Il mercato degli eSports nell’ultimo anno ha registrato una crescita da record, raggiungendo un fatturato globale di circa 1 miliardo di dollari: la tecnologia blockchain potrebbe favorirne ulteriormente la crescita. Questo può accadere attraverso diverse strade, per esempio rafforzando la fiducia dei player e dei fan, aumentando la trasparenza delle transazioni e introducendo nuovi modelli di business. Sono numerose le potenziali applicazioni e così anche le sfide legali.
La rivoluzione dell’intrattenimento
Secondo le statistihe quello degli eSports, ovvero il videogaming competitivo professionistico, è attualmente il mercato che cresce con maggiore velocità, registrando un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 32,6% dal 2012 (con il Nord America e la Cina in testa) e con una stima di introiti globali di 1.65 miliardi di dollari entro il 2021. La rapidità della crescita è equiparata alla velocità di evoluzione del settore, che sta gradualmente passando dall’offerta di contenuti fruiti in gran parte attraverso piattaforme di streaming come Twitch ai servizi di streaming supportati e veicolati tramite la rete peer-to-peer.
L’ascesa delle nuove piattaforme startup sta rendendo il mercato eSports ancora più mainstream poiché tali iniziative prevedono un ampio utilizzo di applicazioni basate sulla tecnologia blockchain, ad esempio per premiare gli utenti e raccogliere capitali attraverso l’offerta di token. L’ingresso di nuove aziende nel settore degli eSports è difatti spesso finanziato tramite il lancio di una ICO (Initial Coin Offering): una raccolta di fondi tramite crowdfunding (deregolamentata, ma la situazione potrebbe cambiare nel 2019) per un progetto realizzato grazie alle tecnologie di registri distribuiti che prevede l’emissione di “token” da cedere, a fronte di un corrispettivo, ai soggetti finanziatori.
Le ICO e l’utilizzo della blockchain permettono agli utenti di entrare a far parte di un sistema che sfrutta gli smart contract per consentire a giocatori e brand di organizzare tornei di qualsiasi livello utilizzando gettoni (token) come montepremi. Con l’adozione delle tecnologie di registri distribuiti (Distributed Ledger Technologies o DLT) si consente agli streamer, i giocatori professionisti che trasmettono in diretta le proprie partite, di guadagnare token grazie alle pubblicità sui loro canali e attraverso gli accordi di sponsorizzazione: le applicazioni della blockchain al settore del «gaming di intrattenimento» rappresentano un metodo di ricompensa innovativo grazie al quale i fan ottengono gettoni semplicemente giocando e guardando i loro streamer preferiti, che al contempo vedono aumentare le proprie revenue con la crescita dei follower, in una virtuosa catena del valore.
In questo senso piattaforme di intrattenimento decentralizzato come TaTaTu offrono un approccio olistico che mira a rivoluzionare i tradizionali modelli di business mettendo gli utenti, gli inserzionisti e i fornitori di contenuti su un piano di parità, che garantisce una win-win situation per tutti. Senza dubbio la tecnologia blockchain offre un modo unico, semplice e chiaro di generare nuove fonti di valore, fornendo al tempo stesso sicurezza e trasparenza su come i contenuti producono entrate per tutte le parti coinvolte. Allo stesso tempo, tutto questo avviene su una piattaforma decentralizzata che rimane ampiamente non regolamentata, per il momento (anche se i legislatori si stanno muovendo per offrire un quadro regolamentare armonizzato) e considerando la durata media e il tasso di successo di un progetto blockchain, i creatori di contenuti e i brand dovranno sicuramente essere smart – nella scelta del – contract.
eSports, blockchain e creazione di fiducia
Incentivare l’ecosistema dei tornei di eSports può aiutare i giocatori ad affinare le loro abilità, ma c’è un’altra importante applicazione delle DLT: questa tecnologia può infatti aiutare i giocatori amatoriali nel loro percorso verso una carriera da professionisti, diminuendo drasticamente le barriere di ingresso per la creazione e la gestione dei team, i principali titoli di gaming (Fortnite, DOTA,ecc.) sono infatti sport di squadra.
Le emergenti piattaforme di gaming competitivo come FirstBlood consentono ai giocatori di sfidarsi reciprocamente fornendo un’esperienza completamente automatizzata, dalla registrazione e la gestione dei gironi, al punteggio e all’assegnazione dei premi. Inoltre, l’ascesa di nuove infrastrutture, come DreamTeam, favorisce lo sviluppo di nuovi team a livello globale tramite una piattaforma di reclutamento e gestione per amatori, principianti e professionisti, che utilizza gli smart contract basati sulla blockchain per effettuare ed automatizzare le transazioni finanziarie tra gli utenti, senza la partecipazione di terze parti, accelerando così l’incasso e garantendo la certezza dei pagamenti, in modo da sostenere lo sviluppo dei piccoli tornei.
