il commento

I furbetti del Supercashback fanno saltare il sistema: prospettive

La cronaca semiseria da un probabile giugno 2021, per sapere chi vincerà il premio di 1500 euro del supercashback, premio diventato ridicolo a causa dei furbetti che ora attirano strali di Forza Italia e Lega e sta convincendo il Governo a bloccarlo

Pubblicato il 22 Feb 2021

Maurizio Stochino

Consulente ICT - Esperto di Sicurezza Informatica

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Telegiornale di stasera, 20 giugno 2021, scorrono i titoli, “Febbre da Cashback, sale oltre 1000 transazioni la soglia per vincere il jackpot, presi d’assalto i distributori automatici di snack”, e poi ancora “Supercashback, appuntamento il 10 luglio in prima serata, Barbara D’Urso aprirà in diretta la busta choc con la soglia definitiva”.

Sì, scherziamo, ma non troppo: è stato il Supercashback a diventare poco serio per primo. Assalito da “furbetti” che con micro transazioni scalano la classifica alterando tutto il sistema. Tanto che il Governo (ministro del Mef) ora medita di bloccare il super bonus finché non ci sarà un algoritmo anti-furbetti, in grado di toglierli dalla classifica.

Per altro la misura così fallisce l’obiettivo primario di essere lotta all’evasione e incentivo alla carta di credito.

Supercashback e i furbetti

Il Supercashback era stato pensato dal Governo come un utile gioco. Un premio per i più “virtuosi” dei cashback, 1500 euro ai 100.000 maggiori utilizzatori di carte di credito, quelli che hanno fatto più transazioni. Quelli che più si sarebbero convertiti all’uso della moneta elettronica. E invece è diventato il nuovo Superenalotto, dove al posto dei sistemi a giocata multipla, si sono diffuse le guide per diventare furbetti, per aumentare a dismisura quell’elenco di transazioni.

Dominano le micro-rifornimenti di benzina, decine di transazioni da meno di 50 centesimi ciascuna, frotte di furbetti che aspettavano l’apertura notturna del self-service per fare un paio di bicchieri di benzina alla volta.

Mi ricordo i benzinai che, giustamente, si ritrovavano pagine di estratti conto e commissioni che superavano l’incasso. A gennaio bastava una media di 1,5 transazioni al giorno per rientrare nell’élite della classifica, una media quotidiana che sembrava salire costantemente, e quindi prevedere a circa 270 transazioni la soglia minima.

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Cosa è cambiato

In questi mesi, tra i partecipanti al Cashback, si sono distinti più gruppi di giocatori: i clienti leali che non hanno interesse a vincere per forza, e i furbetti, irriducibili che a tutti i costi devono vincere i 1500 euro, che si stanno organizzando alla scalata finale.

I clienti leali

Ecco che la media della singola transazione si è abbassata, la spesa viene frazionata in più scontrini, i giocatori leali hanno ripreso a frequentare il negozietto sotto casa, il panettiere, il macellaio, tutti i piccoli commercianti che hanno risentito più della pandemia. Molti di loro non avevano nemmeno il pos, o lo disincentivavano. Sono quelli che hanno capito l’idea del Cashback: incentivare la moneta elettronica, per le spese di tutti i giorni.

I furbetti del supercashback

Ma i furbetti sono sempre più numerosi, quelli che pur di entrare nella classifica, hanno trovato soluzioni, si sono organizzati. Le lamentele dei benzinai a nulla sono servito per arginare le microtransazioni inutili. Se da un lato avevano ragione, poiché non sempre la commissione è solo una percentuale (si veda il caso dei vecchi pos a chiamata telefonica, o dell’addebito di commissioni extra da parte della banca), nulla è stato fatto per tutelarli.

