innovazione in azienda

Firma digitale, così è utile alle risorse umane



Indirizzo copiato

I sistemi di firma elettronica in grado di gestire workflow di firma anche molto complessi possono comportare numerosi vantaggi soprattutto in quest’era, caratterizzata dal lavoro da remoto. Vediamo quali sono

Pubblicato il 11 set 2023

Adriano Martucci

Business Consultant di Intesa, a Kyndryl Company



Cropped,Image,Of,Female,Holding,Smartphone,Getting,Message,With,Confirmation

L’introduzione massiccia del lavoro da remoto da parte della maggior parte delle imprese, unita alla diffusione di fenomeni come la Great Resignation, ha senza dubbio movimentato e profondamente mutato il mercato aziendale, aprendo a tutti, per esempio, opportunità lavorative all’estero senza necessariamente prevedere un trasloco.

In questo contesto, dunque, in cui i dipendenti di un’azienda sono spesso dislocati in più parti d’Italia, se non del mondo, la firma elettronica ritorna molto utile. Ecco perché.

Le sfide per le risorse umane nell’era del lavoro da remoto

L’era del lavoro da remoto ha reso necessario per il comparto delle Risorse Umane ripensare le proprie pratiche, grazie all’impiego di strumenti tecnologici per facilitare la propria quotidianità, supportando la raccolta, l’elaborazione e l’utilizzo dei dati su persone e processi.

Queste urgenti necessità tecnologiche sono state confermate anche dai dati raccolti dallOsservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, che hanno evidenziato come, rispetto al 2021, nel 2022 gli investimenti in strumenti digitali per il settore HR siano aumentati del 15% in quasi la metà delle aziende.

Nello specifico, le imprese italiane investono soprattutto in employee engagement, comunicazione interna, formazione e digitalizzazione dell’onboarding, con l’obiettivo di preservare e trattenere sia le risorse già all’interno dell’organizzazione, sia i neoassunti, prestando attenzione a ogni aspetto dell’esperienza del dipendente.

Tra gli strumenti che, in qualità di impresa CA accreditata presso AgID dal 2001 e qualificata dal 2017 come Trust Service Provider secondo il regolamento eIDAS, abbiamo riscontrato essere di maggiore supporto al comparto HR, troviamo sicuramente la firma elettronica.

I vantaggi dei sistemi di firma elettronica

Nello specifico, sistemi di firma elettronica in grado di gestire workflow di firma anche molto complessi, possono comportare numerosi vantaggi che potremmo riassumere facilmente in quattro punti principali.

Efficientare l’on-boarding

La fase di onboarding delle risorse, ovvero il momento di primo contatto delle organizzazioni nei confronti dei dipendenti dopo il recruiting, è diventata ormai cruciale per le aziende che intendono trattenere i talenti di cui necessitano. Ritengo che sia proprio qui infatti che le compagnie, a prescindere dalle dimensioni, si giocano molte opportunità.

La firma elettronica consente di firmare le pratiche per l’assunzione o i moduli privacy in modo veloce e sicuro, anche da mobile, risparmiando tempo nella gestione e nella condivisione dei documenti. Questo vuol dire quindi velocizzare le pratiche di selezione, aspetto sempre molto apprezzato dai candidati, e facilitare le assunzioni di dipendenti residenti in città e paesi diversi. Inoltre, questa pratica consente di eliminare l’uso di carta e ridurre lo spazio di archiviazione necessario, senza compromettere la sicurezza.

Facilitare i rapporti con le agenzie per il lavoro

Per selezionare le proprie risorse, sempre più aziende italiane si rivolgono oggi alle Agenzie per il Lavoro, già molto diffuse all’estero. Secondo Assolavoro, infatti, i lavoratori assunti con contratto di somministrazione sono aumentati del 23% tra il 2020 e il 2021. La firma elettronica può diventare quindi uno strumento estremamente importante per queste realtà che si trovano a dover gestire un processo di business complesso e articolato, che prevede la firma di un contratto da due parti – l’azienda e il lavoratore – attraverso, appunto, la mediazione dell’Agenzia. Servirsi di strumenti di digital transaction management, come la firma elettronica, consentono in questo caso di evitare di duplicare inutilmente i documenti previsti dalla transazione e di concludere la procedura in modo rapido e completamente da remoto.

Ottenere velocemente la presa visione di comunicazioni massive

Come abbiamo già accennato, nell’epoca del remote working, in cui i dipendenti di un’azienda sono spesso distribuiti in più parti d’Italia, se non del mondo, la firma elettronica ritorna utile anche in casi che richiedono una gestione del processo di firma di accordi aziendali o di presa visione delle comunicazioni prodotte in ambito HR. Grazie a questa tecnologia è infatti possibile ottenere in modo rapido firme a norma di legge da parte di tutta la popolazione aziendale, senza quindi avere la necessità di organizzare meeting o raduni aziendali o avviare macchinose pratiche di scambio e-mail di documenti digitalizzati, che spesso richiedono tempi molto dilatati e che comportano un alto margine di errore. Inoltre, le piattaforme di firma elettronica spesso permettono il controllo sullo specifico invio e sul completamento complessivo del processo di sottoscrizione.

Semplificare i processi interni

Infine, anche il dipartimento HR presenta sempre più la necessità di conservare a norma i documenti archiviati e avere un accesso agile e veloce ai dati conservati. La firma elettronica consiste, infatti, in uno dei punti di partenza per la raccolta e la messa a sistema di informazioni e numeri che, se integrati correttamente, possono fornire insights importanti sull’andamento dell’azienda e quindi supportare decisioni oggettive e basate sui dati.

Conclusioni

Ritengo davvero significativo l’aumento degli investimenti in digitalizzazione in questo settore, considerato per anni come un comparto “umanistico” e slegato dalla necessità di innovazioni tecnologiche e che invece oggi si sta rilevando tra quelli che più possono giovarne. Lo riscontriamo ogni giorno nel nostro lavoro quotidiano in cui sempre più spesso ci troviamo a supportare le imprese nell’impostare workflow di firma personalizzati e dettagliati, che prevedano per esempio la visualizzazione del documento da più persone prima di essere firmato, o la necessità di siglare ogni pagina o ancora se le firme devono essere fatte in successione o contemporaneamente da tutti i firmatari.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2