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Legge di bilancio 2025, cosa bisogna sapere: digitale, imprese, 5.0, sanità e fisco



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Sabato 28 dicembre 2024, con 108 voti favorevoli, 63 contrari e un astenuto, il Senato ha approvato la Legge di bilancio 2025. L’ammontare della manovra è pari a 30 miliardi di euro: vediamo a quali ambiti sono destinati i fondi

Aggiornato il 30 dic 2024

Maurizio Carmignani

Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor

Nicoletta Pisanu

Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu



finanza digitale (1) Legge di bilancio 2025
Legge di bilancio 2025

Una manovra da 30 miliardi di euro: sabato 28 dicembre, con 108 voti favorevoli, 63 contrari e un astenuto, il Senato ha approvato la Legge di bilancio 2025, già licenziata dalla Camera lo scorso 20 dicembre. L’ammontare della manovra sarà impiegato principalmente per confermare misure esistenti, con una parte minore dedicata a nuove iniziative.

Vediamo gli interventi principali per imprese e lavoratori, tra cui figurano la riduzione dell’IRPEF e del cuneo fiscale, mirati a diminuire il costo del lavoro e aumentare i salari netti, ma la Legge di bilancio 2025 prevede anche importanti novità sul fronte di Transizione 5.0.

Che cos’è la legge di bilancio

La Legge di Bilancio è lo strumento previsto dall’Articolo 81 della Costituzione italiana, attraverso cui il Governo comunica al Parlamento, con un documento contabile preventivo, le spese pubbliche e le entrate per l’anno successivo. Questa previsione non può introdurre nuovi tributi o nuove spese senza indicarne la copertura finanziaria. Dal 2016, la legge di bilancio è unificata con la legge di stabilità, in conformità alla Legge 243/2012.

Ogni anno la legge deve essere approvata entro la fine di dicembre, altrimenti il governo rischia di entrare nell’esercizio provvisorio, limitato alla gestione dell’ordinaria amministrazione.

Legge di bilancio 2025, le principali novità

La Legge di Bilancio 2025 stanzia circa 30 miliardi di euro, destinati a interventi chiave quali il taglio del cuneo fiscale, il potenziamento del sistema sanitario e il sostegno alla natalità. La manovra prevede un aumento progressivo delle risorse fino a 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027, riflettendo un impegno crescente verso queste priorità. Una parte significativa dei fondi deriva dall’anticipo delle imposte differite attive (DTA), crediti fiscali accumulati dalle aziende per compensare future imposte.

Questo meccanismo consente al governo di ottenere liquidità immediata, sfruttando riserve fiscali del settore finanziario. Tra gli interventi principali, il taglio del cuneo fiscale diventa strutturale e si estende a una platea più ampia di redditi, mentre in ambito sanitario vengono allocate risorse significative per il miglioramento dei servizi e il rinnovo contrattuale del personale. Sul fronte della natalità, sono previsti incentivi come un contributo una tantum per i nuovi nati o adottati e misure per il sostegno delle famiglie numerose.

Legge di bilancio 2025, le misure per la digitalizzazione

La Legge di Bilancio 2025 destina risorse significative al settore digitale, con interventi volti a migliorare le infrastrutture tecnologiche, sostenere l’innovazione nelle imprese e aggiornare le competenze della forza lavoro.

PA digitale e cybersecurity Legge di bilancio 2025

Per la digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni sono previsti circa 1 miliardo di euro nel 2025, di cui 500 milioni specificamente dedicati alla cybersecurity per rafforzare la sicurezza dei dati e delle infrastrutture digitali.

Digitalizzazione PMI

Sul fronte dell’innovazione, la manovra introduce incentivi per le PMI, con 200 milioni di euro per favorire l’adozione di tecnologie avanzate come intelligenza artificiale, blockchain e big data, e un fondo da 300 milioni destinato a progetti di integrazione tecnologica nei processi produttivi.

Sanità digitale

Anche la sanità digitale riceve attenzione, con 250 milioni di euro stanziati per lo sviluppo di piattaforme interoperabili e strumenti tecnologici utili a ottimizzare l’accesso e la gestione dei servizi sanitari.

Piano banda ultralarga

Parallelamente, il piano per la banda ultralarga prevede 1,6 miliardi di euro nel 2025, con ulteriori 700 milioni stanziati fino al 2027, per migliorare la connettività nelle aree meno servite.

Web tax e criptovalute

Sul piano fiscale, l’imposta sui servizi digitali viene confermata, con un gettito stimato di 51,6 milioni di euro annui, mentre la tassazione sulle plusvalenze derivanti da cripto-attività passa dal 26% al 42%, generando un incremento delle entrate di circa 16,7 milioni di euro l’anno.

