L’attenzione alle pari opportunità generazionali, di genere e territoriali è una delle priorità trasversali strategiche comune alle sei missioni del PNRR, oggetto del resto anche di raccomandazioni specifiche formulate dalla Commissione Europea all’Italia per il 2019 e 2020. La persistenza di disuguaglianze di genere, così come l’assenza di pari opportunità, sono finalmente definite e percepite, come un ostacolo significativo alla crescita economica del nostro Paese viziato da ritardi storici e culturali.
Riforme e missioni del PNRR sono valutate sulla base dell’impatto che avranno nel recupero del potenziale dei giovani, delle donne e dei territori e nelle opportunità fornite a tutti senza discriminazioni. Con particolare riferimento alle politiche finalizzate alle pari opportunità di genere, il PNRR analizza lucidamente le radici profonde delle molteplici discriminazioni che tuttora persistono e che collocano il nostro Paese in una situazione di forte ritardo rispetto al resto dell’Europa.
Il tasso di partecipazione delle donne al mondo del lavoro in Italia si colloca al 53,1% rispetto al 67,4% della media europea e permangono in ogni settore significative disparità salariali o la sindrome del “soffitto di cristallo” e cioè la difficoltà di raggiungere posizioni apicali. Il PNRR anticipa che il Governo, entro il primo semestre 2021, attraverso il Dipartimento per le pari Opportunità intende lanciare una Strategia nazionale per la parità di genere 2021 – 2026 con cinque priorità definite (lavoro, reddito, competenze, tempo e potere) evidenziando, per ogni missione del Piano, quale potrò essere il contributo alla riduzione dei divari di genere.
Missione 1 Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura – 40,73 miliardi di euro
Il PNRR afferma che le riforme della Pubblica Amministrazione potranno dare un forte impulso in termini qualitativi e quantitativi all’incremento dell’occupazione femminile, sulla base di:
- nuovi meccanismi di reclutamento mutuati su modelli all’avanguardia utilizzati nelle organizzazioni internazionali
- revisione delle opportunità di carriera verticale e di promozione alle posizioni dirigenziali di alto livello
- previsione di smart working nella PA anche a favore di uomini che vogliano assumere un maggiore ruolo nei compiti domestici e familiari.
Gli investimenti in banda larga costituiscono un presupposto per una maggiore partecipazione femminile all’economia digitale e potranno fornire all’imprenditoria femminile strumenti per ampliare il proprio raggio di azione. Il potenziamento dell’offerta turistica e culturale contribuirà positivamente all’occupazione femminile in settori quali quello alberghiero, della ristorazione e delle attività culturali.
Un PNRR che ignora le donne fa male al Paese: le nostre proposte
Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica – 59,33 miliardi di euro
Il PNRR identifica nelle misure connesse all’edilizia residenziale pubblica quelle che possono maggiormente contribuire alla riduzione dei divari di genere posto che la carenza abitativa si riflette maggiormente sulle donne per via del ruolo familiare loro attribuito e per il fatto che la maggior parte delle famiglie monoparentali siano affidate a donne.
Missione 3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile – 25,13 miliardi di euro
Gli investimenti della missione 3 consentiranno di ottenere benefici trasversali e contribuiranno a potenziare la mobilità delle donne, le quali utilizzano maggiormente i trasporti collettivi rispetto all’auto privata con catene di spostamenti quotidiani maggiormente complesse rispetto a quelle degli uomini
Missione 4 Istruzione e ricerca – 30,88 miliardi di euro
In relazione alla riduzione dei divari di genere grazie al perseguimento degli obiettivi della missione 4, il PNRR sottolinea che il lavoro di cura dei bambini, degli anziani e dei disabili è lasciato sulle spalle delle famiglie ed è distribuito in modo ineguale tra i generi e per questo il potenziamento dei servizi di asili nido e per la prima infanzia, delle scuole per l’infanzia e del tempo scuola fornirà un concreto supporto a una piena libertà di scelta ed espressione della personalità delle donne contribuendo ad incrementare l’occupazione femminile.
A questo obiettivo concorrono anche le misure previste nel campo dell’istruzione per favorire l’acquisizione di competenze STEM, linguistiche e digitali da parte delle donne.
