Con l’avvio dei lavori del nuovo Governo Conte l’attenzione di tutti si focalizza ora sulle iniziative che sono annunciate, con la speranza che portino significativi miglioramenti a tutti i livelli. In ambito fiscale molto è stato fatto fino ad oggi con il passaggio più rilevante che è rappresentato dall’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria, prima per le pubbliche amministrazioni e poi per il settore privati. Successivamente è stato intrapreso anche l’invio dei corrispettivi telematici.
Il periodo d’avvio del sistema “Fatturazione e Corrispettivi” messo a punto dall’Agenzia delle entrate è terminato ed ora il tutto funziona a pieno regime. È giunto il momento di formulare delle proposte che possano apportare un ulteriore miglioramento al sistema fiscale del Paese, per aprire una nuova e diversa fase di interoperabilità delle informazioni tra contribuenti e Stato.
Obiettivo semplificazione
Da diversi anni a questa parte, ogni Governo viene identificato da una “qualifica”: io auspico che questo sia, semplicemente, un bravo Governo, nulla di più. Per questo suggerisco che realizzi una reale e concreta semplificazione che sia a favore di imprese, grandi e piccole, ditte individuali, professionisti e persone fisiche.
Da anni chi vive e lavora in Italia deve sopportare dei costi occulti derivanti dalla burocrazia eccessiva e dagli adempimenti ripetuti, anche più volte nel corso di un anno, che oltre 15 anni fa Confindustria stimava in più di 20 miliardi all’anno. Questo è un costo sociale non più sostenibile che può e deve essere abbattuto, se non azzerato. Per ottenere quanto sopra indicato bisogna vedere la telematizzazione di “Fatture e Corrispettivi” come un passaggio importante che è anche un punto di partenza, e non di certo di arrivo, per la partenza di un’ulteriore nuova fase di digitalizzazione che deve essere di tipo qualitativo.
Un nuovo percorso digitale
Con questa definizione intendo indicare un percorso che, partendo dalla fatturazione elettronica, si evolva per ottenere un reale controllo di gestione, sia ai fini aziendalistici sia ai fini della Circolare 18/E del 2014 dell’Agenzia delle entrate. Deve esserci un percorso verificato e validato della generazione dei documenti che compongono il ciclo degli acquisti, quello della fatturazione e quello dei pagamenti. E questo deve essere nativamente digitale, non modificabile, per permettere d’individuare facilmente e rapidamente (anche da remoto), se una fattura è reale o no.
Tale percorso permette anche di avere, oltre al controllo dei corretti adempimenti fiscali, anche un vantaggio rilevante per il sistema bancario che così potrebbe essere in grado di avere a disposizione dati contabili veritieri e tempestivi (forniti anche continuativamente) ottenendo pertanto un miglioramento dell’accesso al credito.
Lo scenario futuro
Tutto ciò determinerebbe un sensibile incremento della competitività del sistema Paese, andando anche a realizzare un sistema che tiene conto anche delle recenti novità in materia di “crisi d’impresa”, normativa che ha introdotto nella legislazione italiana un obbligo importante per l’imprenditore: realizzare e mantenere attivo un “adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile”. La strada da percorrere c’è,ed è già tracciata, ora andiamo avanti con determinazione nell’attuarla.
Non si chiede la luna, si chiede di avere il coraggio e la volontà di essere concretamente di aiuto ad un’economia traballante che, dal 2008 anno d’inizio della crisi economica mondiale, esiste e continua ad operare perché le imprese e i professionisti italiani non si arrendono mai e con il loro ingegno unico ed inimitabile, sono sempre in prima linea per affermare il made in Italy nel mondo!