il commento

PA digitale, si attiva la Corte dei Conti. Coppola: “Mi aspetto una svolta sull’attuazione”

Online il questionario della Corte dei Conti per fotografare lo stato di attuazione dell’Agenda digitale da parte di pa locali. Ottima misura, anche se migliorabile. Tra l’altro, forse occorreva sondare anche le competenze manageriali e di informatica giuridica del RTD. E’ comunque premessa di un cambio di passo

Pubblicato il 02 Lug 2019

Paolo Coppola

Professore associato di informatica, Università di Udine, consulente Governo per progetti di digitalizzazione della PA

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Il questionario della Corte dei conti sullo stato di attuazione dell’Agenda Digitale da parte delle Amministrazioni territoriali (Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Province autonome) può consentire un gigantesco passo avanti.

Fatta in collaborazione con il Team Digitale, l’indagine si propone di fornire al Parlamento una fotografia sullo stato di attuazione dell’Agenda digitale da parte delle Amministrazioni territoriali e al tempo stesso vuole spingere tutte le Amministrazioni a portare a compimento le attività operative indicate all’interno del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019.

Tutto questo mentre com’è noto già è in corso il nuovo piano triennale, a conferma che molte amministrazioni sono in ritardo ancora con gli obiettivi del vecchio piano.

Come giustamente ricorda la Corte, “si tratta di attività propedeutiche alla realizzazione dell’Agenda Digitale italiana, un obiettivo strategico per l’intero Paese, per raggiungere il quale occorre il contributo di tutte le Amministrazioni Pubbliche. Il fine ultimo dell’attuazione della trasformazione digitale è quello di migliorare la qualità e la quantità dei servizi resi al cittadino, con maggiore efficienza a fronte di risparmi di spesa”.

L’utilità del questionario della Corte dei Conti

Il questionario è utile perché da una parte mette in evidenza l’importanza del tema digitalizzazione e dall’altra permette di raccogliere informazioni preziose per una fotografia dello stato esistente. Spero e immagino che l’azione sia fatta in coordinamento con Agid.

Nel merito delle domande, nella sezione A, a mio parere, occorreva sondare anche le competenze manageriali e di informatica giuridica del RTD; nella sezione C la domanda sul censimento dei servizi e degli applicativi è un po’ una domanda trabocchetto, perché è previsto dal dlgs 33/2013 all’art. 35, comma 1, in particolare la lettera i);  nella sezione sezione G temo che la domanda su SPID porterà a dati ambigui, perché spesso accade che solo alcuni servizi sano accessibili, mentre le risposte possibili sono solo si/no.

Avrei preferito che ci fossero anche domande sul rispetto dell’art. 15 del CAD, che prevede che i risparmi dei progetti di innovazione vengano contabilizzati e reinvestiti, oppure una domanda sul rispetto dell’art. 7 comma 3 che prevede che tutti i servizi consentano di esprimere la soddisfazione dell’utenza e pubblichino i risultati e le statistiche di utilizzo, comunque plaudo all’azione della Corte dei Conti e non vedo l’ora di poter accedere ai risultati che, immagino, saranno pubblicati in formato open data.

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