Formazione digitale Legge di bilancio 2025

Per la formazione digitale, sono stati stanziati 100 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere il reskilling e l’upskilling della forza lavoro. Le risorse saranno indirizzate principalmente ai lavoratori del settore privato, in particolare delle PMI, per facilitare l’adozione di tecnologie avanzate.

Una parte dei fondi sarà utilizzata per aggiornare i dipendenti pubblici e agevolare la transizione digitale delle amministrazioni. Infine, sono previsti percorsi formativi per giovani e categorie vulnerabili, con l’intento di favorirne l’inserimento in settori innovativi.

Transizione 4.0 in Legge di bilancio 2025

Riguardo a Transizione 4.0, viene rimosso il credito d’imposta per l’acquisto di software, il quale doveva essere al 10 per cento per il 2025.

Viene inoltre introdotto un limite di spesa a 2,2 miliardi di euro per le spese in beni strumentali materiali, rendendo quindi il credito di imposta disponibile fino al 31 dicembre 2025, con consegna dei beni entro il 30 giugno 2026. Questo limite di spesa però non si applica agli ordini accettati dal fornitore entro l’approvazione della Legge e per cui sia già stato versato un acconto del 20 per cento.

Considerando che le risorse per la misura si stanno esaurendo, le domande inviate dalle imprese nel 2025 al Mimit saranno poi trasmesse all’Agenzia delle entrate in ordine cronologico e gestite fino all’esaurimento dei fondi, dopodiché non si potrà più accedere al credito.

Transizione 5.0 e Legge di bilancio 2025

Per quanto riguarda invece il piano Transizione 5.0, le modifiche della Legge di bilancio 2025 hanno un impatto rilevante sulla struttura della misura.

Nuovi scaglioni Transizione 5.0 Legge di bilancio 2025

Gli scaglioni di investimento, che inizialmente erano tre, diventano due: infatti, lo scaglione con tetto a 2,5 milioni di investimento e quello da 2,5 a 10 milioni vengono accorpati in uno solo. I nuovi scaglioni quindi sono:

  • Investimenti fino a 10 milioni di euro: aliquota unica 35 per cento, di conseguenza anche le aliquote maggiorate per il risparmio energetico subiscono variazioni;
  • Investimenti da 10 milioni fino a 50 milioni di euro: aliquota 5 per cento.

Fotovoltaico Legge di bilancio 2025

Nel contesto di Transizione 5.0, cambiano anche le maggiorazioni per il fotovoltaico, considerando che sono incentivabili gli impianti previsti all’articolo 12, comma 1, lettere a), b) e c) del decreto-legge numero 181 del 9 dicembre 2023 (cioè prodotti in Europa):

  • Pannelli lettera a (efficienza al 21,5 per cento): maggiorazione 30 per cento
  • Pannelli lettera b (efficienza dal 23,5 per cento): maggiorazione 40 per cento
  • Pannelli lettera c (efficienza dal 24 per cento): maggiorazione 50 per cento.

Cumulabilità Transizione 5.0, ZES e misure UE

Viene introdotta inoltre la possibilità di cumulare le misure del Piano Transizione 5.0 con misure nazionali ed europee e vengono inclusi anche i crediti d’imposta per gli investimenti in area Zes (zone economiche speciali).

Semplificazioni Transizione 5.0 Legge di bilancio 2025

Si introducono inoltre due importanti semplificazioni:

  • In caso di sostituzione di un macchinario obsoleto, si può evitare di dover calcolare il risparmio energetico se si accetta l’aliquota al 35 per cento prevista per gli investimenti fino a 10 milioni di euro.
  • Viene considerato ottenuto l’efficientamento energetico per beni acquistati nell’ambito di progetti con le Esco – Energy service company.

Legge di bilancio 2025, cuneo fiscale e pressione fiscale

L’articolo 2 della Legge di Bilancio 2025 introduce una revisione delle aliquote IRPEF, articolata come segue:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

Contestualmente, la detrazione per i lavoratori dipendenti viene incrementata da 1.880 euro a 1.955 euro. Per i redditi inferiori a 20.000 euro, è previsto un sostegno percentuale aggiuntivo variabile:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
  • 5,3% per redditi fino a 15.000 euro;
  • 4,8% per redditi fino a 20.000 euro.

Inoltre, i redditi da lavoro dipendente compresi tra 20.000 e 40.000 euro beneficiano di una detrazione addizionale di 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro, con una riduzione progressiva fino ad azzerarsi al superamento della soglia dei 40.000 euro.

