Un documento che fotografa la situazione economica di un nucleo familiare: l’Isee – Indicatore della situazione economica equivalente è fondamentale per accedere a diverse agevolazioni sociali ed economiche a supporto delle famiglie. Tra queste figura per esempio il bonus bebè (come cioè viene colloquialmente chiamato l’assegno di natalità) o ancora il reddito di cittadinanza, oltre alle misure previste per supportare i cittadini nella crisi dovuta alla pandemia di coronavirus come il bonus 1000 euro e il bonus PC. Importante quindi approfondire il tema: vediamo in cosa consiste l’Indicatore della situazione economica equivalente e quali sono le regole da seguire per ottenerlo.
Cos’è e a cosa serve l’Isee
Isee è l’acronimo per Indicatore della situazione economica equivalente ed è un parametro di valutazione delle condizioni economiche dei nuclei familiari. È indispensabile per accedere a un gran numero di prestazioni assistenziali quali misure di sostegno e tariffe agevolate, per esempio per le bollette delle utenze luce e gas.
Può essere calcolato in qualsiasi momento ma ha validità fino al termine dell’anno solare. Quindi, per fare un esempio, quello del 2020 sarà valido fino al 31 dicembre di quest’anno.
Isee 2020 coronavirus
Quest’anno i cittadini hanno sentito parlare particolarmente di questo certificato in relazione alle misure di sostegno decise dal Governo per supportare famiglie, professionisti e imprese nell’emergenza sanitaria data dalla pandemia di coronavirus. Infatti per richiedere i diversi bonus previsti in questi mesi è stato quasi sempre necessario presentare l’Indicatore della situazione economica equivalente.
Come calcolare l’Isee
Il calcolo è cambiato a partire dai certificati 2016 e prevede rispetto al passato un bacino più ampio di redditi. In sé, il valore dell’Indicatore della situazione economica equivalente è dato dal rapporto tra l’Ise – indicatore della situazione economica e il dato estrapolato da una scala di equivalenza. L’Ise a sua volta si ricava sommando i redditi e il 20% dei patrimoni immobiliari e mobiliari dei membri del nucleo familiare. La scala di equivalenza, come riportato dal sito Inps online, è la seguente:
Le maggiorazioni previste dalla scala di equivalenza sono le seguenti:
1 – dello 0,35 per ciascuno ulteriore componente del nucleo;
2 – dello 0,5 per ogni membro del nucleo non autosufficiente o con disabilità grave o media;
3 – dello 0,2 se si hanno tre figli, 0,35 per quattro figli, 0,5 per almeno cinque figli;
4 – dello 0,2 per famiglie con figli minorenni, 0,3 se un figlio ha meno di tre anni, e i genitori abbiano lavorato per almeno sei mesi all’anno.
5- di 1 nel caso, come riportato testualmente dall’Inps, di “componente del nucleo, che sia beneficiario di prestazioni sociosanitarie residenziali a ciclo continuativo o si trovi in convivenza anagrafica e non sia considerato nucleo familiare a se stante”.
Isee le fasce di reddito
Le fasce di reddito sono due e prevedono differenti scaglioni in base al reddito e alla scala di equivalenza. Nello specifico:
- Prima fascia Isee
- Un componente, parametro 1 – ISE 10.632,94 euro – ISEE 10.632,94 euro;
- Due componenti, parametro 1,57 – ISE 16.693,71 euro – ISEE 10.632,94 euro;
- Tre componenti, parametro 2,04 – ISE 21.691,19 euro – ISEE 10.632,94 euro;
- Quattro componenti, parametro 2,46 – ISE 26.157,02 euro – ISEE 10.632,94 euro;
- Cinque componenti, parametro 2,85 – ISE 30.303,87 euro – ISEE 10.632,94 euro.
- Seconda fascia Isee
- Un componente, parametro 1 – ISE 21.265,87 euro – ISEE 21.265,87 euro;
- Due componenti, parametro 1,57 – ISE 33.387,42 euro – ISEE 21.265,87 euro;
- Tre componenti, parametro 2,04 – ISE 43.382,38 euro – ISEE 21.265,87 euro;
- Quattro componenti, parametro 2,46 – ISE 52.314,05 euro – ISEE 21.265,87 euro;
- Cinque componenti, parametro 2,85 – ISE 60.607,74 euro – ISEE 21.265,87 euro.
Dove posso fare l’Isee
Dunque è evidente che si tratta di un calcolo alquanto complesso e viene spontaneo chiedersi come si possa procedere per evitare errori. In caso di necessità si può ricorrere a intermediari esperti che provvedano al compito. Infatti, per procedere ci si può rivolgere a:
- Caf – Centro di assistenza fiscale
- Intermediari come i commercialisti
- Tramite i servizi Inps online
Come compilare la DSU
Da chiarire però che per poter avere il certificato è necessario per prima cosa compilare la DSU – Dichiarazione sostitutiva unica. Si tratta di un certificato che raccoglie ogni informazione relativa al nucleo familiare che sia indispensabile per il calcolo dell’Isee. Oltre a compilarla online sul sito Inps (a questo link) oppure rivolgendosi ai CAF (gratuitamente perché convenzionati con l’Inps) dal 2020 si può procedere con la DSU precompilata. Il documento raccoglie i dati prodotti in modo automatico sia da Inps e dall’Agenzia delle Entrate oltre all’autodichiarazione del richiedente.
