DOMANDA
Riguardo alle novità introdotte con il provvedimento n. 293390 del 2021, le chiedo un parere su come gestire il caso di più dichiarazioni di intento per lo stesso cliente. Attualmente – a causa di alcuni limiti del nostro sistema informativo – quando un cliente ci invia più di una dichiarazione – ovviamente tutte relative allo stesso anno -, l’unica modo che abbiamo trovato per gestire questa situazione è stato sommare gli importi delle dichiarazioni: per esempio, ad inizio anno il cliente ci invia la dichiarazione n. 1 di 50.000 euro, poi il 1 novembre ci invia la dichiarazione n. 2 per ulteriori 10.000 euro, quindi a partire dal 1 novembre le nostre applicazioni eseguono i calcoli su un totale di 60.000 euro. In questa situazione, su tutte le fatture emesse dal 1 novembre noi indichiamo entrambi i protocolli – cioè 1 e 2 – perché non siamo in grado di distinguere con precisione se l’importo fatturato ha consumato solo la n. 1 oppure solo la n. 2 oppure entrambe. Ci rendiamo conto che questo metodo non è preciso, ma è comunque corretto e non abbiamo mai superato l’importo dichiarato. La domanda è: possiamo applicare questo sistema anche con le nuove regole? Glielo chiedo perché prima inserivamo i numeri di protocollo in un campo di testata, mentre il provvedimento in vigore dal 1 gennaio 2022 ha spostato l’informazione sulla riga di dettaglio.
Danilo Cussini
RISPOSTA
Il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 293390 del 28/10/2021, al punto 4.1, prevede che le dichiarazioni di intento ricevute siano riportate come segue: “In particolare, deve essere compilato un blocco 2.2.1.16
<AltriDatiGestionali> per ogni dichiarazione d’intento, come di seguito specificato:
- nel campo 2.2.1.16.1 <TipoDato> deve essere riportata la dicitura “INTENTO”
- nel campo 2.2.1.16.2 <RiferimentoTesto> deve essere riportato il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento e il suo progressivo separato dal segno “-” oppure dal segno “/” (es. 08060120341234567-000001)
- nel campo 2.2.1.16.4 <RiferimentoData> deve essere riportata la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle entrate e contenente il protocollo della dichiarazione d’intento.” Il blocco 2.2.1.16, che contiene le informazioni sopra indicate, è definito “0,N” ossia non obbligatorio e che ammette più di una occorrenza. Quindi Lei può indicare gli estremi di tutte le dichiarazioni di intento ricevute senza essere obbligato a indicare per ciascuna il suo ammontare; sarà l’Agenzia delle Entrate, sulla base degli estremi forniti, a svolgere le eventuali indagini. In buona sostanza è sufficiente che la somma degli imponibili delle fatture emesse nei confronti del medesimo cliente e per cui si sia utilizzato il plafond non ecceda la somma degli importi indicati nelle dichiarazioni di intento ricevute.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome