La guida

Green new deal italiano, quando e come fare domanda per i contributi

Da venerdì 4 novembre è possibile precompilare le domande, per poi inviarle dalle ore 10 del 17 novembre, al fine di ottenere finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto a fronte di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per transizione ecologica ed economia circolare del Green New Deal italiano

Pubblicato il 03 Nov 2022

Alessandro Mastromatteo

Avvocato, Studio Legale Tributario Santacroce & Partners

nature-g3d5d69046_1920

Precompilazione delle domande dal 4 novembre 2022 e invio delle stesse a partire dalle ore 10 del 17 novembre prossimo: questo il cronoprogramma che i centri di ricerca e le imprese, di qualsiasi dimensione, esercenti attività industriali, agroindustriali, artigiane e servizi all’industria, devono tenere in considerazione per accedere ai finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto a fronte di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per transizione ecologica ed economia circolare del Green New Deal italiano. Le domande presentate accedono infatti alla fase istruttoria esclusivamente sulla base dell’ordine cronologico di presentazione.

La misura è destinata infatti al sostegno dei progetti di imprese ammesse ai finanziamenti agevolati del FRI – Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca, riconoscendo la concessione di contributi a sostegno delle attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, per le PMI, di industrializzazione dei risultati della ricerca e sviluppo. L’intervento viene realizzato in attuazione del Fondo per la Crescita Sostenibile – FCS con cui è stato sostituito, a valle della riforma degli incentivi del 2012, lo strumento precedentemente noto come Fondo per l’innovazione tecnologica – FIT.

Rentri, cos’è e come funziona il registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti

Gli obiettivi del Fondo per la Crescita Sostenibile

Il FCS è destinato in particolare al finanziamento di programmi e interventi con un impatto significativo in ambito nazionale sulla competitività dell’apparato produttivo, con particolare riguardo a:

  • promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese;
  • rafforzamento della struttura produttiva, riutilizzo di impianti produttivi e rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa di rilevanza nazionale tramite la sottoscrizione di accordi di programma;
  • promozione della presenza internazionale delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero, anche in raccordo con le azioni che saranno attivate dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Il Fondo per la crescita sostenibile è disciplinato dal decreto primo dicembre 2021 del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, e ha trovato con il decreto direttoriale del 23 agosto 2022 le regole operative circa le condizioni di finanziamento e le procedure attuative per la prima applicazione della misura.

Green new deal italiano, risorse e agevolazioni

Per l’agevolazione dei progetti sono disponibili:

  • 600 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati, a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI), di cui 300 milioni destinati ai progetti che accedono alla procedura a sportello e 300 milioni destinati ai progetti che accedono alla procedura negoziale;
  • 150 milioni di euro per la concessione dei contributi, di cui 75 milioni destinati ai progetti che accedono alla procedura a sportello e 75 milioni destinati ai progetti che accedono alla procedura negoziale.

Più in dettaglio, le agevolazioni sono concesse a sostegno della realizzazione di programmi ammissibili nella forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, a cui deve essere associato un finanziamento bancario. Il finanziamento agevolato viene concesso secondo le percentuali individuate dall’articolo 12, comma 3, del decreto direttoriale del 23 agosto 2022 recante le condizioni di finanziamento, in misura pari al 60 per cento nominale delle spese e dei costi ammissibili e solo in presenza di un finanziamento bancario erogato dalla banca finanziatrice di misura minima pari al 20 per cento nominale dell’importo progettuale ammissibile. Il finanziamento agevolato ed il finanziamento bancario costituiscono insieme il finanziamento.

Il contributo a fondo perduto viene concesso in misura pari al 15 per cento dell’importo progettuale ammissibile in forma di contributo alla spesa a sostegno delle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e per l’acquisizione delle prestazioni di consulenza relative alle attività di industrializzazione delle PMI, e in misura pari al 10 per cento come contributo in conto impianti per l’acquisizione delle immobilizzazioni oggetto delle attività di industrializzazione delle PMI.

Chi può fare domanda

L’articolo 3, comma 1, del D.M. primo dicembre 2021 individua come potenziali beneficiari, con progetti presentati singolarmente o in forma congiunta, delle agevolazioni:

  1. le imprese, di qualsiasi dimensione, che esercitano le attività di cui all’articolo 2195 del codice civile, numeri 1) e 3) (e quindi attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi e attività di trasporto per terra, per acqua o per aria), ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443;
  2. imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
  3. imprese che esercitano le attività ausiliarie di cui al numero 5) dell’articolo 2195 Codice civile, in favore delle imprese di cui alle lettere a) e b);
  4. centri di ricerca, vale a dire imprese con personalità giuridica autonoma che svolgono attività di ricerca di base, di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale.

Green new deal italiano, quali progetti si possono finanziare

L’intervento sostiene progetti coerenti con gli ambiti di intervento del Green New Deal italiano, con particolare riguardo agli obiettivi di:

  • decarbonizzazione dell’economia
  • economia circolare
  • riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
  • rigenerazione urbana
  • turismo sostenibile
  • adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico

Le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale devono essere finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti.

Gli investimenti per l’industrializzazione, che sono ammessi esclusivamente per le PMI, devono avere un elevato contenuto di innovazione e sostenibilità, ed essere volti a diversificare la produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi ovvero a trasformare radicalmente il processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente. Possono essere ammessi distintamente ovvero insieme ad un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito di un programma integrato presentato per l’ottenimento di agevolazioni, alle condizioni previste dal decreto.

I progetti ammissibili inoltre devono:

  • essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale
  • prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni di euro
  • avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi
  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni

Come fare domanda

Le imprese accedono alle agevolazioni secondo due distinte procedure:

  • a sportello, per i programmi di importo non inferiore a 3 milioni e non superiore a 10 milioni di euro, con un massimo di tre imprese partecipanti
  • negoziale, per i programmi di importo superiore a 10 milioni e non superiore a 40 milioni di euro, con un massimo di cinque imprese partecipanti.

La domanda di accesso, da presentarsi al Mise o al soggetto gestore incaricato, deve essere corredata da un set documentale contenente:

  • scheda tecnica, con i dati e le informazioni del progetto proponente;
  • piano di sviluppo del progetto;
  • dichiarazione sostitutiva di atto notorio con i requisiti di accesso all’agevolazione;
  • prospetto di calcolo della dimensione aziendale (se proponente è una PMI);
  • attestazione della banca finanziatrice, firmata digitalmente, con disponibilità di concedere il finanziamento bancario.

Se la domanda è presentata in forma congiunta, occorre aggiungere il contratto di collaborazione alla base del progetto.

I termini e le modalità per la presentazione delle domande sono stati stabiliti con il decreto direttoriale del 23 agosto 2022.

Le imprese possono presentare la domanda esclusivamente on line, a partire dal 17 novembre 2022, anche in forma congiunta, dal lunedì al venerdì (ore 10.00-18.00).

A partire dal 4 novembre 2022 sarà possibile avviare la procedura di precompilazione delle domande accreditandosi all’area riservata, accessibile dal sito del Soggetto gestore.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2