cultura e tecnologia

NFT, come una macchina da scrivere diventa arte: il caso dell’Archivio storico Olivetti

L’Archivio storico Olivetti ha accolto a luglio il primo NFT della propria storia, sotto forma di crypto opera: un omaggio alla celebre macchina da scrivere Lettera 22, nell’ambito di una mostra dedicata proprio a essa. Un’occasione per approfondire come funziona la crypto arte e come fruirne

Pubblicato il 16 Set 2022

Cupydo Art

Digital artist

Grazie Adriano - Il Rumore della Storia

Il 14 luglio 2022 il primo NFT rappresentato sotto sotto forma di crypto opera è entrato ufficialmente per la prima volta nella storia nel rinomato Archivio Storico Olivetti. L’Associazione Archivio Storico Olivetti, in collaborazione con Artàporter , ha dato vita ad una mostra dedicata all’iconica macchina da scrivere portatile, da tutti meglio conosciuta come “Lettera 22”.

L’esposizione, intitolata “20xL22” ha visto protagonisti creativi, artisti, digital creator e designer che si sono cimentati nella creazione di un’affiche postmoderna basandosi sul design della macchina da scrivere.

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Olivetti e la Lettera 22

Inizialmente dovevano essere selezionate 20 opere da parte di una commissione composta dagli esperti di Olivetti e dal team di curatori di Artàporter. Ma le proposte candidate sono risultate così numerose ed originali che si è deciso di premiare ulteriori 10 opere e altrettanti artisti attraverso una speciale menzione d’onore. L’Associazione Archivio Storico Olivetti, nata a Ivrea nel 1998 dalla volontà della Società Olivetti con la partecipazione di soci pubblici e privati, svolge un lavoro di raccolta, riordino, conservazione e promozione dell’immenso patrimonio archivistico riguardante la storia della Società e delle personalità della famiglia Olivetti. Tali patrimoni, costituiti da documenti, lettere, libri, giornali, riviste, manifesti, disegni, foto, video, prodotti, modellini e plastici, sono oggetto di un attento lavoro di schedatura elettronica e di digitalizzazione.

L’attività dell’Archivio non si limita all’impegno strettamente archivistico di recupero, catalogazione e conservazione dei documenti, ma si manifesta anche attraverso l’attività di assistenza e consulenza scientifica nei confronti di studiosi e ricercatori, di collaborazione con iniziative culturali, di realizzazione di mostre, conferenze, ricerche e pubblicazioni finalizzate a promuovere la conoscenza della storia e dei valori della Olivetti. L’Archivio Storico Olivetti, nell’ottobre del 1998, è stato dichiarato di “notevole interesse storico” da parte della Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Numerose le mostre organizzate con impegno e dedizione da parte dell’Associazione, ultima per ordine cronologico quella che, attraverso un piccolo passo è riuscita a lasciare una grande e importante impronta di innovazione all’interno dell’Archivio.

La Lettera 22 fu messa in produzione, per la prima volta, nel 1950 quando l’Olivetti all’epoca era guidata dal patron Adriano Olivetti. Quella innovativa macchina per scrivere portatile nasceva con l’intento di uscire dagli studi dell’alta borghesia ed arrivare a tutti, impiegati, maestri, giornalisti. Lo confermavano il suo design, estremamente lineare e compatto. Nella progettazione della Lettera 22, nulla era stato lasciato al caso. La creazione del modello era stata affidata alla creatività e all’intelligenza di Marcello Nizzoli, uno dei designer italiani più apprezzati al mondo, che ci lavorò partendo da un progetto di Giuseppe Beccio. La campagna pubblicitaria, invece, fu studiata e portata avanti con maestria da un altro fuoriclasse come Giovanni Pintori. Il risultato fu che la Lettera 22 venne premiata prima con il Compasso d’Oro (1954) e poi come miglior oggetto di design del secolo (1959). Un apprezzamento poi consolidatosi nel tempo, visto che la macchina è oggi esposta in alcuni dei musei più famosi del mondo, come il MOMA di New York.

Il sogno dell’artista

Da crypto artist sono esponente del movimento artistico digitale “coesionismo” che rappresenta l’unione più intima ed armonica dell’arte tradizionale con quella digitale. E vuole farlo attraverso il contatto, come un seme che a contatto con la terra genera una pianta, una nuova vita, una cosa nuova, unica. Coesionismo vuole essere sinonimo di nova res, cosa nuova. Perché è proprio questo che esso genera, ogni qualvolta che un dispositivo digitale entra in contatto con uno tradizionale, in questo caso una tela su cui è rappresentata la Lettera 22.

