Meno leggi e più software, promette il tema digitale di Diego Piacentini. In un articolo anticipato nei mesi scorsi da Agendadigitale.eu, Guido Scorza, responsabile affari regolamentari del team digitale, a proposito della necessità di correggere e integrare il CAD, Codice dell’amministrazione digitale, spiegava: «niente pezzi di carta, niente timbri, firme a inchiostro, o immagini scansionate ma solo un testo, in digitale, condiviso tra i diversi uffici competenti e nel quale, chi ne ha competenza e responsabilità, si fa riconoscere dal sistema, annota, commenta, propone una modifica o corregge». La speranza è che l’operazione stia proseguendo con velocità, ma per il momento di notizie ufficiali in questo senso non ce ne sono. E anche lo stato di attuazione delle norme che, invece, sono già inserite nell’attuale versione del CAD è in forte ritardo.
Nell’attesa delle novità, continuiano a monitorare la situazione e, soprattutto, a proporre i punti di vista degli esperti. Mariella Guercio, professoressa ordinaria di Archivistica, bibliografia e biblioteconomia alla Sapienza di Roma, formula una serie di critiche, relative ad esempio alla mancanza di un serio confronto con gli interlocutori principali, e alla mancanza di responsabilità ben definite sulla strada dell’attuazione. E in particolare sottolinea l’esigenza di dare attuazione alle regole, che ci sono, sulla presenza nella pubbliche amministrazione di un responsabile della gestione documentale.
In generale, addetti ai lavori e osservatori sottolineano l’esigenza di fare maggiore attenzione, anche nella fase di attuazione e revisione del Codice dell’amministrazione digitale, all’importanza della formazione e dell’investimento nel capitale umano. «Se si volesse ipotizzare un “tagliando” sul grado di attuazione del sistema organizzativo pubblico delineato dal riformato CAD, sarebbe interessante considerare anche quali e quante politiche formative siano state finora pianificate dalla pubblica amministrazione per lo sviluppo di competenze digitali, interdisciplinari e manageriali del proprio personale (come previsto dall’art. 13 del CAD)», sottolinea Marina Galluzzo, Comune di Udine.
Intanto, un passo avanti sulla strada della digitalizzazione dei documenti si registra sul fronte del bollo digitale, partito a metà aprile per i documenti rilasciati alla pubblica amministrazione. Anche qui, una buona notizia, senz’altro, anche se ci sono voluti diversi anni per passare alla fase di attuazione definitiva (le linee guida AGID risalgono al 2015, e prevedevano tempi più rapidi di diffusione nei Comuni).
Paolo Ghezzi, direttore generale Infocamere, illustra le novità sottolineandone in particolare la portata sul fronte dell’innovazioine e della semplificazione, mentre Daniele Tumietto, commercialista, partner Menocarta, illustra tutti i riferimenti normativi e formula una proposta: adesso bisogna proseguire velocemente sul fronte dei PSP convenzionati (prestatori servizi di pagamento), aumentandone il numero, e coordinare meglio alcune normative secondarie.