L’obbligo alla fattura elettronica 2019 comincia a essere più “digeribile”: sono in arrivo semplificazioni per risolvere aspetti critici (per l’emissione e trasmissione della fattura) che recentemente hanno alimentato molte discussioni tra gli operatori interessati e che rischiavano di diffondere la massiva della fatturazione obbligatoria tra privati a partire dal primo gennaio 2019.
L’annuncio, molto recente, è dell’amministratore delegato di Sogei. Inoltre il 10 ottobre è stata rilasciata una nuova versione del tracciato XML per la fatturazione elettronica.
Dati sulla fatturazione elettronica in Italia
Nel corso della recente audizione alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati Andrea Quacivi, l’amministratore delegato di Sogei ha fatto il punto sull’attuale situazione della fatturazione elettronica in Italia.
Nel suo intervento ha evidenziato che sono trasmessi 1,45 miliardi di dati fatture tramite lo spesometro 1 semestre 2018.
Si evidenzia che gli ultimi dati disponibili sul sito FatturaPA sono quelli del mese di maggio 2018 che indicano un totale file ricevuti dal SDI pari a 2.902.937 di fatture, di cui verso PA il 97,72% e verso B2B 1,75%. La percentuale di scarti è pari a 0,53%.
Qui di seguito le tipologie di errori riscontrati sui dati sui file fattura scartati prima di identificare il destinatario:
Significativi sono anche i dati riportati nella seguente tabella che si riferiscono alle tipologie di errore dei file fattura scartati dal SDI e destinati alle Pubbliche Amministrazioni:
Dall’osservazione dei dati sopra riportati emerge che probabilmente una maggiore attenzione, o l’utilizzo di piattaforme “evolute” per l’emissione delle fatture elettroniche eviterebbe lo scrto delle tipologie più ricorrenti percentualmente.
Altro dato significativo è che il tempo medio di consegna di una fattura è attualmente di 3,5 ore, dato significativo perché evidenzia come sia necessaria l’introduzione di un cambiamento delle attuali regole fiscali in materia di tempistica dell’emissione delle fatture.
Le semplificazioni alla fattura elettronica
Le deleghe per gli intermediari qualificati saranno attivabili e gestibili anche in modalità telematica massiva da parte degli intermediari qualificati ai sensi dell’articolo 3, comma 3, del D.P.R. 22 luglio 1998, n. 322. Si ricorda che tramite il servizio Fatture e Corrispettivi accessibile dal sito dell’Agenzia delle entrate è possibile accedere in modalità riservata alla consultazione dei dati, alla gestione della consultazione e trasmissione delle fatture elettroniche e al servizio di registrazione dell’indirizzo telematico predefinito dove ricevere le fatture elettroniche.
L’app mobile FatturAE per offrire nuove funzionalità di caricamento dei file per la trasmissione telematica via Internet, con protocollo HTTPS e canale cifrato.
L’app consente:
- la generazione delle fatture elettroniche,
- la trasmissione delle fatture elettroniche,
- la compilazione automatica dei dati anagrafici, per i soggetti che hanno attivato la registrazione mediante il QRCode.
Quest’ultima funzionalità è realizzabile dopo che è stata verificata con l’ufficio del Garante Privacy la possibilità di utilizzare i dati che sono contenuti nelle banche dati dell’Anagrafe tributaria.
Per quanto riguarda l’app mobile sarà implementata la possibilità di compilare la fattura elettronica offline e di introdurre delle procedure che semplificano e migliorano la gestione dell’adempimento da parte dei contribuenti.
Anche per l’applicazione web sono previsti significativi miglioramenti che principalmente prevedono la possibilità di utilizzare la compilazione automatica dei dati anagrafici se già presenti nelle banche dati dell’Anagrafe tributaria.
Tale innovazione è particolarmente importante nella fatturazione B2C, cioè verso i privati e consumatori in quanto non sempre è agevole e verificabile direttamente la corretta indicazione del codice fiscale del soggetto a cui emettere la fattura. Appare chiaro che in caso di errata indicazione del codice fiscale la fattura non può essere consegnata e deve essere riemessa, ma se non si è in grado di ricontattare l’acquirente si pone un serio problema per l’emittente.
Anche per la consultazione delle fatture B2C sarà fatto un intervento volto a permettere la loro consultazione. Questo si rende necessario perché attualmente non è previsto per i contribuenti non titolari di partita IVA la possibilità di effettuare la consultazione delle proprie fatture.
Entro il termine all’avvio dell’obbligo di trasmissione dei corrispettivi saranno attuati degli interventi che riguarderanno la possibilità di generazione e invio delle fatture direttamente dai Registratori Telematici. Saranno definite le regole tecniche di interoperabilità tra il Registratore Telematico e il sistema Fatture e Corrispettivi. Dopo la definizione delle predette regole di trasmissione sarà possibile far comunicare il Sistema di Interscambio con il Registratore Telematico per l’emissione delle fatture elettroniche.
Anche per il monitoraggio flussi verrà modificata l’interfaccia per permettere agli esercenti di poter verificare, direttamente o tramite un loro intermediario, sia le trasmissioni delle fatture effettuate o non effettuate dal Registratore Telematico.
È stato già effettuato un primo adeguamento allo schema XML della fattura elettronica, che sarà seguito da prima dell’avvio dell’obbligo al 1° gennaio 2019, per gestire tutte le altre tipologie di fattura.
L’ultimo aggiornamento è quello della versione 1.3 del 10 ottobre 2018, nel quale sono state inserite le modifiche che riguardano le modalità di trasmissione della fattura elettronica utilizzando quale strumento di colloquio con il Sistema di Interscambio la PEC (posta elettronica certificata).
Tale intervento si è reso necessario perché l’allegato A del Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate (n.89757/2018 del 30 aprile 2018) ha definito le regole tecniche di predisposizione e trasmissione delle fatture elettroniche al Sistema di Interscambio.
Va tenuto presente l riguardo che il contribuente che vuole utilizzare la PEC per l’invio delle fatture al Sistema di Interscambio deve completare il primo invio in assoluto all’indirizzo di PEC generico del Sistema di Interscambio (SDI01@pec.fatturapa.it).
Solo dopo questo primo invio egli viene riconosciuto come soggetto che invia fatture elettroniche via PEC, e a questo punto gli viene comunicato un nuovo indirizzo PEC del Sistema di Interscambio che è diverso da quello generico (utilizzato per il primo invio in assoluto), e da questo momento quest’ultimo è l’indirizzo PEC da utilizzare per tutti gli invii e diviene il riferimento per il futuro.
In concreto se gli viene comunicato l’indirizzo SDI02@pec.fatturapa.it, da quel momento il contribuente dovrà inviare le fatture elettroniche solo a questo nuovo indirizzo, e non più a quello generico utilizzato per il primo invio in assoluto. Se si sbaglia indirizzo PEC la conseguenza è che la fattura non è emessa perché non può essere gestita dal Sistema di Interscambio.