il quadro

Fattura elettronica al rush finale, ecco i prossimi passi

Legislatore, amministrazione finanziaria, imprese e professionisti sono chiamati a un ultimo sforzo per arrivare in tempo all’appuntamento del primo gennaio e per accompagnare il sistema nella rivoluzione della fatturazione elettronica in tutto il 2019. Ecco cosa manca per completarla

Pubblicato il 20 Dic 2018

Benedetto Santacroce

Studio Legale Tributario Santacroce & Associati

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Tutti gli stakeholder – legislatore, amministrazione finanziaria e imprese – sono al rush finale in vista della scadenza del primo gennaio 2019, quando diventerà obbligatoria la fatturazione elettronica tra privati, ma sarà solo l’inizio di una profonda trasformazione che prenderà il prossimo anno. Per completarla manca infatti un incentivo adeguato di natura fiscale o finanziaria che aiuti i singoli o il sistema a fare una rivoluzione che non è solo a favore dell’uno o dell’altro protagonista, ma di tutti.

eFattura, da adempimento a opportunità

Le ultime regole introdotte con la conversione in legge il 14 dicembre scorso del Dl 119/2018 cercano di rendere più soft l’impatto della fattura elettronica sull’intero sistema. Gli obiettivi delle imprese e dei professionisti devono essere, da una parte, quello di sopravvivere al 1 gennaio approntando le misure necessarie per assolvere al mero adempimento e, dall’altra, di cominciare a individuare le misure da realizzare nei prossimi anni per trasformare la fattura elettronica in una vera opportunità.

Certamente, in questi ultimi giorni, perché tutti siano in grado di emettere e ricevere fatture solo in elettronico è necessario uno sforzo finale da parte di tutti, nella certezza che l’arrivo della fattura elettronica è solo il primo passo per:

  • l’inserimento di nuove e più importanti semplificazioni fiscali di tipo strutturale. Si pensi al superamento di ogni comunicazione ovvero una effettiva semplificazione nella gestione dei registri;
  • una trasformazione digitale del rapporto fisco-contribuente che consenta una maggiore flessibilità nella realizzazione degli adempimenti;
  • la creazione di una nuova relazione integrata tra cliente e fornitore. Si pensi a quali passi si potranno fare per integrare i sistemi informativi che potranno dialogare con formati condivisi;
  • una maggiore fluidità di dialogo anche nelle relazioni internazionali con particolare riferimento ai rapporti tra operatori unionali. L’introduzione di un modello unico europeo di fattura apre la strada ad importanti passi di integrazione e di semplificazione dei processi con sostanziale riduzione dei costi.

Cosa devono fare gli stakeholder

Ritornando agli sforzi che si ritengono necessari per arrivare in tempo all’appuntamento del primo gennaio 2019 e per accompagnare il sistema nella rivoluzione della fatturazione elettronica si ritiene che tutti gli stakeholders devono fare la loro parte.

In primo luogo il legislatore che, dopo gli importanti interventi fatti nel decreto fiscale di fine anno, deve continuare nella sua azione di semplificazione e riduzione degli oneri in capo ai contribuenti. In effetti la fatturazione elettronica deve consentire di eliminare obblighi obsoleti ovvero resi inutili dall’esistenza del nuovo processo di certificazione. Si pensi ad esempio come devono cambiare le regole sui controlli o sui poteri dell’amministrazione finanziaria.

Altro protagonista chiamato ad interpretare e applicare le norme in modo flessibile e orientato al cambiamento è l’Amministrazione finanziaria. In questo contesto ci si aspetta, specialmente nel primo periodo di applicazione, molto buon senso per venire incontro agli errori che il contribuente potrebbe commettere. È chiaro che in questo senso si è già mosso il legislatore che ha previsto da una parte una moratoria senza sanzioni per i trimestrali di 6 mesi e per i mensili di 9 mesi per tutti i ritardi che gli operatori avranno nell’emissione della fattura. Comunque, l’approccio interpretativo flessibile potrà dare un grande aiuto in presenza di situazioni applicative non chiare o non del tutto gestibili. In questo senso la data delle fatture emesse al 31 dicembre 2018 dovrà, in ragione dei primi giorni del 2019, essere considerata più che qualificante.

Infine tra i protagonisti della presente rivoluzione ci sono anche le imprese e i professionisti. In effetti questi soggetti sono quelli che dovranno sopportare maggiormente il carico dello sforzo, perché dovranno intervenire sui singoli processi di fatturazione per adeguare in modo corretto i sistemi. In particolare, i professionisti, supportati da provider e gestionali diventeranno il fulcro portante della rivoluzione divenendo in molti casi l’hub dei propri clienti.

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