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Banca dati di merito pubblica, che cos’è e come funziona



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Una risorsa online utile per cittadini e operatori: è la Banca dati di merito pubblica. Vediamo come funziona, a cosa serve e come accedere

Pubblicato il 26 feb 2024

Ione Ferranti

Studio legale Ferranti



processo civile telematico
Giustizia digitale

Dal 14 dicembre 2023 è operativa la Banca dati di merito pubblica, accessibile tramite il portale dei servizi telematici (PST) ministeriali, mediante autenticazione con i sistemi SPID, CIE e CNS. Si tratta di uno strumento potenzialmente molto utile per operatori e cittadini, i quali, consultando le decisioni rese in casi simili al loro, potranno valutare se conviene o no fare causa.

Che cos’è la Banca dati di merito pubblica

La banca dati è frutto di un progetto della Direzione generale sistemi informativi automatizzati (DGSIA) del Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione del Ministero della Giustizia (DDSC), in forza del finanziamento Pon governance 2014-2020 (React Eu).

Assicurare l’accesso online alle decisioni accresce la trasparenza dei sistemi giudiziari, aiuta i cittadini e gli imprenditori a capire i propri diritti e può contribuire all’uniformità dei casi giudiziari. Il facile accesso e il semplice riuso delle decisioni giudiziarie rende il sistema giudiziario algorithm-friendly, consentendo l’uso di legal tech app innovative di supporto ai professionisti.

PNRR e Banca dati di merito pubblica

Il target raggiunto rientra nel piano di attuazione del PNRR, concludendo il pieno raggiungimento dell’obiettivo della “creazione di una banca dati gratuita, pienamente accessibile e consultabile delle decisioni civili conformemente alla legislazione” previsto dalla misura “Riforma 1.8 Digitalizzazione del Sistema Giudiziario”.

L’AI può essere utilizzata per finalità organizzative e di approfondita conoscenza del sistema giudiziario. L’algoritmo scelto per risolvere un determinato problema viene addestrato con voluminose quantità di dati, le quali rappresentano casi risolti del problema, e viene così regolato in maniera tale da creare una serie di connessioni per cui vengono definite in maniera autonoma una o più soluzioni originali. Si tratta di un sistema induttivo, in base al quale l’AI è in grado di:

  • comprendere, perché riconosce testi, immagini, video, voci, suoni da cui estrapola informazioni;
  • ragionare, perché collega i dati raccolti tramite processi logici;
  • apprendere, perché comprendendo e ragionando ottiene ulteriore conoscenza;
  • interagire con gli esseri umani, mediante le tecnologie di processing del linguaggio naturale.

Oltre ai meri provvedimenti giurisdizionali, considerati per finalità di studio e di giustizia predittiva, assumono rilievo tutte le informazioni contenute nei registri dei procedimenti civili, contenziosi, enorme bagaglio di dati e informazioni su cui sperimentare modelli di AI a supporto delle decisioni organizzative, nel rispetto della normativa in materia di tutela del trattamento dei dati. La proposta della Commissione interministeriale per la giustizia nel Sud prevede lo sviluppo di un Data lake – una tipologia di repository in grado di archiviare set di dati non elaborati di grandi dimensioni e di varia tipologia nel loro formato nativo senza necessità di doverli uniformare e normalizzare.

Il contesto europeo

L’8 giugno 2023, a Bruxelles, è stata presentata la undicesima edizione del Quadro di valutazione UE della giustizia 2023 o The 2023 EU Justice Scoreboard. L’uso di ICT (Information and Communication Technologies) può rafforzare i sistemi giudiziari degli Stati membri e renderli più accessibili, efficienti, resilienti e pronti a fronteggiare sfide presenti e future. La pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto negativo sui sistemi giudiziari nazionali e ha evidenziato una serie di sfide che hanno influito sul funzionamento del sistema giudiziario. Dalla edizione 2021, lo EU Justice Scoreboard comprende una estesa sezione dedicata all’esame dettagliato di aspetti legati alla digitalizzazione della giustizia. Sebbene la gran parte degli Stati membri già utilizzino strumenti digitali in contesti differenti e a vari gradi, c’è ancora un significativo margine di miglioramento.

Il 2023 Scoreboard esamina i dati relativi all’accesso online delle decisioni giudiziarie (Grafico 47 del Quadro, Online access to published judgments by the general public di valutazione 2022) in modo più dettagliato al fine di offrire un più accurato quadro della situazione negli Stati nazionali. Segnatamente, sulla pubblicazione delle decisioni giudiziarie di ultima istanza: 22 Stati pubblicano tutte le decisioni civili/commerciali e amministrative e 22 Stati pubblicano anche le decisioni giudiziarie penali di ultima istanza. Cionondimeno, la pubblicazione online delle decisioni giudiziarie di seconda istanza è più rara, con solo dieci Stati membri che pubblicano tutte le decisioni giudiziarie di secondo grado.