Missione 5 Coesione e inclusione – 19,81 miliardi di euro
Si tratta della missione che maggiormente sostiene l’empowerment femminile attraverso le politiche di sostegno all’occupazione: formazione e riqualificazione dei lavoratori, attenzione alla qualità dei posti di lavoro creati, garanzia di reddito durante le transizioni occupazionali. Importante è l’investimento 1.2 della missione 5 – Creazione di imprese femminili, che si prefigge di innalzare i livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro attraverso un progetto mirato a:
- promuovere l’imprenditoria femminile sistematizzando e ridisegnando gli attuali strumenti di sostegno rispetto ad una visione più aderente ai fabbisogni delle donne
- sostenere la realizzazione di progetti aziendali innovativi per imprese già costituite ed operanti a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile
- sostenere l’avvio di attività imprenditoriali femminili attraverso la definizione di un’offerta che possa soddisfare in modo più puntuale le necessità delle donne (mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro, ecc)
- creare un clima culturale favorevole ed emulativo attraverso azioni di comunicazione mirate che valorizzino l’imprenditorialità femminile, in particolare presso scuole e università.
Da un punto di vista operativo sarà creato il “Fondo impresa donna” a sostegno dell’imprenditoria femminile che rafforzerà e si affiancherà alle misure già esistenti. Con l’investimento 1.3. la missione 5 intende creare un Sistema di certificazione della parità di genere che possa accompagnare ed incentivare le imprese ad adottare policy adeguate in relazione a:
- opportunità di crescita in azienda
- parità salariale a parità di mansioni
- politiche di gestione delle differenze di genere
- tutela della maternità
Tale intervento si articola in 3 componenti:
- istituzione di Tavolo di lavoro presso il Dipartimento delle Pari opportunità per definire il sistema per la certificazione sulla parità di genere e il meccanismo premiante
- creazione di un sistema informativo per la raccolta di dati disaggregati per genere e di informazione sulla certificazione, nonché dell’albo degli enti accreditati
- attivazione a partire dal secondo quadrimestre del 2022 del sistema di certificazione sulla parità di genere aperto a tutte le imprese, fino al secondo quadrimestre del 2026 la certificazione sarà agevolata per le PMI e accompagnata da servizi di accompagnamento e assistenza.
Missione 6 Salute – 15,63 miliardi di euro
La Pandemia ha indotto riflessioni sulle differenze di genere in relazione alle patologie e ai loro effetti in modo da poter attivare in futuro percorsi differenziati di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Il rafforzamento dei servizi di prossimità e di supporto all’assistenza domiciliare potrebbero incoraggiare un aumento dell’occupazione sia nel settore dei servizi di cura, cui contribuiscono maggiormente le donne sia più in generale nell’economia riducendo l’onere delle attività di cura fornito in famiglia dalle donne.
Per rendere più concrete le misure sopra elencate a favore della riduzione dei divari di genere, il PNRR prevede l’inserimento nei bandi di gara dei progetti finanziati dalle risorse europee, di specifiche clausole con cui saranno indicati, come requisiti necessari, e in aggiunta premiali dell’offerta, criteri diretti a condizionare l’esecuzione dei progetti all’assunzione di giovani e donne. I criteri saranno definiti tenendo, tra l’altro, conto dell’oggetto del contratto, della tipologia e della natura del singolo progetto in relazione ai profili occupazionali richiesti, dei principi di proporzionalità, ragionevolezza, non discriminazione, trasparenza degli obiettivi attesi in termini di occupazione femminile e giovanile al 2026.
Conclusione
In qualità di donna, madre e lavoratrice non posso che accogliere con estremo favore il fatto che il nostro Paese si sia formalmente impegnato nei confronti dell’Europa a perseguire l’offerta di pari opportunità e dignità al lavoro femminile, sostenendo adeguatamente il ruolo svolto dalle donne nella società e mi auguro che i tempi siano finalmente maturi per la creazione di modelli di vera inclusione sociale per dare modo ad ogni individuo di esprimere il proprio potenziale creando circoli virtuosi di impatto a beneficio della comunità tutta.