Dal 4 dicembre tutti i cittadini possono mettere patente, tessera sanitaria e e certificato di invalidità sullo smartphone. Nel 2025 altri documenti. Tutto all’interno dell’app IO, che diventa così wallet universale. Vediamo cosa significa di preciso e le implicazioni
Patente digitale, e non solo, disponibile per tutti gli italiani dal 4 dicembre.
Integrata nell’app pubblica IO. Novità partita il 23 ottobre, anche se per un numero limitato di cittadini, e poi disponibile per un crescente numero di utenti. Per tutti gli italiani, dal 4 dicembre.
E’ la possibilità di caricare patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità sul proprio smartphone in versione digitale, tramite l’app IO. Il digitale ha la stessa validità delle tessere fisiche.
L’utilizzo dei documenti in versione digitale è limitato a situazioni simili a quelle del documento cartaceo, per esempio controlli di polizia, al gate di aeroporti, mentre le transazioni e gli accessi online saranno abilitati dal 2025.
Dal 4 dicembre 2024 quindi tutti possiamo avere un portafoglio digitale con dentro patente, tessera sanitaria e certificato di invalidità tutti disponibili in formato digitale all’interno dell’app IO. Verificabile via qrcode tipo Green Pass covid.
Arriva così al traguardo un percorso nato anche grazie ai due ordini del giorno approvati dalla Camera dei deputati che sono stati studiati nel 2021 e che hanno impegnato il governo a digitalizzare la tessera elettorale (ordine del giorno Capitanio 9/3146-AR/44 del 23/07/2021) e la patente di guida (ordine del giorno Capitanio 9/3424/243 del 29/12/2021) proprio all’interno di app IO.
La tessera elettorale però allo stato non è più prevista (lo era in annunci di qualche mese fa dal Governo), sostituita dal certificato di invalidità. Dovremo aspettare la disponibilità dei dati in ANPR per avere anche quella.
Già in precedenza Butti, in audizione alla Camera, aveva promesso così: “Prevediamo così entro la fine dell’anno un ulteriore importante cambiamento positivo per la vita quotidiana di tutti gli italiani. Se così sarà, saremo anche tra i più virtuosi in Europa, anticipando il percorso previsto dalla Ue per il portafoglio elettronico europeo”.
Non sarà più entro fine anno, ma probabilmente se ne parlerà per l’anno prossimo.
La patente digitale, come funziona
Su tutto, è la patente digitale a destare maggiore interesse per come questa novità andrà a incidere sulle nostre abitudini e modo di concepire i documenti, che tradizionalmente li abbiamo visti (e vissuti) come fisici. Ricordiamo che la patente non è solo un documento che abilita alla guida ma serve anche al riconoscimento dell’identità.
La digitalizzazione della carta di circolazione e del certificato di proprietà sono già avvenute grazie al nuovo DU, documenti Unico di circolazione e proprietà. Ora è il passo della patente di guida.
Come è la patente digitale e come averla
La patente digitale è inserita nell’app IO, tramite la sezione portafoglio, a una richiesta dell’utente, da fare con qualche semplice clic.
Dopo una veloce autorizzazione dalla motorizzazione, a seguito dalla richiesta, l’app IO mostra già la nostra patente (non dovremo insomma caricarla a mano dalle foto).
Sarà l’equivalente digitale dell’attuale patente plastificata. Sarà associata a un QrCode contenente tutte le informazioni utili, leggibile da autorità e responsabili.
La patente elettronica sarà riconosciuta in tutti gli stati membri dell’unione europea, senza esclusione, in futuro. Quando scriviamo, funziona solo in Italia.
L’inserimento in uno wallet della patente è un passo verso la creazione di un wallet europeo, un passo ulteriore verso un’unità digitale europea.
I vantaggi dei documenti digitali, patente e non solo
I documenti digitali hanno una serie di vantaggi:
non si perdono: essendo digitali sono nello wallet digitale
saranno sempre accessibili tramite cloud anche in caso di smarrimento dello smartphone
i dati da loro presentati verranno aggiornati in tempo reale
i dati in loro contenuti saranno condivisi facilmente
i dati in loro contenuti sono gestiti dall’utente finale, in caso di wallet
minor rischio di falsificazione
maggiore comodità: tutto nel proprio smartphone
A quanto si conosce ad oggi, verrà comunque data la possibilità anche di stampare i documenti, in modo da poterli utilizzare anche in maniera analogica, soprattutto per chi ha meno dimestichezza con gli strumenti digitali.