Quel foglio che spunta dal suo interno è evidente, palese, quasi vivo e ha una storia: se quel foglio si trova in quell’esatta posizione è solo grazie ad un uomo, Adriano Olivetti. La mia opera, inizialmente, quel foglio lo vedeva semplicemente impresso sulla carta, semplicemente stampato, proprio come la macchina da scrivere. Poi una notte ho sognato un uomo: eravamo io, lui e la mia opera poggiata su di un tavolo, era lui, era Adriano. Gli chiesi: “Adriano cosa ne pensi?”. Lui non rispose, ma prese un taglierino dal tavolo e con un’incisione chirurgica ha tracciato una linea proprio nella parte dove il foglio usciva dalla macchina e come se fosse la cosa più normale del mondo, tirò fuori il foglio dalla macchina, lo guardò, lesse, poi un cenno di consenso. Mi svegliai incredulo: Adriano Olivetti mi aveva indicato cosa fare per rendere unica la mia opera.

Per questo motivo il mio “Grazie Adriano” non è un semplice grazie per aver portato l’Italia nel mondo, per aver donato agli italiani, rispetto, ricchezza e benessere, per aver ideato, immaginato e sviluppato le più iconiche macchine da scrivere del mondo, per aver dato la possibilità a migliaia di famiglie di poter vivere dignitosamente, ma è intimo e personale.

Come funziona la crypto art

Grazie alla tecnologia NFC, ci basta appoggiare un qualsiasi smartphone alla tela per permettere l’avvio dell’animazione digitale, che in quest’opera si palesa con la visione di mani che battano sui tasti e che vanno a produrre l’inconfondibile “melodia” data dal ticchettio dei martelli che si infrangono su di un foglio come onde sugli scogli. Per dare autenticità ed unicità all’opera, l’innesto digitale è stato certificato e successivamente generato l’NFT (mint) attraverso la piattaforma digitale INarte.it con la quale si è andato a creare e stabilire un forte legame artistico ma soprattutto personale.

Da poco è stato lanciato sulla loro piattaforma il contest artistico intitolato Cryptocards a cui parteciperò con la presentazione di una “figure” al quanto particolare ma soprattutto originale che potrebbe essere trasformata in una crypto card e successivamente dare vita ad una vera e propria serie di “figurine digitali” dal medesimo tema che per ora resta top secret. Le Cryptocards realizzate da INarte sono smart-card fisiche formato carta di credito interattive, personalizzate dall’autore nella grafica stampata fronte/retro. Ogni Cryptocard è accompagnata da una WebApp attivabile su smartphone tramite sistema contactless. Sullo schermo dello smartphone verranno visualizzate informazioni utili per la verifica della certificazione NFT del supporto e la possibilità di visualizzare una risorsa esterna (un video, la pagina social o altra risorsa indicata dall’autore).

Conclusione

Chiudo ringraziando tutti coloro che hanno reso unica questa incredibile esperienza. Per me è stato un onore essere selezionato come unico crypto artist a rappresentare una delle più iconiche macchine da scrivere che hanno caratterizzato il Novecento. Una responsabilità importante, quella di creare la prima crypto opera NFT a marchio Olivetti, ma alla fine tutto è andato bene, tantissimi i consensi e i complimenti ricevuti, sia direttamente che indirettamente.

Vi lascio con il mio immancabile consiglio: investire nella crypto arte non è un gioco, studiate, formatevi e informatevi. Questo pensiero è rivolto principalmente a tutti coloro che da poco si stanno interfacciando a questo mondo, in particolare ai neo collezionisti di crypto arte. Non fiondatevi sperperando soldi in progetti pseudo allettanti promossi dalla prima celebrità di turno, ricordatevi sempre che dietro queste personalità si nascondono importanti agenzie di management e comunicazione, che hanno l’unico scopo di curare gli interessi personali ed economici di chi ogni mese gli paga lo stipendio e non certo i vostri.

Seguite e studiate crypto artisti che hanno davvero creato qualcosa di innovativo ed originale ma soprattutto qualcosa che fra dieci, venti o cinquant’anni non risulterà inutile o fuori moda ma qualcosa da poter lasciare a figli o nipoti come vero e proprio patrimonio artistico, qualcosa da ammirare e osservare e non semplici file digitali dimenticati in chissà quale smartphone o dispositivo digitale.

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