DOMANDA
Siamo una società di capitali, pubblico esercizio, praticamente abbiamo utenze alle quali fatturiamo il consumo di energia elettrica.
Già nei confronti della PA, come previsto negli anni passati, ci siamo attrezzati con il sistema di interscambio.
Ora con l’approssimarsi della scadenza del primo gennaio 2019, non riusciamo a capire se esistono o meno vantaggi a richiedere il codice destinatario all’Agenzia delle entrate o gestire la fatturazione elettronica con la Pec.
Mi sembra di aver capito che il vantaggio potrebbe consistere nella conservazione dei documenti stessi.
Il suddetto codice destinatario è un codice univoco sia per la fatturazione attiva che passiva?
Operativamente parlando quale procedura potrebbe essere più agevole?
Filippo Della Valle
RISPOSTA
Il Codice destinatario è l’indirizzo telematico predefinito dal titolare di partita IVA per l’instradamento delle fatture elettroniche emesse nei suoi confronti dai fornitori (ciclo passivo) presso uno specifico recapito telematico, anziché all’indirizzo Pec. Può essere richiesto dal soggetto che intende utilizzarlo (generalmente grandi strutture organizzate, o grandi imprese) o da un Intermediario “Accreditato” dal Sistema a ricevere fatture elettroniche per conto dei soggetti che stipulano con lui apposite convenzioni.
Se il Codice Destinatario viene registrato all’Agenzia delle Entrate (direttamente dall’utente tramite Entratel / Fisconline o tramite un intermediario) si realizza un collegamento diretto ed automatico tra il predetto Codice e la partita IVA. Per cui ogni fattura elettronica inoltrata al Sistema di Interscambio viene instradata presso il canale telematico prestabilito e corrispondente al codice Destinatario, anche se nella fattura elettronica non viene indicato alcun codice o, addirittura, un codice diverso (purché esistente).
In sostanza il Codice Destinatario registrato e collegato alla sua partita IVA diventa il canale di default per il ricevimento delle fatture elettroniche spedite a lei dai suoi fornitori. Quindi il vantaggio nel dialogo con sistema di interscambio mediante il Codice Destinatario riguarda il ciclo passivo.
Nel ciclo attivo il problema riguarda, in maniera speculare, i destinatari delle fatture elettroniche da lei emesse.
Generalmente la stipula di una convenzione con un intermediario abilitato comprende anche la conservazione sostitutiva. Nel suo caso mi sembra quindi la strada più agevole.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile inviare le proprie domande a: esperto@agendadigitale.eu