Nei prossimi mesi vedremo gli sviluppi tecnologici associati alla digitalizzazione di questi documenti, all’analisi dei progetti a loro associati, alla roadmap di App IO e alla definizione dell’EU Wallet.
App IO, il digital wallet universale
App Io si sta quindi evolvendo velocemente andando ad inglobare progressivamente tutte le caratteristiche di Digital Wallet.
Un wallet digitale è un portafoglio digitale. Immaginando app Io come un portafoglio digitale, al suo interno sarà possibile avere la patente (digitale non fisica) e la tessera sanitaria. Essendo in digitale queste saranno una rappresentazione certificata, con valore legale e accesso a tutti i dati a esse associate.
Se si immagina il proprio portafoglio fisico, IO sta diventando l’equivalente digitale. Conterrà i documenti sopra indicati, gli strumenti di pagamento e le nostre informazioni, E’ accessibile con SPID e CIE, avrà un repository di documenti e una firma elettronica qualificata.
Aggiunge anche una nuova funzionalità, se diventerà uno wallet a tutti gli effetti.
Le informazioni salvate in IO è possibile condividerle digitalmente con altre entità, governando il proprio dato. Mentre oggi i dati che vengono inseriti in un sito diventano del sito (previo aver cliccato sui vari permessi associati alla privacy da GDPR), i dati nello wallet rimangono del cittadino e vengono condivisi solo per lo scopo specifico (oltre che poter essere revocati in ogni momento).
Patente e wallet digitale, cosa resta da fare
Si tenga infatti presente che non basta decidere di digitalizzare un oggetto di plastica per poterlo digitalizzare.
Va anche valutato tutto il processo a monte. Un esempio comune a tutti è la tessera elettorale: digitalizzarla significa anche capire come cambiare il processo di votazione.
Un primo passo e una prima ipotesi potrebbe essere dotare i seggi di un sistema di verifica qr code (come il green pass).
Il cittadino arriva, ha il “voting pass”, viene riconosciuto e quindi può votare (nel caso del green pass invece poteva entrare). Meccanismo simile, contesto diverso. Sull’esperienza del green pass, sarà importante quindi valutare tutto il processo di cui il voting pass è solo un pezzo.
Nel caso della patente resterà da vedere come procedere alla sua verifica, da parte delle forze dell’ordine ad esempio.
In ogni caso dovremo aspettare, per quest’anno, le norme e le regole tecniche dell’IT Wallet per capire meglio cosa succederà.
Eidas 2.0
Il portafoglio digitale italiano fa parte dell’iniziativa del Wallet europeo prevista dal regolamento Eidas 2.0 che entra in vigore il 20 maggio 2024.
Con Eidas avremo un sistema di identità digitali – qui compreso il portafoglio – unico e valido in tutta l’Europa.
eIDAS 2.0 è la revisione della normativa europea originariamente nota come eIDAS, che sta per Electronic Identification, Authentication and Trust Services. Questa regolamentazione è stata introdotta per creare un ambiente sicuro e affidabile per le transazioni elettroniche tra i paesi membri dell’Unione Europea, facilitando l’identificazione elettronica e i servizi fiduciari.
La versione originale di eIDAS è stata attuata nel 2014 per supportare lo sviluppo del mercato digitale unico in Europa, garantendo che le persone e le imprese potessero utilizzare i propri metodi di identificazione elettronica e firmare documenti digitalmente in modo sicuro attraverso le frontiere europee.
La revisione eIDAS 2.0 si propone di aggiornare e rafforzare la regolamentazione per rispondere meglio alle nuove sfide tecnologiche e di mercato. Tra i principali aggiornamenti previsti ci sono:
Estensione della portata: eIDAS 2.0 mira a integrare nuove tecnologie e a espandere l’uso dell’identificazione elettronica e dei servizi fiduciari oltre i confini tradizionali.
Maggiore sicurezza e fiducia: rafforzamento delle misure di sicurezza per i servizi di identificazione elettronica e per i servizi fiduciari, come la firma digitale.
Interoperabilità migliorata: facilitare una maggiore interoperabilità tra i sistemi di identificazione elettronica dei diversi stati membri.
Inclusione di nuove tecnologie: introduzione e regolamentazione dell’uso di nuove tecnologie come blockchain e intelligenza artificiale nei servizi fiduciari.
