Necessariamente il formato XMLPA della fattura elettronica italiana (FatturaPA) dovrà evolversi verso gli standard internazionali per l’interoperabilità perché la decisione della commissione europea (UE) 2017/1870 ha introdotto la fattura elettronica “europea” prevista dalla Direttiva (UE) 55/2014.
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Tale direttiva prevede all’articolo 7 che tutte le stazioni appaltanti hanno l’obbligo a ricevere ed elaborare fatture elettroniche conformi allo Standard (norma) europeo e ad una qualsiasi delle sintassi di un elenco ristretto, i cui riferimenti devono essere pubblicati (prossimamente) in GUUE dalla Commissione europea.
L’articolo 11 richiede il periodo di recepimento pari a 18 mesi dalla pubblicazione in GUCE della Decisione di esecuzione, pubblicata il 17 ottobre 2017, quindi a partire dal 18 aprile 2019 in tutta Europa le pubbliche amministrazioni potranno ricevere solo fatture elettroniche emesse in base alla nuova norma europea EN 16931-1:2017.
È consentito posticipare, fino a un massimo di 12 mesi, l’obbligo per le sole pubbliche amministrazioni locali.
Obiettivi norma fattura elettronica europea
L’obiettivo perseguito dalla Commissione europea con tale norma è quello di ridurre la complessità e l’incertezza legale relativa all’interpretazione del contenuto della fattura, consentendo così l’interoperabilità transfrontaliera e transettoriale per le pubbliche amministrazioni, per gli intermediari e tutto il settore degli operatori economici privati, superando i limiti di formati nazionali (come FatturaPA) che non permettevano una interpretazione univoca dei dati in essi contenuti.
Inoltre la promozione dell’adozione della fattura elettronica negli appalti pubblici e nel settore privato per consentire di ottenere benefici significativi agli Stati Membri e agli operatori economici è un presupposto fondamentale per lo sviluppo del Single Digital Market in Europa.
Tale disposizione è anche il necessario complemento della introduzione di procedure elettroniche negli appalti pubblici, come previsto dall’adozione delle Direttive 2014/24/UE e 2014/25/UE, che vedono attualmente in definizione i relativi standard europei per avviare una completa gestione digitale del Procurement pubblico con regole, sintassi e terminologie comuni ed uniche in tutti gli stati membri dell’Europa.
Che succederà in Italia
Pertanto è naturale pensare che il Sistema di Interscambio verrà adattato per supportare i formati previsti dalla EN 16931-1 e TS 16931-2, come previsto anche nel piano triennale dell’informatica nella pubblica amministrazione.
Sarebbe opportuno, ed è auspicabile, che questa evoluzione venga completata e sia operativa a partire dal 1 gennaio 2019 e che il formato FatturaPA si allinei allo standard semantico europeo per limitare al massimo errori di traduzione tra i vari formati.
Nuove opportunità è sfide attendono le pubbliche amministrazioni, le imprese, ed i professionisti italiani, sta a loro coglierle perché le norme giuridiche e quelle tecniche (standard) sono pronti e solo da utilizzare per migliorare l’efficienza, l’economicità e la trasparenza delle rispettive attività.