Misure di contrasto all’evasione fiscale

L’articolo 9 della Legge di Bilancio 2025 introduce un’importante misura per migliorare la tracciabilità dei pagamenti elettronici e contrastare l’evasione fiscale. A partire dal 2026, gli strumenti utilizzati per accettare pagamenti elettronici dovranno essere tecnicamente integrati con quelli per la registrazione dei corrispettivi fiscali. Questo collegamento garantirà l’inalterabilità e la sicurezza dei dati e consentirà la trasmissione telematica dei pagamenti giornalieri all’Agenzia delle Entrate.

L’obbligo punta a rendere più semplice individuare discrepanze tra i ricavi dichiarati e i pagamenti elettronici ricevuti, favorendo una maggiore trasparenza. Per i trasgressori sono previste sanzioni pecuniarie, accompagnate dalla sospensione della licenza o autorizzazione per l’esercizio dell’attività commerciale. La norma, inoltre, è destinata a produrre un recupero di gettito fiscale stimato in 65 milioni di euro annui a partire dal 2026: 50 milioni derivanti dall’aumento dell’IVA dichiarata e 15 milioni da imposte dirette. Con l’implementazione di questi strumenti, il governo punta a rafforzare la lotta all’evasione, incentivando una certificazione fiscale più puntuale e affidabile.

Legge di bilancio 2025: le misure per la Sanità

La Legge di Bilancio 2025 prevede un significativo aumento delle risorse destinate al settore sanitario, con un incremento progressivo del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard. Per il 2025, sono stati stanziati ulteriori 1,3 miliardi di euro, con un aumento che raggiungerà oltre 5 miliardi di euro (5.078 milioni di euro nel 2026, 5.780 milioni nel 2027 e arriverà a 8.898 milioni di euro annui a partire dal 2030).

Questi fondi mirano a rafforzare il sistema sanitario, migliorare i servizi e sostenere il personale. Una parte consistente di queste risorse sarà destinata ai rinnovi contrattuali del personale sanitario. Dal 2028 sono stati previsti 883 milioni di euro, che aumenteranno dal 2030 a oltre 3 miliardi di euro (3.117 milioni di euro), per garantire contratti più equi e incentivare il personale medico e infermieristico.

Inoltre, è previsto un incremento delle indennità per il personale dei servizi di pronto soccorso, che beneficeranno di un aumento di 50 milioni di euro già dal 2025, cifra che salirà a 100 milioni dal 2026. Misure analoghe sono state adottate per il personale medico-veterinario e infermieristico, con un aumento delle indennità pari a 35 milioni di euro per il 2025 e 285 milioni di euro dal 2026.

Legge di bilancio 2025 maternità: i sostegni alla natalità

Tra le misure principali per le famiglie, spicca l’introduzione di un bonus di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato, destinato alle famiglie con un ISEE fino a 40.000 euro. Questo intervento, che avrà un costo stimato di 330 milioni di euro nel 2025 e 360 milioni di euro dal 2026, sarà accessibile anche ai figli di cittadini extra-UE con permessi di soggiorno a lungo termine. Il bonus verrà erogato il mese successivo alla nascita o all’adozione, con l’obiettivo di fornire un supporto immediato alle famiglie.

Un’altra misura significativa riguarda l’estensione del bonus mamme lavoratrici, che sarà ampliato per includere le lavoratrici autonome con almeno due figli. Con un budget massimo di 300 milioni di euro annui, l’esonero contributivo sarà garantito fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo e, dal 2027, sarà esteso fino ai 18 anni per le madri con tre o più figli. La manovra punta anche a sostenere le famiglie attraverso l’incremento del bonus asili nido, che beneficerà di una dotazione aggiuntiva di 97 milioni di euro per il 2025, destinata a crescere fino a 200 milioni di euro annui a partire dal 2029. Inoltre, viene rafforzato il congedo parentale, che sarà esteso fino a tre mesi con una copertura pari all’80% della retribuzione, applicabile fino al sesto anno di vita del bambino.

Legge di bilancio 2025 pensioni e incentivi per rimanere al lavoro

L’importo mensile delle pensioni minime crescerà di 3 euro, passando da 614,77 euro a 617,89 euro. Sul fronte della flessibilità, il governo ha confermato la proroga delle principali misure di uscita anticipata: Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. In particolare, Quota 103 permette il pensionamento anticipato a chi ha almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Per incentivare la permanenza nel mercato del lavoro, i lavoratori che raggiungono i requisiti per Quota 103 ma scelgono di non andare in pensione potranno ricevere in busta paga la quota di contribuzione previdenziale. Questo strumento si propone di valorizzare le competenze professionali e ridurre l’onere previdenziale a breve termine. Nel settore pubblico, è stata introdotta la possibilità di prolungare l’età lavorativa fino a 70 anni, limitatamente a incarichi di tutoraggio e affiancamento dei neoassunti. La misura, pensata per soddisfare esigenze funzionali e organizzative, punta anche a garantire la trasmissione di competenze tra generazioni, valorizzando il ruolo dei lavoratori più esperti.