Ecco che si sono create le code ai totem del fast food; Ragazzini intenti a comprare solo bustine di ketchup: sembra assurdo, ma sono 200€ in 1000 transazioni, per vincere 1500€. Oppure ai distributori automatici che accettano carta di credito, svuotati dei prodotti più economici, quasi fosse una slot machine. Con buona pace dell’esercente, che non paga commissioni, ma avrà consumato un po’ di rotolini di carta in più. Anche le videolottery si sono attrezzate, hanno dotato ogni slot di un lettore carte: ogni tiro, una transazione.

Non si trova nemmeno una gift card nei supermercati, tutte quelle di taglio minimo sono state vendute, per accumulare credito nei negozi online, Amazon primo fra tutti, da spendere con tutta calma nel giro dei successivi 12 mesi e oltre.

Ne sono derivate pratiche più o meno lecite. Fra quelle non lecite, l’autofinanziamento, cioè strisciare la propria carta di credito sul pos usato per la propria attività, con l’unico obiettivo di spostare credito sul proprio conto aziendale. Pratica in genere punita direttamente dagli Acquirer, primo fra tutti American Express, che provvederebbe al blocco della carta di credito.

Ciò non toglie che a un controllo della Guardia di Finanza, si dovrebbero anche giustificare le centinaia di microtransazioni a cui non corrisponde alcuna vendita.

La crescita esponenziale

“Ogni mattina un giocatore si sveglia, controlla la classifica, e sa che dovrà correre più degli altri o perderà il Superbonus”.

L’attenzione si è spostata, dalle classiche lotterie, per focalizzarsi sulla grande corsa ai 100.000 premi. Come accade quando il Superenalotto raggiunge Jackpot stratosferici, ora è il Cashback ad attirare l’attenzione. Quando il Jackpot cresce, anche le giocate prima dell’estrazione hanno sempre avuto una crescita irregolare.

La media di transazioni giornaliere minime utili entrare in classifica, da costante è diventata esponenziale. Se a febbraio di pensava bastassero 1,8 transazioni giornaliere, 320 transazioni in 6 mesi, oggi, a 10 giorni dal termine, ne servono 1000. Ma attenzione agli ultimi 10 giorni: per motivi tecnici legati alla raccolta e verifica dei dati sull’App IO, solo il 10 luglio sapremo quante transazioni avremmo dovuto fare al 30 giugno.

Contromisure ai furbetti del Supercashback

Lo Stato avrebbe potuto rivedere il regolamento del Cashback, ma essendo nel pieno della prima fase semestrale, cambiare le regole in corso d’opera avrebbe portato più contestazioni che benefici. Regole più restringenti potrebbero essere introdotte solo dal 1’ luglio, all’inizio del secondo semestre, sempre che l’intera macchina del Cashback non venga fermata per concentrare le risorse su altri ambiti.

Gli Acquirer avrebbero potuto attuare policy antifrode, ovvero il blocco alla 5’ transazione consecutiva di egual importo in pochi minuti, usate in ambito e-commerce per evitare, anche a causa di un bug di sistema, raffiche di errori di addebito. D’altra parte, sono proprio loro ad aver incentivato solo le commissioni più piccole per spingere il mercato, ma tutto può essere considerato tranne che una colpa, e soprattutto non sono gli arbitri di questa iniziativa.

Come è avvenuto per le carte regalo da spendere online, troppa leggerezza nello stilare il regolamento ha lasciato buchi normativi, clausole generiche fin troppo semplici da aggirare. In più, come sempre, noi italiani siamo il popolo più fantasioso nel trovare soluzioni non convenzionali. E così è finita un’altra giornata, posso andare a cena: ho patatine fritte, con tanto ketchup.

E quindi? Forza Italia e Lega sono tra i primi a chiedere uno stop del supercashback, contro i furbetti. Il Mef sta meditando una modifica del regolamento e/o un blocco del superpremio in attesa di trovare un modo, con un algoritmo, di scovare i furbetti e toglierli dalla classifica.

Si vedrà. Nel frattempo, si registra il povero esito di questa lotta all’evasione: è finita, come spesso accade, “all’italiana”.

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