In tempi di campagna elettorale uno dei temi che tradizionalmente fa banco è il tema del Fisco. Il prelievo fiscale in Italia è molto elevato anche in relazione all’attivo di bilancio che da molti anni viene fatto per ripagare il debito. Questo se da una parte permette al nostro Paese di essere “affidabile” nella capacità di ripagare il debito dall’altra deprime la capacità di spesa dei cittadini e dunque la domanda aggregata. In tempi nei quali la situazione internazionale consente di esportare in modo efficace può non essere considerato un grande problema, ma in tempi nei quali il mondo sembra dividersi in blocchi potrebbe generare delle difficoltà alla nostra economia e capacità di crescere.
Il dibattito tradizionalmente si divide tra chi ritiene ingiustificato l’allarme anche in considerazione dell’evasione fiscale e chi ritiene insopportabile il carico fiscale. Sul fronte della lotta all’evasione fiscale molto è stato fatto e con i nuovi provvedimenti che presto andranno in vigore si punta a migliorare la situazione.
Lotta all’evasione fiscale, cosa cambia con gli algoritmi: lo scenario
Lotta all’evasione, il ruolo dell’intelligenza artificiale
La novità più rilevante di questi mesi è la prossima introduzione dell’intelligenza artificiale che l’Agenzia Fiscale sta mettendo a punto con l’algoritmo “VERA” che incrociando i dati patrimoniali, immobiliari, fatture elettroniche e dati di ogni tipo dovrà scovare gli evasori colpendo in via prioritaria i casi più rilevanti. In particolare, aumentando la velocità dei controlli, consentirà di colpire l’evasione in modo più rapido che in passato e consentirà di colpire le frodi fiscali in atto come, ad esempio, quelle che utilizzando false esportazioni o frodi sull’IVA sono difficilmente punibili dopo diversi anni.
La macchina fiscale si concentra sempre di più sull’evasione, e giustamente, per recuperare il maltolto. Oggi, peraltro, questo meccanismo non funziona molto bene. Infatti per piccoli importi ci sono multe altissime a carico del contribuente che non può chiedere di ridurle mentre per grandi evasioni non di rado il fisco si mette d’accordo con il soggetto per pagare solo una parte. Sarebbe infatti troppo lungo per il fisco mettersi in una contestazione che con buoni avvocati può durare anni se non cadere in prescrizione. Questo penalizza i piccoli contribuenti favorendo i grandi evasori (o elusori) fiscali. Negli scorsi anni sono stati messi in atto meccanismi che consentono di rilevare sempre più in tempo reale gli introiti (fattura elettronica, scontrino fiscale elettronico, pagamenti elettronici, ecc) e questo oggi consente di avere dati in tempo quasi reale sulla situazione di ogni soggetto.
La strategia: puntare sulla prevenzione
Il fisco automatizza la sua capacità di rilevare e colpire chi non paga ma utilizzando gli stessi dati è possibile spostare gli interventi dalla caccia all’evasione alla prevenzione cambiando il “paradigma dello sceriffo di sherwood” e andando a trasformare il fisco in un servizio di supporto a tutti per aiutare i cittadini a compiere il proprio dovere. Se è vero infatti che gli evasori sono soggetti che deliberatamente decidono di frodare il fisco è anche vero che pagare il giusto è molto complicato, è necessario avere dei consulenti fiscali che siano in grado di accompagnarci nella dichiarazione del reddito e negli adempimenti che annualmente sono necessari. Errori formali o disattenzioni costano molto care.
Le multe per chi non è in regola sono molto alte rispetto all’importo evaso e questo se era giustificato nel momento che era difficile andarli a scovare oggi diventa ingiustificato se esiste una macchina fiscale capace di raccogliere i dati ed incrociarli con grande facilità. Le multe si vanno ad aggiungere al prelievo fiscale e per la semplicità di scoprire le cifre evase può perfino diventare conveniente per lo stato fare in modo che i cittadini si trovino nella condizione di evasori in modo da poter poi ricavare da loro importi maggiorati del dovuto.