DSU precompilata
L’Isee precompilato consente di presentare la DSU e ottenere il certificato Isee senza spostarsi o recarsi agli uffici, ma operando unicamente online. Una soluzione comoda soprattutto per le fasi acute della pandemia da coronavirus, come il lockdown primaverile e le restrizioni autunnali che prevedono per alcune zone il divieto di uscire se non per cause di lavoro, salute o necessità. I dati automaticamente prodotti da Inps e Agenzia delel Entrate riguardano:
- Redditi ai fini Irpef
- Erogazioni Inps esenti Irpef
- Canone di locazione dell’abitazione
- Patrimoni immobili e mobili
Come spiegato da Inps nella propria guida all’Isee precompilato, la richiesta viene effettuata tramite due step. Il primo prevede l’autodichiarazione da parte del cittadino che fa domanda. L’autodichiarazione riguarda:
- Caratteristiche del proprio nucleo familiare
- Dati che non sono stati raccolti dagli archivi
- Elementi di riscontro di reddito e patrimonio oltre, in ottica di data protection, alla delega per i maggiorenni del nucleo familiare.
Dopo i controlli effettuati da Inps e Agenzia delle Entrate, si riceverà via sms o email la conferma della lavorazione della propria Dichiarazione sostitutiva unica. Scatta poi il secondo step del procedimento di richiesta dell’Indicatore della situazione economica equivalente precompilato, in cui bisognerà accedere nuovamente al sistema Inps per verificare l’andamento dell’elaborazione della Dichiarazione. In caso sia sospesa, bisognerà fornire nuovamente quei dati risultati errati nella fase di riscontro da parte degli enti, mentre se è elaborata si può modificare o accettare per poi inoltrare i dati dell’autodichiarazione. La DSU potrebbe anche risultare in fase di lavorazione oppure venire bloccata se si sono esauriti i tre tentativi a disposizione.
Per non sbagliare, Inps ha messo a disposizione una guida disponibile online per tutti gli utenti.
Che cos’è l’Indicatore della situazione economica equivalente corrente
Il comune Isee, di cui abbiamo trattato fino adesso, va distinto dal cosiddetto Isee corrente. Questo infatti consiste sostanzialmente in un aggiornamento all’Isee ordinario, da adottare in caso di variazioni delle condizioni economiche del nucleo familiare. Ha validità di sei mesi. Dal 2019 l’Isee corrente può essere richiesto dai nuclei familiari che già hanno un Isee ordinario, nel caso di:
- Cambiamenti nella propria situazione di lavoro, chiusura di indennizzi, trattamenti previdenziali e di assistenza che non sono inclusi nel reddito complessivo;
- Cambiamento delle condizioni reddituali di almeno il 25% rispetto a quelle indicate per formulare il normale Isee.
Per calcolare l’Isee corrente, vengono presi i dati che riguardano gli ultimi dodici mesi oppure gli ultimi due mesi solo nel caso che un membro della famiglia abbia interrotto trattamenti assistenziali o sia subentrata la conclusione, riduzione o sospensione del proprio lavoro. Nel caso dopo aver calcolato l’Isee corrente ci fossero ulteriori variazioni di queste condizioni, bisognerà provvedere ad aggiornare l’Isee corrente entro due mesi dalla sua prima formulazione, per mantenere aggiornati i dati.
Isee simulazioni
Considerata la complessità dei calcoli necessari per ottenere la certificazione, sul sito Inps è possibile eseguire una simulazione. Per accedervi è necessario entrare nell’area “Prestazioni e servizi” e poi “Isee post riforma 2015”. Bisognerà poi selezionare la tipologia di Isee di cui si vuole simulare il calcolo, se ordinario o specifico per l’accesso a particolari prestazioni (come Isee reddito di cittadinanza).
Cliccando su uno dei box colorati, si aprirà una schermata in cui si potranno inserire i dati relativi al nucleo familiare di appartenenza e procedere al calcolo automatico di quello che potrebbe essere il risultato del proprio personale indicatore.
Calcolo reddito di cittadinanza
Nella stessa sezione del sito Inps è possibile anche simulare il calcolo del reddito di cittadinanza. Alla procedura per simulare l’ammontare di questa misura è dedicato un tutorial su AgendaDigitale.eu.
Calcolo Reddito di cittadinanza, il tutorial del servizio Inps
Indicatori specifici
A proposito di Isee specifici per cui è possibile effettuare la simulazione sul sito Inps, a seconda quindi delle proprie necessità e dei motivi per cui si ricerca la certificazione, questi sono:
- Isee socio sanitario: necessario per ottenere prestazioni di natura sociosanitaria, come nel caso per esempio dell’assistenza a casa per le persone non autosufficienti o con disabilità.
- Isee socio sanitario – residenze: ancora più specifico, in quanto è utile per l’accesso a prestazioni di natura residenziale, come quelle relative alle RSA – Residenza sanitaria per anziani o alle residenze protette.
- Isee università: serve per accedere alle agevolazioni relative al diritto allo studio di livello universitario.
- Isee minorenni: indispensabile per richiedere le agevolazioni nei confronti di bambini e ragazzi figli di genitori che non siano sposati e che non convivano.
- Isee dottorato di ricerca: necessario per accedere ai corsi post universitari di dottorato di ricerca.