L'approfondimento

Lotteria degli scontrini, dai terminali alla privacy ecco tutti i fronti critici

La lotteria degli scontrini potrebbe essere una leva importante per la lotta all’evasione fiscale, ma non è esente da aspetti problematici come la mancata adozione dei registratori telematici da parte di alcuni commercianti, l’assenza di sanzioni per chi non aderisce e l’adeguamento al GDPR

Pubblicato il 03 Feb 2021

Flavio Campara

Resp. Centro studi e ricerca Consumerismo No Profit

Scontrino (1)

La lotta all’evasione fiscale è una battaglia importante per il nostro Paese, ed è giusto che sia condotta da tutte le parti in causa, con il contributo dei consumatori fruitori finali di beni e servizi. Sulla carta, la Lotteria degli scontrini poteva offrire un aiuto concreto a tale causa, ma è nel metodo di tale strumento che si annidano errori e criticità.

Registratori telematici, non tutti i commercianti si sono adeguati

Il primo passo falso è stato quello di far partire la Lotteria nonostante il 60% degli esercizi commerciali non abbia adeguato i registratori di cassa, senza prevedere alcuna sanzione per chi non ha i terminali in regola. Questo porta a evidenti discriminazioni a danno dei cittadini, specie su base territoriale: i grandi store, i supermercati e gli ipermercati, così come le catene commerciali, hanno infatti aggiornato i propri registratori, mentre è elevato il numero di esercizi di piccole e medie dimensioni che si trovano ancora in ritardo.

I primi, come noto, sono ubicati nelle grandi città e nei centri urbani, mentre sono assenti o scarseggiano nei piccoli comuni o nelle aree montane. Questo determina che chi risiede nelle aree del paese dove si concentra il maggior numero di “ritardatari”, non potrà partecipare alla Lotteria degli scontrini, con una evidente lesione del loro di diritto di partecipare al concorso e vincere i premi in palio. Un po’ come se i biglietti della Lotteria Italia fossero venduti solo in determinate zone e non in altre, o se al Superenalotto potesse partecipare solo chi risiede nelle grandi città.

I dubbi degli esercenti

C’è poi la questione degli esercenti: moltissimi quelli che hanno espresso dubbi circa la volontà di adesione alla Lotteria, in quanto adeguare il terminale per permettere la registrazione del Codice lotteria comporterà un costo a carico dei commercianti (che va dai 300 ai 500 euro a registratore di cassa) già messi a dura prova dalla pandemia e costretti a fronteggiare il duro attacco degli e-commerce, che si trovano adesso a dover affrontare un’ulteriore spesa. Senza contare che, come segnalato dall’Ascom, se a marzo il prezzo per adeguare il terminale si aggirava intorno ai cento euro, adesso sembra essersi addirittura quintuplicato.

Le commissioni per pagamenti elettronici

Di certo l’assenza di sanzioni nei confronti degli esercenti che non consentono ai consumatori di partecipare alla Lotteria, non ha aiutato, come non aiutano le commissioni interbancarie sui pagamenti con Pos a carico dei commercianti, che spingono molti negozianti a rifiutare i pagamenti elettronici o a disincentivare l’uso si bancomat e carte da parte dei propri clienti, talvolta ricorrendo a sconti per chi paga in contanti.

Lotteria scontrini, tanti acquisti sono esclusi

Non tutti gli acquisti poi possono partecipare alla Lotteria, e la platea delle compere escluse appare troppo ampia: acquisti sul web, ticket restaurant, pagamenti misti (una parte in contante e una parte con moneta elettronica), pagamenti con detrazioni o deduzioni fiscali, bonifici, sono tutte spese che non concorrono al concorso.

Lotteria scontrini e privacy, i fronti critici

C’è un altro aspetto non di secondaria importanza: quello della privacy. La Lotteria degli Scontrini comporta la raccolta di una mole enorme di informazioni circa le abitudini e le preferenze d’acquisto e la capacità reddituale degli utenti; in ballo insomma ci sono dati ed informazioni preziosissimi sia per i giganti del web e dell’e-commerce, per profilare messaggi di marketing mirati e su misura degli utenti, sia per i cyber-criminali. Ricordiamo che il primo aprile 2020 la piattaforma web dell’INPS fu oggetto di un attacco hacker che ha portato alla pubblicazione dei dati privati di milioni di persone che tentavano di accedere al bonus Covid da 600 euro.

Per questo chiediamo che vengano fornite garanzie e trasparenza circa i sistemi di cybersecurity e cyberdefense in caso di eventuali attacchi hacker, l’utilizzo e la conservazione dei dati raccolti esclusivamente per i fini del programma da parte dei soggetti coinvolti.

Lotteria scontrini e compliance al GDPR: come fare

Uno degli elementi cardine per garantire la protezione dei dati personali trattati per la Lotteria degli scontrini ed impedire tracciamenti o controlli sugli acquisti effettuati dai consumatori, su cui il Garante si è soffermato in diverse occasioni, è il codice lotteria. Il codice lotteria è stato indicato quale misura adeguata che consentirà di rispettare il principio di minimizzazione, evitando così agli esercenti e all’Agenzia delle entrate la raccolta del codice fiscale degli interessati, da cui si possono ricavare con estrema facilità ulteriori dati quali il sesso, la data e il luogo di nascita.

Un utilizzo dei codici lotteria in violazione del GDPR, tuttavia, permetterebbe agli esercenti di ricostruire la cronologia degli acquisiti effettuati con quel determinato codice, facilitando così la creazione di profili dei propri clienti. Ad esempio, pur non avendo i dati identificativi e di contatto dei singoli consumatori, un esercente, riconoscendo al momento dell’acquisto un determinato codice lotteria, potrebbe facilmente risalire all’identità del cliente. Questo gli permetterebbe di proporre offerte commerciali personalizzate sulla base della cronologia degli acquisti effettuati con quel determinato codice, mettendo così in pericolo la capacità di autodeterminazione informativa del consumatore

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