Agricoltura, turismo e imprese nella Legge di bilancio 2025

Nel settore turistico, è stata stanziata una spesa aggiuntiva di 110 milioni di euro per il 2025, destinata a progetti di sviluppo e promozione del comparto, con l’obiettivo di rafforzare una delle principali leve economiche del Paese. In ambito agricolo e zootecnico, la manovra destina 18 milioni di euro alla ricerca, con un focus sul miglioramento delle tecniche produttive e sulla sostenibilità.

Il Consiglio per la ricerca in agricoltura beneficerà inoltre di un contributo annuo di 3 milioni di euro fino al 2027, finalizzato alla gestione della Banca dati unica zootecnica, uno strumento essenziale per il monitoraggio e la tracciabilità del settore. Per il sostegno all’imprenditorialità, viene prorogato fino al 31 dicembre 2027 il credito d’imposta per la quotazione delle piccole e medie imprese sui mercati regolamentati. Questa misura, pensata per incentivare l’accesso al mercato dei capitali, sarà finanziata con un limite di 6 milioni di euro per il 2025, ridotto a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi.

Misure per la riqualificazione energetica degli edifici

La Legge di Bilancio 2025, attraverso l’articolo 8, introduce detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica e recupero del patrimonio edilizio. Per le spese sostenute nel 2025, la detrazione sarà pari al 36%, mentre scenderà al 30% per quelle sostenute nel 2026 e 2027. Però è previsto un incentivo maggiore per le unità immobiliari adibite a prima abitazione: in questi casi, la detrazione per il 2025 potrà aumentare al 50%, offrendo un supporto significativo ai proprietari che investono nella riqualificazione del loro immobile principale.

Il limite massimo di spesa detraibile è fissato a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare, garantendo così un sostegno economico mirato, soprattutto per interventi di ampia portata. Queste misure si inseriscono nell’ambito delle politiche per promuovere l’efficienza energetica e la valorizzazione del patrimonio edilizio, contribuendo sia alla sostenibilità ambientale che alla qualità abitativa.

Mutui per la prima casa

L’articolo 17 della Legge di Bilancio 2025 prevede la proroga delle agevolazioni sui mutui per l’acquisto della prima casa fino al 31 dicembre 2027. Questa misura mira a sostenere l’accesso alla proprietà immobiliare, in particolare per i giovani e le famiglie con redditi medio-bassi. Per garantire la continuità delle agevolazioni, il fondo di garanzia per la prima casa sarà incrementato con una dotazione aggiuntiva di 130 milioni di euro per il 2025. Gli stanziamenti aumenteranno ulteriormente, raggiungendo 270 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, rafforzando così la capacità del fondo di sostenere un numero maggiore di beneficiari.

Misure per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi

L’articolo 7 della Legge di Bilancio 2025 introduce interventi mirati alla riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica. Una delle misure principali riguarda la deducibilità fiscale per l’uso promiscuo di veicoli aziendali, differenziata in base alla tecnologia di alimentazione. Per i veicoli a combustione interna, la deducibilità sarà ridotta al 50% del costo chilometrico, calcolato su una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri annui.

La misura punta a incentivare una riduzione nell’uso di mezzi meno sostenibili dal punto di vista ambientale. La deducibilità scende ulteriormente per i veicoli più ecologici: sarà pari al 10% per quelli a trazione esclusivamente elettrica e al 20% per i modelli ibridi plug-in. Questa differenziazione è volta a spingere le aziende a valutare con maggiore attenzione l’adozione di tecnologie alternative, promuovendo una transizione verso soluzioni a minore impatto ambientale.

Nuove regole per l’imposta di bollo sui contratti di assicurazione sulla vita

L’articolo 11 della Legge di Bilancio 2025 introduce un nuovo regime per il pagamento dell’imposta di bollo sui contratti di assicurazione sulla vita, che entrerà in vigore a partire dal 2025. L’imposta sarà versata annualmente dalle imprese assicurative, semplificando la gestione fiscale per i titolari delle polizze.