Cosa è App IO
App IO è la piattaforma ideata dal Team Digitale, ora in sviluppo ad opera del Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Il progetto è tecnologicamente gestito da PagoPA S.p.A. App IO vuole diventare l’unico punto di accesso telematico ai servizi, alle informazioni e alle comunicazioni della pubblica amministrazione. Ad oggi, essendo in concreto un’app, ha oltre 32 milioni di download, oltre 12 mila PA che hanno caricato servizi, oltre 170.000 servizi esposti, 17,4 milioni di messaggi inviati ogni mese, 16 milioni di strumenti di pagamento inseriti con 11.000 pagamenti al giorno.
Nasce come app di comunicazione per inviare messaggi da ogni PA al cittadino in modalità push ovvero notifica. I messaggi possono essere di semplice informazioni, di pagamento o di promemoria.
Evolve grazie al cashback. Il cashback permetteva di ricevere denaro in restituzione (cashback) nel caso di raggiungimento di alcune soglie di pagamento digitale effettuato tramite carte di credito o debito collegate ad IO. Questo ha permesso di far caricare ai cittadini in app IO i propri strumenti di pagamento. E’ l’equivalente del portafoglio fisico dove teniamo le nostre carte di credito o debito di plastica.
App IO, si fa conoscere ulteriormente con il green pass in periodo Covid. il Green pass veniva inviato in tempo reale sugli smartphone dei cittadini al momento del vaccino. Questo era fondamentale per accesso a diversi luoghi e quindi averlo in tempo reale era fondamentale.
Nella roadmap di app IO sono previsti l’introduzione del salvataggio dei documenti e la possibilità di effettuare una firma elettronica.
Il suo ruolo sta diventando sempre più centrale nel rapporto tra PA e cittadino. La comunicazione tra PA e cittadino è permessa dalla chiave del codice fiscale, con cui viene univocamente individuata una persona. Al momento non si prevedono sviluppi per soggetti giuridici.
Articolo pubblicato nel 2023. Aggiornato con gli ultimi annunci e traguardi
Su questo sito utilizziamo cookie tecnici necessari alla navigazione e funzionali all’erogazione del servizio.
Utilizziamo i cookie anche per fornirti un’esperienza di navigazione sempre migliore, per facilitare le interazioni con le nostre funzionalità social e per consentirti di ricevere comunicazioni di marketing aderenti alle tue abitudini di navigazione e ai tuoi interessi.
Puoi esprimere il tuo consenso cliccando su ACCETTA TUTTI I COOKIE. Chiudendo questa informativa, continui senza accettare.
Potrai sempre gestire le tue preferenze accedendo al nostro COOKIE CENTER e ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, visitando la nostra COOKIE POLICY.
ACCETTA
PIÙ OPZIONI
Cookie Center
ACCETTA TUTTO
RIFIUTA TUTTO
Tramite il nostro Cookie Center, l'utente ha la possibilità di selezionare/deselezionare le singole categorie di cookie che sono utilizzate sui siti web.
Per ottenere maggiori informazioni sui cookie utilizzati, è comunque possibile visitare la nostra COOKIE POLICY.
ACCETTA TUTTO
RIFIUTA TUTTO
COOKIE TECNICI
Strettamente necessari
I cookie tecnici sono necessari al funzionamento del sito web perché abilitano funzioni per facilitare la navigazione dell’utente, che per esempio potrà accedere al proprio profilo senza dover eseguire ogni volta il login oppure potrà selezionare la lingua con cui desidera navigare il sito senza doverla impostare ogni volta.
COOKIE ANALITICI
I cookie analitici, che possono essere di prima o di terza parte, sono installati per collezionare informazioni sull’uso del sito web. In particolare, sono utili per analizzare statisticamente gli accessi o le visite al sito stesso e per consentire al titolare di migliorarne la struttura, le logiche di navigazione e i contenuti.
COOKIE DI PROFILAZIONE E SOCIAL PLUGIN
I cookie di profilazione e i social plugin, che possono essere di prima o di terza parte, servono a tracciare la navigazione dell’utente, analizzare il suo comportamento ai fini marketing e creare profili in merito ai suoi gusti, abitudini, scelte, etc. In questo modo è possibile ad esempio trasmettere messaggi pubblicitari mirati in relazione agli interessi dell’utente ed in linea con le preferenze da questi manifestate nella navigazione online.