DOMANDA
Un mio contribuente ingegnere in regime forfettario vuole emettere nel 2018 solo fatture in formato elettronico sia B2B che B2C, utilizzando il servizio gratuito di generazione, trasmissione e conservazione dell’Agenzia delle Entrate chiamato SdI.
Anche se non è obbligato qual è la procedura da seguire? Anche le fatture di acquisto e di spesa relative all’anno 2018 su carta devono transitare nello SdI (seppure irrilevanti per la determinazione del reddito professionale) ed in quale modalità?
Lancia Dr. Gabriele
Commercialista – Revisore Legale dei Conti
RISPOSTA
Per ciò che concerne la emissione e la conservazione delle fatture elettroniche, l’Agenzia Entrate ha predisposto un servizio, accessibile a tutti i titolari di partita IVA previo rilascio di credenziali e stipula di apposita convenzione.
I contribuenti forfetari devono, tra l’altro:
- conservare (in maniera tradizionale) le fatture di acquisto, le bollette doganali e i titoli di spesa ricevuti in maniera analogica (cartacea);
- integrare le fatture di acquisto per le operazioni di cui risultano debitori di imposta (cosiddetto reverse charge) con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta, da versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni, senza diritto alla detrazione dell’imposta relativa.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile inviare le proprie domande a: esperto@agendadigitale.eu