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Imprenditori agricoli, perché vendere beni ammortizzabili non genera volume d’affari



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La vendita beni ammortizzabili dell’imprenditore agricolo in regime di esonero non genera volume d’affari: ecco le norme

Pubblicato il 18 dic 2023

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista



fattura registri Iva

DOMANDA
Ho una partita Iva agricola in regime di esonero. Mi trovo a dover vendere un trattore agricolo, in questo modo non avendo altre operazioni mi troverei a superare di gran lunga i limiti del terzo, che mi permettono di rimanere nel regime agevolato. Ho delle domande da porre:

  • premesso che sarà l’acquirente a fare autofattura, e che nell’anno in corso perderò i benefici del regime agevolato, dovendo versare l’iva c/vendite posso contestualmente portarmi in detrazione anche l’iva a credito generata dagli acquisti che ho sostenuto nel corso dell’anno stesso? (Come acquisti di attrezzature agricole da utilizzare col trattore che sto alienando e le spese di manutenzione del mezzo stesso)
  • Perdendo i benefici fiscali del regime, sarò anche costretta a versare gli oneri contributivi INPS?
  • Come faccio a rientrare nel regime di esonero per il prossimo anno?
  • Questa operazione, oltre ad obbligarmi a fare la dichiarazione iva, dovrà essere riportata anche in dichiarazione dei redditi?

    RISPOSTA
    La cessione di beni ammortizzabili (nel suo caso, di un trattore agricolo) non concorre alla determinazione del volume d’affari, e ciò ai sensi dell’articolo 20 del DPR 633/1972, comma 1, secondo periodo. Poiché l’articolo 34, comma 6, del DPR 633/1972, nello stabilire la soglia di ricavi che attribuisce il diritto all’esonero fa riferimento al volume d’affari, che è determinato senza considerare gli importi per le cessioni di beni ammortizzabili, ne consegue che lei – sempre che le cessioni di prodotti agricoli si mantengano al di sotto dei 7.000 euro annui – mantiene il diritto alla permanenza nel regime di esonero. La permanenza nel regime di esonero le preclude la possibilità di detrarre l’IVA sulle spese di manutenzione dei beni che intende cedere. La eventuale plusvalenza realizzata non rileva ai fini reddituali o contributivi, considerato che è comunque afferente l’esercizio di attività agricola, la cui tassazione avviene a norma degli articoli 25 e seguenti del DPR 917/1986.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eumailto:esperto@agendadigitale.eu Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

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