DOMANDA
Due signori hanno convinto il mio collaboratore al banco a variare la modalità di pagamento da assegno a ricezione merce a quello in contanti a presentazione fattura, normalmente noi accorpiamo i vari ddt del mese e facciamo una unica fattura a fine mese che ovviamente non hanno pagato. Ho fatto svariati solleciti di pagamento sia verbali che con mail a cui hanno sempre risposto che la modalità di pagamento “contanti” equivaleva a quietanza e che quindi loro avevano regolarmente pagato. Vani i vari tentativi ho dovuto citarli in giudizio adesso a distanza di 4 anni corro il rischio di perdere la causa perché nel file della fattura elettronica compaiono i codici MP01 e TP02, questo per il giudice vale come quietanza, ho 20 giorni di tempo per presentare le ns controdeduzioni. Ho letto in un precedente quesito che “La modalità di pagamento indicata nella fattura elettronica non è una informazione determinante ai fini del pagamento, ma solo indicativa”. Vorrei sapere quale documento ufficiale potrei presentare al giudice per avvalorare quanto da voi riportato, il mio avvocato visto forse l’esiguo importo ( poco più di 1.000 euro ) quasi avvalora la conclusione del giudice.
RISPOSTA
A mio avviso la questione dovrebbe essere posta in termini esattamente opposti: ossia se esiste una legge che equipari la indicazione della modalità di pagamento alla quietanza, non il contrario. Infatti il termine “modalità” di pagamento nella fattura elettronica, in assenza di specifiche disposizioni di legge, ha un significato chiaro ed univoco; secondo il vocabolario italiano Treccani, vuol dire: “Modo particolare di essere, di presentarsi (di un fatto, di un fenomeno, di un rapporto); si usa per lo più al plur.: stabilire le m. della consegna; spiegare le m. d’impiego dell’apparecchio”. Dire che il pagamento sarà effettuato in contanti non vuol dire quindi che il pagamento è già stato effettuato, ma che avverrà appunto secondo la modalità prestabilita. Per esempio, la modalità MP14 vuol dire “quietanza erario”, e questo caso specifico conferma indirettamente la plausibilità di quanto sopra affermato. La quietanza della fattura rappresenta invece la prova del pagamento. Se fosse sufficiente indicare come modalità “contanti” per indicare che la fattura è stata già pagata, non avrebbero alcun senso le norme regolamentari, nel settore delle agevolazioni finanziarie, che prescrivono che le fatture ricevute, per essere ammesse al contributo, debbano essere quietanzate.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome