DOMANDA
Sono state emesse nell’anno 2023 delle fatture elettroniche ad una partita Iva cessata, il SDI non le ha scartate quindi risultano regolarmente consegnate. La cessazione (che non ci era stata comunicata) risale a marzo 2023 e le fatture sono di ottobre e dicembre 2023 ed in più ce n’è una di febbraio 2024, sempre tutte regolarmente consegnate. Come si può fiscalmente oggi, a mesi di distanza, rimediare a questa situazione?
RISPOSTA
Il rimedio ad una errata fatturazione è la emissione di note di credito per storno delle fatture errate e la ri-emissione delle fatture con la indicazione della partita IVA corretta. Nelle note di credito dovrà indicare nel blocco 2.1.6 (DatiFattureCollegate) gli estremi della fattura che intende stornare, e nella descrizione spiegare le ragioni dell’errore, magari indicando gli estremi del documento (pec o simile) da cui risulti la data in cui ha avuto formalmente notizia della cessazione della partita IVA per dimostrare la tempestività del rimedio. La data indicare nei predetti documenti dovrà essere la medesima indicata nelle fatture errate. In questo modo i dati delle liquidazioni e della dichiarazione IVA non cambierebbero. Nella ipotesi in cui l’Agenzia delle Entrate dovesse eccepire la tardività delle note di credito e delle fatture elettroniche Lei potrebbe opporre la formalità dell’errore e la mancanza di colpa, e la inesistenza di alcun danno per l’Erario (articolo 6, comma 5-bis, decreto legislativo 472/1997).
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome