fattura elettronica?
Grazie in anticipo per l’aiuto
Alfonso Di Muro
RISPOSTA
L’utilizzo del QR code altro non è se non un metodo per trasformare i dati anagrafici, rilevanti per la fatturazione (quindi Nazionalità, Codice fiscale, partita IVA, Denominazione, indirizzo, PEC, Codice destinatario), quali esistenti nell’anagrafe tributaria, in un formato grafico interpretabile univocamente da specifici software, in grado quindi di decodificarlo.
L’Agenzia delle Entrate ha messo a punto un sistema di generazione del codice e un software di generazione della fattura elettronica che, tramite la telecamera del dispositivo dal quale si effettua la immissione, consente la lettura del QR-Code, evitando quindi la immissione manuale dei dati anagrafici del cliente e la possibilità di commettere errori di digitazione.
Il QR-Code può essere generato in formato immagine o in formato pdf, in modo da essere leggibile sia se memorizzato su un dispositivo mobile, sia se stampato come un biglietto da visita. Quindi se ciascuno di noi avesse sempre con sé il QR-Code, e se chi deve emettere fattura nei suoi confronti utilizzasse un software in grado di leggerlo, i tempi di emissione della fattura sarebbero certamente ridotti, come ridotta sarebbe anche la possibilità di commettere errori.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile inviare le proprie domande a: esperto@agendadigitale.eu