Per i contratti in essere al primo gennaio 2025, l’imposta pregressa sarà saldata in quattro rate: il 50% entro il 30 giugno 2025, il 20% entro il 30 giugno 2026, un ulteriore 20% entro il 30 giugno 2027, e il restante 10% entro il 30 giugno 2028. Il nuovo sistema prevede che l’imposta possa essere computata in diminuzione delle prestazioni erogate al momento della scadenza o del riscatto delle polizze, interessando i contratti assicurativi dei rami III e V. La norma è disciplinata in conformità all’articolo 13, comma 2-ter, del DPR 26 ottobre 1972, n. 642, con modalità di versamento definite dal DM 24 maggio 2012.

Misure per i lavoratori frontalieri

L’articolo 15 della Legge di Bilancio 2025 introduce disposizioni transitorie per i lavoratori frontalieri, in attesa della ratifica del Protocollo di modifica all’accordo fiscale tra Italia e Svizzera. La misura principale consente ai lavoratori di svolgere fino al 25% del proprio lavoro in modalità di telelavoro, senza perdere lo status fiscale di frontaliero.

Questa disposizione, valida a partire dal primo gennaio 2024 e fino all’entrata in vigore del nuovo accordo, garantisce che l’attività svolta in telelavoro sia considerata effettuata nello Stato del datore di lavoro, evitando modifiche al trattamento fiscale applicato. La norma si applica sia ai lavoratori già coperti dal regime transitorio dell’Accordo del 2020, sia a quelli inclusi nel Protocollo in via di ratifica.

Contrasto alla povertà

La Legge di Bilancio 2025 prevede importanti interventi per sostenere le fasce di popolazione più vulnerabili. L’articolo 16 stabilisce un incremento annuo di 50 milioni di euro, a partire dal 2025, per il fondo destinato alla distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti. Queste risorse, gestite dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), saranno utilizzate per rafforzare i programmi nazionali di supporto alimentare.

Carta “Dedicata a te” Legge di bilancio 2025

Inoltre, il fondo per l’acquisto di beni di prima necessità, erogato attraverso la Carta “Dedicata a Te”, sarà potenziato con uno stanziamento aggiuntivo di 500 milioni di euro per il 2025. La misura è rivolta a soggetti con un ISEE non superiore a 15.000 euro, garantendo un sostegno diretto per l’acquisto di beni essenziali. A supporto della gestione del programma, il fondo della Carta “Dedicata a Te” beneficerà di ulteriori 2,3 milioni di euro per il 2025, destinati a ottimizzare le procedure di erogazione.

Contratti pubblici e rinnovo del pubblico impiego

La Legge di Bilancio 2025 stanzia risorse significative per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali del personale pubblico, con un impegno complessivo di 1.755 milioni di euro per il 2025, 3.550 milioni di euro per il 2026 e 5.550 milioni di euro a partire dal 2027. Questi fondi includono gli oneri contributivi previdenziali e l’IRAP e sono destinati a migliorare i trattamenti economici accessori dei dipendenti pubblici. Le nuove risorse consentiranno un aumento delle retribuzioni, con incrementi previsti dell’1,8% per il 2025, del 3,6% per il 2026 e un incremento complessivo del 5,4% a regime dal 2027.

L’obiettivo è garantire un progressivo miglioramento delle condizioni economiche per il personale pubblico, tenendo conto delle esigenze di bilancio e degli impegni contrattuali relativi al triennio 2025-2027. Le disposizioni si applicano non solo al personale statale, ma anche ai dipendenti di enti pubblici diversi, con oneri posti a carico dei rispettivi bilanci. Rientra tra i beneficiari anche il personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, estendendo così l’impatto delle misure a un’ampia platea di lavoratori pubblici.

Misure per il personale della giustizia

La Legge di Bilancio 2025, attraverso l’articolo 20, introduce una misura volta alla stabilizzazione del personale precario del Ministero della Giustizia, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei procedimenti civili e penali, in linea con le riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La stabilizzazione interesserà i dipendenti assunti a tempo determinato presso l’ufficio del processo e per il supporto alle linee progettuali del PNRR.

Sarà riservata ai lavoratori che hanno ricoperto la stessa qualifica per almeno 24 mesi consecutivi e che risultano in servizio al 30 giugno 2026. A partire dal primo luglio dello stesso anno, questi lavoratori potranno accedere a una procedura di selezione comparativa basata sui distretti territoriali e sugli uffici centrali, con possibilità di scorrimento tra distretti. Il provvedimento fissa un contingente massimo di 2.600 unità per l’Area dei Funzionari e 400 unità per l’Area degli Assistenti, come previsto dal CCNL 2019-2021. Per finanziare queste stabilizzazioni, sono stati stanziati 68,2 milioni di euro per il 2026 e 136,4 milioni di euro annui a partire dal 2027.

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