Esperto risponde

Come conservare le fatture analogiche emesse e ricevute dai soggetti forfettari

Pubblicato il 19 Apr 2019

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista

aprire partita Iva

DOMANDA

In qualità di commercialista sarei a chiedere come portare in conservazione digitale le fatture, cartacee,  ricevute da un soggetto forfettario che come è noto non ha l’obbligo della fattura elettronica.

Bruno Consalter

RISPOSTA

Lei pone un problema rilevante, che vede la sovrapposizione tra procedure digitali concepite per agevolare gli adempimenti dei contribuenti titolari di partita IVA, e procedure analogiche che avremmo dovuto definitivamente mandare in soffitta. Le resistenze opposte da alcune rappresentanze delle categorie imprenditoriali e professionali hanno  generato un mostro che ha vanificato l’impegno progettuale operato dall’Agenzia delle Entrate e dai dai vari organismi che hanno partecipato al Forum Italiano per la fatturazione Elettronica.

Risultato: ci troviamo a gestire  un sistema ibrido che ci costringe a mantenere le vecchie procedure e ci impedisce di sfruttare appieno le potenzialità delle nuove, pur costringendoci a sopportarne gli oneri. Le fatture analogiche possono essere portate in conservazione,  previa scansione,  a norma dell’articolo 3  del DMEF del 17 giugno 2014 (Conservazione dei documenti informatici, ai fini della loro rilevanza fiscale), richiamato dall’articolo 4  dello stesso provvedimento (Obblighi da osservare per la dematerializzazione di documenti e scritture analogici rilevanti ai fini tributari), che così recita:

I documenti informatici sono conservati in modo tale che:

  1. siano rispettate le norme del codice civile, le disposizioni del codice dell’amministrazione digitale e delle relative regole tecniche e le altre norme tributarie riguardanti la corretta tenuta della contabilità;
  2. siano consentite le funzioni di ricerca e di estrazione delle informazioni dagli archivi informatici in relazione almeno al cognome, al nome, alla denominazione, al codice fiscale, alla partita IVA, alla data o associazioni logiche di questi ultimi, laddove tali informazioni siano obbligatoriamente previste. Ulteriori funzioni e chiavi di ricerca ed estrazione potranno essere stabilite in relazione alle diverse tipologie di documento con provvedimento delle competenti Agenzie fiscali.

Il processo di conservazione dei documenti informatici termina con l’apposizione di un riferimento temporale opponibile a terzi sul pacchetto di archiviazione. Il processo di conservazione  di  cui  ai  commi  precedenti  è effettuato entro il termine previsto dall’art. 7,  comma  4-ter,  del decreto-legge 10 giugno 1994, n. 357,  convertito  con  modificazioni dalla legge 4 agosto 1994, n. 489. (n.d.r. ossia entro tre mesi dal termine di presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno di riferimento dei documenti).

Stante la natura analogica del documento da assoggettare a conservazione sostitutiva, il primo passo consiste nella trasformazione del documento da analogico a digitale, che avviene generalmente mediante scansione del documento, salvo che lo stesso non sia già ricevuto in formato digitale (pdf, tif, etc.). Il processo di digitalizzazione delle fatture non richiede l’intervento di un notaio o di un pubblico Ufficiale perché si tratta di documenti “non unici”, la cui conservazione è obbligatoria anche per i soggetti che li emettono e rilasciano.

Successivamente alla trasformazione del documento in formato digitale, va effettuato il processo di conservazione  secondo le regole tecniche a cui rinvia il DMEF sopra citato, approvate con Decreto Del Presidente Del Consiglio dei Ministri 3 Dicembre 2013, e rispettando anche le prescrizioni indicate alla lettera b) del sopra riportato  articolo 3. In pratica, occorrerebbe collegare  i files che si devono sottoporre a conservazione ad un database che permette la ricerca dei campi delle singole fatture e il collegamento al relativo file di cui si è fatta la scansione. Per questa ragione, sarebbe opportuno che la conservazione delle fatture sia integrata  (a meno di non sottoporsi ad un massacrante data entry) con i dati che risultano dalle registrazioni effettuate ai fini IVA.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile inviare le proprie domande a: esperto@agendadigitale.eu

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2