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Fatturazione elettronica internazionale, come gestirla in azienda



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Gestire la fatturazione elettronica internazionale in azienda è complesso, date le diverse normative, formati e regole: si va però globalmente a tendere verso interoperabilità e standardizzazione

Pubblicato il 24 apr 2025

Enrico Liverani

Key Account & Consulting Director di Digital Technologies, a Namirial Company



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La fatturazione elettronica è in rapida evoluzione: sempre più Paesi introducono sistemi normati per incrementare l’efficienza operativa, contrastare l’evasione fiscale e rafforzare la competitività delle imprese sui mercati internazionali. Oggi, l’e-invoicing rappresenta uno degli strumenti più efficaci per semplificare e automatizzare i processi di gestione documentale, amministrativi e fiscali.

Sebbene il percorso verso la digitalizzazione delle fatture sia iniziato da diversi anni, recentemente questa transizione ha subìto una significativa accelerazione, alimentata dalla crescente esigenza di trasparenza, efficienza e rigore fiscale. Le aziende operanti a livello internazionale si trovano oggi di fronte a uno scenario complesso che richiede un’attenta valutazione strategica: l’adeguamento rapido non rappresenta più soltanto un obbligo normativo, ma una concreta opportunità di innovazione e miglioramento dei processi finanziari e amministrativi.

Questa trasformazione digitale va oltre la semplice conformità legislativa, consentendo di ottimizzare la gestione finanziaria, ridurre sensibilmente i costi amministrativi e aumentare l’agilità operativa—fattori indispensabili per competere in un mercato globale sempre più dinamico.

Italia modello per la fatturazione elettronica internazionale

L’Italia rappresenta oggi un punto di riferimento europeo nell’ambito dell’eInvoicing. Dal 2014, con l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria verso la Pubblica Amministrazione, successivamente estesa nel 2019 al settore privato attraverso il Sistema di Interscambio (SDI), il Paese ha ottenuto significativi risultati nella riduzione dell’evasione fiscale. Questo modello è diventato un esempio virtuoso per numerosi Stati europei che stanno attuando iniziative simili. L’esperienza nazionale dimostra chiaramente che un sistema standardizzato porta benefici concreti sia all’amministrazione fiscale sia alle imprese, con una drastica riduzione degli errori, cicli di pagamento più veloci e maggiore trasparenza nelle relazioni commerciali.

L’espansione internazionale della fatturazione elettronica

La diffusione internazionale della fatturazione elettronica sta rapidamente cambiando le modalità di gestione dei processi fiscali e contabili da parte delle imprese e delle amministrazioni pubbliche. Nonostante ogni Paese adotti modelli e tempistiche differenti, la direzione comune è evidente: digitalizzazione, trasparenza e automazione sono ormai pilastri delle politiche fiscali internazionali.

In Europa, Paesi come Germania, Francia, Belgio, Polonia, Estonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia, Lettonia e Spagna hanno già definito un calendario per il passaggio alla fatturazione elettronica obbligatoria nel corso dei prossimi anni, tra il 2025 e il 2028. Inoltre, la Direttiva ViDA (VAT in the Digital Age) introdurrà entro il 2030 standard comuni per la rendicontazione digitale delle transazioni in tutti gli Stati membri.

Fatturazione elettronica internazionale in Asia

Non solo risultano rilevanti gli impatti della fattura elettronica intra UE: anche Medio Oriente e Asia avanzano rapidamente su questo fronte. Emirati Arabi Uniti, Giordania, Singapore e Filippine stanno implementando soluzioni simili, mentre Malesia, India e Vietnam dispongono già di sistemi consolidati. Un caso emblematico è rappresentato dal Sud America, dove l’e -invoicing è ormai da tempo uno standard affermato che ha dimostrato benefici significativi in termini di efficienza amministrativa, riduzione delle frodi e semplificazione fiscale.

La fatturazione elettronica è destinata, dunque, a diventare presto uno strumento globale, contribuendo a creare un’economia internazionale più trasparente, sicura e integrata.

La Direttiva ViDA e i suoi effetti sulle imprese

In questo contesto, emerge con forza l’importanza della direttiva VAT in the Digital Age (ViDA) entrata ufficialmente in vigore il 14 aprile 2025, venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’EU. Questa direttiva rappresenta un passo decisivo verso una standardizzazione europea della fatturazione elettronica e della rendicontazione IVA digitale, mirando a ridurre la frammentazione normativa e facilitare il commercio intra-europeo attraverso procedure uniformi e interoperabili.

Tuttavia, l’impatto di ViDA non sarà omogeneo in tutta Europa. Paradossalmente, i Paesi che hanno già adottato sistemi avanzati, come l’Italia, dovranno adattare ulteriormente i loro sistemi alle nuove normative, mentre quelli attualmente privi di sistemi regolamentati potranno adottare direttamente gli standard ViDA, limitando così gli oneri di adeguamento.

Ad ogni modo, per le imprese europee, ViDA costituisce al tempo stesso una sfida normativa e una reale opportunità strategica. Se da un lato richiederà interventi di adeguamento tecnologico e procedurale, dall’altro permetterà di ottimizzare i processi interni, ridurre costi e tempi amministrativi, migliorare la qualità dei dati fiscali e rafforzare l’efficienza commerciale.

Sfide e opportunità dell’interoperabilità

Con la crescente diffusione della fatturazione elettronica, emerge il tema cruciale dell’interoperabilità, ovvero la capacità dei diversi sistemi nazionali e piattaforme digitali di comunicare e scambiare dati senza barriere tecniche o normative. Nonostante la direttiva ViDA rappresenti, almeno in Europa, un progresso significativo verso la standardizzazione, molte aziende multinazionali affrontano ancora un panorama complesso a causa di differenze nei formati, specificità normative locali e piattaforme eterogenee.

Questa complessità può però trasformarsi in opportunità strategica grazie all’adozione di tecnologie avanzate e flessibili, in grado di integrarsi facilmente con standard internazionali diversi. Soluzioni di questo tipo consentono di semplificare notevolmente i flussi operativi, ridurre gli interventi manuali, velocizzare i processi e migliorare la qualità amministrativa. In tale scenario, i provider tecnologici specializzati giocano un ruolo essenziale, garantendo non soltanto conformità normativa locale, ma anche reale interoperabilità tra mercati diversi.

Infine, l’interoperabilità apre la strada all’automazione intelligente dei processi finanziari e amministrativi: integrando strumenti evoluti come l’intelligenza artificiale, le imprese possono ulteriormente abbattere gli errori manuali, accelerare le riconciliazioni e la gestione delle anomalie, liberando risorse preziose da dedicare ad attività strategiche ad alto valore aggiunto.

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