Con transazioni così rapide e quasi senza alcun intervento umano, creare fiducia e assicurare la trasparenza e la sicurezza dei pagamenti è il fattore chiave per il successo delle nascenti piattaforme basate sulla blockchain. Per costruire un ecosistema da miliardi di dollari di vendite, sponsorizzazioni e premi in denaro, una sofisticata struttura di smart contract potrebbe non essere sufficiente: la fiducia degli investitori è influenzata da fattori diversi e i mercati connessi alle criptovalute – o ai token – sono soggetti al più alto grado di volatilità.
Il mercato delle scommesse
Anche gli eSports in fin dei conti sono come qualsiasi altra attività sportiva, certo con meno campi d’erba e più sortilegi e incantesimi, ma si tratta solo di streaming e sponsorizzazioni? Non del tutto. Nel mondo degli eSports, le scommesse hanno un enorme potenziale non sfruttato, che potrebbe sicuramente essere sbloccato grazie alla blockchain. In Italia il valore del mercato dei giochi online regolamentati con vincita in denaro nel 2017 è stato pari a 1,38 miliardi di euro rispetto al quale quello delle scommesse sugli eSports è altamente sottorappresentato, mancando di una consistente base di scommettitori per via della mancanza di fiducia causata dalle possibili scorrettezze.
L’integrità delle partite è essenziale sia per i bookmaker che per gli scommettitori di eSports: per definire le quote e parametrare il coefficiente di rischio corretto in base al prezzo, l’ecosistema di scommesse dovrebbe essere libero da imbrogli, sia che si tratti di software per barare, e-doping, partite truccate o attacchi online che rallentano o disabilitano gli avversari.
La blockchain può risolvere questo problema offrendo un metodo decentralizzato e incorruttibile per piazzare le scommesse attraverso gli smart contract. Ad esempio, utilizzando Gimli – una piattaforma decentralizzata basata su Ethereum – le condizioni che regolano ogni singola scommessa sono disponibili pubblicamente e le regole che governano l’intera piattaforma sono completamente trasparenti: gli streamer possono predefinire e registrare le condizioni per le loro scommesse sulla blockchain, ed i risultati si abilitano automaticamente alla fine della partita senza alcuna possibilità di corruzione.
La forma più popolare di scommesse nelle community di eSports è la skin betting, proprio come il normale gioco d’azzardo, ma invece di scommettere usando denaro, i giocatori scommettono usando oggetti di gioco (“skin”). Come spesso accade nei mercati in rapida crescita, le normative fanno fatica a stare al passo delle tecnologie e modelli di business in costante evoluzione. Nonostante l’enorme potenziale dello skin betting – a causa del livello di astrazione che probabilmente aumenta la tipica propensione al rischio – la mancanza di certezza giuridica e il recente aumento delle controversie nel settore hanno esercitato una pressione al ribasso sul mercato delle scommesse tramite oggetti di gioco, aprendo la strada alle scommesse in danaro. Le aziende intenzionate a implementare sistemi di blockchain per promuovere le scommesse sugli eSports, considerate le potenziali vincite in danaro, devono valutare attentamente l’applicabilità delle regole sulle operazioni a premio e le restrizioni sul gioco d’azzardo, che differiscono ampiamente da giurisdizione a giurisdizione.
Approccio open source allo sviluppo del gioco
Da ultimo, occorre segnalare che le DLT promettono innovativi utilizzi anche nel settore dello sviluppo dei videogiochi, offrendo la possibilità di abilitare il cosiddetto “Crowd developement”, ovvero lo sviluppo decentralizzato che consentirebbe ai developer indipendenti di costruire implementazioni di giochi esistenti (mods) su piattaforme condivise e di essere compensati per il loro lavoro tramite token.
Grazie a questo approccio open source si potrebbe efficacemente decentralizzare la creatività offrendo una maggiore partecipazione e spostando il controllo del gioco – in parte – agli utenti. Il mercato degli eSports ha senza dubbio eccezionali potenzialità, e grazie alla blockchain e in generale alle applicazioni DLT potrebbe fare un vero e proprio vero salto in avanti, considerando però la rapidità della crescita dei vari business e dei relativi rischi legati al settore è essenziale affrontare le sfide giuridiche di ripartizione della responsabilità e le restrizioni normative potenzialmente applicabili.