Come cambiare la macchina fiscale: le proposte
È tempo di ripensare la macchina fiscale da una parte, per gli evasori sistematici, nella direzione intrapresa e dall’altra, per soggetti che hanno commesso errori senza volontà di evadere, per aiutarli preventivamente a non commetterli e accompagnarli a pagare il giusto nel momento opportuno. Raccogliere i dati ed incrociarli consente di poter creare meccanismi che vengano incontro alle numerosissime partite iva o ad altri soggetti che possono essere accompagnati a pagare attraverso meccanismi di precalcolo degli importi, di addebito automatico sul conto in banca e di preavviso degli importi da pagare.
Un portale personale
Gran parte dell’attività oggi affidata ai consulenti fiscali potrebbe essere svolta preventivamente dall’agenzia fiscale che attraverso un portale del fisco consenta ad ogni cittadino di avere a disposizione le sue spese e i suoi guadagni e poter verificare quanto credito o debito fiscale ha accumulato. Ad esempio sarebbe opportuno che una partita Iva possa decidere se pagare annualmente le proprie tasse o se non sia più comodo pagarle mensilmente, di veder attribuire le sue spese alle voci corrette in modo automatico e di poter avere un prospetto periodico reale delle sue finanze al netto delle imposte in modo da poter evitare spese che non può permettersi.
Dichiarazione precompilata più completa
La dichiarazione precompilata del 730 ha notevolmente semplificato la vita a molti cittadini, tuttavia spesso è necessario aggiungere o togliere importi o deduzioni. Fare in modo che sia un sistema informatico a calcolare le deduzioni e le spese che meritano di essere considerate sarebbe utilissimo. Questo dovrebbe essere su base volontaria, ogni soggetto dovrebbe poter accedere normalmente al portale dell’agenzia e avere sotto controllo la sua situazione. Verificare se al fisco risultano tutti i suoi beni immobili e patrimoniale, i suoi introiti e sulla base di questi vedere il suo “saldo fiscale”.
Pagamenti tracciabili
Questo richiede che ogni cittadino si impegni a fare pagamenti tracciabili attraverso moneta elettronica e che questi dati siano acquisiti dall’agenzia fiscale.
IMU e figli a carico
Il fisco deve diventare un servizio a supporto dei cittadini, un soggetto in grado di raccogliere le informazioni (e questo già lo fa) e di elaborarle al fine di supportare tutti. Questo dovrebbe funzionare anche per le tasse locali, come l’IMU, dove ogni anno i comuni possono variare le aliquote e dove il fisco dovrebbe inviare ai cittadini direttamente quanto è dovuto senza obbligare le persone a rivolgersi ad un professionista o mettersi a fare il calcolo da soli. Se risultano degli immobili a mia proprietà e stanno in un certo Comune sarebbe facile procedere con il calcolo e presentarlo al contribuente, se nel frattempo è cambiato qualcosa sarà il contribuente a segnalarlo ma nella stragrande maggioranza dei casi il calcolo è un automatismo.
Se ho dei figli e posso avere dei benefici fiscali non è necessario che informi il fisco ogni anno, questi dati sono già presenti nell’ANPR e sarà semplice che mi vengano già calcolati. Le spese mediche già vengono calcolate in questo modo, così come le spese per i bonus edilizi. Stesso meccanismo potrebbe essere effettuato su qualsiasi tipo di spesa in modo da garantire sia il contribuente che il calcolo è esatto che il fisco.
Addebito diretto sul conto
Con l’addebito bancario si eliminerebbe anche l’F24 che spinge inutilmente il contribuente a dover riempire un modulo con codici e importi e si potrebbe semplificare la vita a cittadini e imprese.
Conclusione
Un fisco preventivo consente (e aggiungerei) obbliga a diminuire le multe se non evitarle lasciando il fisco a concentrarsi sulla grande evasione. L’intelligenza artificiale, la data science e i big data rendono possibile e perfino facile ripensare il sistema fiscale, avvicinarlo alle esigenze dei cittadini e delle imprese, personalizzarlo ai diversi profili di ogni contribuente. Negli ultimi anni sono stati chieste enormi quantità di dati da fonti diverse, questa disponibilità dovrebbe tornare ai cittadini con un ridisegno del servizio fisco e con un miglioramento del rapporto tra fisco e cittadino.
L’unico modo per eliminare l’evasione e quello di collaborare con i contribuenti fornendo un fisco semplice in cambio di un fisco che non metta paura al contribuente. Questo consentirebbe sia di migliorare la capacità di prelievo del giusto sia una vita più semplice a tutti, e ne abbiamo bisogno.