Fattura e pagamenti elettronici

Ecco perché l’innovazione digitale del Paese parte dalla PA

L’innovazione digitale è stata accompagnata in modo sempre più convinto da provvedimenti normativi che in modo convinto ne stimolano l’adozione. Un percorso di cambiamento attivato in modo forte dalla nostra PA. Vediamo i passi in arrivo

Pubblicato il 24 Mar 2015

Giusella Finocchiaro

presidente della Commissione incaricata di adeguare la normativa italiana in materia di dati personali al Regolamento Ue 679/2016

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Negli ultimi anni il Paese ha raggiunto traguardi importanti in relazione all’innovazione digitale. Tra le tappe di più incisivo impatto si è assistito al crescente incremento dell’utilizzo della posta elettronica certificata (divenuta obbligatoria per professionisti, imprese ed enti pubblici), all’introduzione dell’atto pubblico informatico, all’avvio del processo civile telematico e all’avvento della fatturazione elettronica per la Pubblica Amministrazione: svolte importanti che conducono il Paese e le imprese che vi operano verso una nuova concezione di firma e di documento attraverso innovative modalità di conservazione di quest’ultimo.

Come è noto la breccia nel mondo della digitalizzazione è stata aperta dal Codice dell’Amministrazione Digitale (Cad), integrato dalle regole tecniche approvate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 22 febbraio 2013, in forza dei quali può dirsi raggiunta l’equiparazione tra documento cartaceo e documento informatico, tra firma olografa su documento cartaceo e, a seconda dei casi, firma elettronica avanzata, qualificata o digitale.

E la digitalizzazione rappresenta oggi una delle linee di azione più significative per la riduzione della spesa pubblica e privata, con positive ricadute in tema di efficienza, semplificazione e salvaguardia dell’ambiente.

L’atteso appuntamento del 31 marzo 2015 segna la seconda fase di attuazione dell’obbligo di utilizzo della fattura elettronica nei confronti della pubblica amministrazione, da un lato imponendo agli enti pubblici di velocizzare i tempi di pagamento e dall’altro consentendo ai fornitori della pubblica amministrazione stessa di monitorare i propri crediti.

Il traguardo raggiunto per la fatturazione elettronica nei confronti della pubblica amministrazione rappresenta allora l’occasione per introdurre la fatturazione elettronica anche nei rapporti tra gli operatori economici, espandendo gli orizzonti del digitale.

Nel descritto scenario, caratterizzato da una digitalizzazione sempre più imperante, si colloca la recente entrata in vigore delle Linee Guida predisposte dall’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale) per l’effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi, mentre a livello europeo merita menzione il Regolamento n. 910/2014 approvato dal Parlamento e dal Consiglio in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. Al Regolamento, che, una volta entrato in vigore il 1° luglio 2016, abrogherà la direttiva europea 1999/93/CE, si guarda con estremo interesse: evidente, infatti, l’obiettivo di realizzare un vero mercato unico per il digitale, eliminando le barriere dettate dalle normative nazionali, puntando sull’interoperabilità giuridica e tecnica, fra i Paesi dell’Unione, degli strumenti elettronici di identificazione, autenticazione e firma.

Con particolare riguardo alla fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione, da rilevare l’anticipazione della data di avvio della seconda fase, ad ulteriore riprova della forte volontà politica nello spingere il sistema Paese verso processi sempre più digitalizzati, e l’impiego del formato XML eventualmente utilizzabile anche nelle relazioni tra imprese, come del resto alcune importanti realtà hanno già deciso di fare.

L’appuntamento del 31 marzo 2015 è spesso visto dalle aziende, dai professionisti e dalla stessa pubblica amministrazione come un nuovo adempimento, come un ulteriore obbligo normativo, a dimostrazione che non a tutti sono ancora ben chiari ed evidenti i tanti vantaggi ed i reali benefici economici che tali processi consentono di ottenere se ben implementati. Sfruttare le peculiarità del formato XML significa per le PA eliminare il data entry, per i fornitori verificare in qualsiasi momento lo stato delle proprie fatture accedendo alla piattaforma di certificazione dei crediti, per la Ragioneria Generale dello Stato monitorare pressochè in tempo reale la finanza pubblica, per il mondo bancario poter intervenire a smobilizzare con maggior anticipo i crediti delle imprese e dei professionisti, per l’Agenzia delle Entrate verificare la correttezza dell’iva trattenuta e versata dalla PA.

Con l’obiettivo di aiutare imprese e PA ad arrivare preparati alla scadenza del 31 marzo l’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione ha sviluppato un compendio di “domande e risposte” – circostanziate e puntuali – sul tema della fatturazione elettronica verso la PA: frutto di un momento di incontro che ha visto la partecipazione di Amministrazioni locali e delle principali Istituzioni coinvolte in questo progetto, è a disposizione gratuitamente cliccando qui.

Dobbiamo sforzarci di “guardare oltre le barriere” spesso costruite proprio da coloro che in realtà non desiderano questi cambiamenti che potrebbero mettere a repentaglio posizioni di rendita consolidate da anni. L’innovazione tecnologica è per sua natura cambiamento, e questo vale anche per la fattura elettronica alla PA , ed è quindi necessario per i diversi soggetti coinvolti comprendere a pieno tali processi per poterli adattare al meglio alle diverse realtà, ma è certamente inevitabile cambiare le attuali procedure di lavorazione pensate per documenti cartacei e non per dati strutturati. Sarà poi inevitabile altresì estendere la digitalizzazione anche agli altri documenti che quotidianamente vengono scambiati e lavorati, e non limitarsi alla sola fattura elettronica, consentendo in questo modo di liberare risorse per attività a maggiore valore aggiunto.

Proprio al fine di supportare le PA in questo percorso di cambiamento, l’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione ha realizzato – in collaborazione con AgID, Forum italiano Fatturazione Elettronica e eProcurement e Forum PA – il Quaderno del Fare … BENE Fatturazione Elettronica nelle PA. Un compendio sintetico di “istruzioni per l’uso” pensato per le PA che guardano alla Fatturazione Elettronica come a un’occasione per recuperare produttività e crescere in efficacia, disponibile gratuitamente cliccando qui.

Il momento che stiamo vivendo verrà forse ricordato come uno dei periodi in cui le innovazioni tecnologiche hanno maggiormente impattato sull’economia oltre che sulla società, e lo sforzo che tutti noi dobbiamo fare è quello di partecipare attivamente a questo cambiamento per coglierne i benefici e le opportunità, senza trincerarsi dietro falsi miti o fragili barriere destinate inesorabilmente a sgretolarsi.

Questi e altri temi saranno oggetto del Convegno “31 Marzo 2015 – Fatturazione Elettronica: ultima chiamata” che si terrà in Regione Emilia Romagna il prossimo 31 marzo. Per partecipare è opportuno iscriversi, cliccando qui.

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