Il 2023 EU Justice Scoreboard continua ad analizzare gli accordi negli Stati nazionali per aiutare a produrre decisioni giudiziarie che sia “machine-readable (Grafico 48 del Quadro di valutazione 2022, Arrangements for producing machine-readable judicial decisions). Tutti gli Stati nazionali hanno accordi in atto per processi civili/commerciali, amministrativi e penali sebbene esista una considerevole differenza fra Stati membri. Nel 2022, 8 Stati membri hanno riscontrato un miglioramento rispetto all’anno precedente, mentre la situazione in 10 Stati membri è rimasta invariata. I sistemi giudiziari nei quali esistono accordi per modellare le decisioni giudiziarie in conformità agli standard che consentono la loro “machine readability” sembrano avere maggiori potenzialità di raggiungere migliori risultati in futuro.

Cosa si può trovare nella Banca dati di merito pubblica

All’interno della Banca Dati sono disponibili, in consultazione telematica pubblica, per la ricerca e la consultazione degli abstract e i provvedimenti civili (sentenze, decreti e ordinanze) provenienti dal Sistema Informatico del Settore Civile (SICI) dal 01/01/2016 ad oggi. La Banca Dati non include i provvedimenti relativi a famiglia, minori e stato persona.

La Banca dati è stata progettata per fornire un accesso agevole e affidabile a provvedimenti pubblicati in ambito civile. Al fine di consentire una ricerca sempre più completa, i contenuti saranno periodicamente ampliati. Circa 3,5 milioni di provvedimenti civili di Tribunali e Corti d’Appello sono da oggi consultabili per via telematica. Consultabili anche gli abstract di alcune sentenze; in prospettiva, è in corso di valutazione l’aggiunta dei provvedimenti decisori civili adottati dai Giudici di pace.

Come accedere alla Banca dati di merito pubblica

La Banca dati, accessibile tramite il portale dei servizi telematici (PST) del Ministero, mediante autenticazione con i sistemi SPID, CIE e CNS, permette di effettuare, attraverso le parole presenti nel testo oppure per parole chiave, riferimenti normativi, ufficio giudiziario, materia e data. Non è invece possibile effettuare alcuna funzione di classificazione, valutazione, confronto, profilazione o similare, sui dati dei provvedimenti resi disponibili.

La Banca Dati Pubblica è accessibile, cliccando sull’apposita “card” presente nella pagina Servizi del Portale dei Servizi Telematici (PST) del Ministero, mediante autenticazione con i sistemi SPID, CIE e CNS, e permette di effettuare ricerche attraverso le parole presenti nel testo oppure per parole chiave, riferimenti normativi, ufficio giudiziario, materia e data.

Aspetti privacy

Per assicurare livelli assoluti di riservatezza, tutti i dati personali sono pubblicati in forma pseudonimizzata. In tal modo è garantita la possibilità di lettura della consistenza dei provvedimenti pur oscurando i dati sensibili, in piena conformità con le norme sulla tutela dei dati personali. La pubblicazione online delle decisioni giudiziarie richiede il bilanciamento di una varietà di interessi, entro i confini posti dalle intelaiature normative. Il GDPR trova integrale applicazione al trattamento dei dati personali da parte degli uffici giudiziari. Allorché si decide quali dati rendere pubblici, un corretto equilibrio deve essere trovato fra il diritto alla protezione dei dati e l’obbligo di pubblicare le decisioni giudiziarie al fine di assicurare trasparenza al sistema giudiziario. Ciò è particolarmente vero quando c’è un preminente interesse pubblico che il sistema giudiziario pubblicizzi tali dati. In molti Paesi, la legge o la pratica impone l’anonimizzazione o la pseudonomizzazione delle decisioni giudiziarie, sia sistematicamente sia su richiesta. I dati prodotti dal sistema giudiziario sono regolati dalla normativa UE sugli open data e sul riuso delle informazioni del settore pubblico. La disponibilità di decisioni giudiziarie in formato machine-readable favorisce un sistema giudiziario algoritm-friendly.

La nuova banca dati di merito pubblica è stata progettata per trattare i dati contenuti nei provvedimenti nel pieno rispetto del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (recante il Codice in materia di protezione dei dati personali). Per assicurare livelli assoluti di riservatezza è stato deciso di pseudonimizzazare i dati identificativi delle parti per tutti i provvedimenti e non solo per quelli espressamente previsti dall’art. 52 del d.lgs. n. 196 del 2003, garantendo al contempo la piena leggibilità del documento e l’indicazione in chiaro dei magistrati che hanno redatto l’atto. In tal modo è garantita la possibilità di lettura della consistenza dei provvedimenti pur oscurando i dati sensibili, in piena conformità con le norme sulla tutela dei dati personali.

Le decisioni di merito civili e tributarie raccolte in banche dati digitali, ad accesso libero e gratuito, consultabili con gli strumenti dell’Intelligenza artificiale (IA). Nell’attesa del database nazionale, negli anni scorsi, sono fioriti i progetti territoriali. A titolo meramente esemplificativo, ricordiamo quello realizzato a Brescia da Corte d’appello, Tribunale e Università sotto la regia del Presidente della Corte d’appello, Dr. Claudio Castelli: sul sito dell’ateneo è online una piattaforma che raccoglie le sentenze più significative degli uffici giudiziari di Brescia nelle materie economia e lavoro.

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