l’analisi

Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024



Indirizzo copiato

La politica di coesione dell’Unione Europea ha promosso la crescita economica a lungo termine, il miglioramento della competitività delle regioni e ha portato alla creazione di posti di lavoro di qualità: tuttavia, restano aperte sfide per il futuro

Pubblicato il 15 lug 2024

Maurizio Carmignani

Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor



europa digitale

Le politiche di coesione dell’Unione Europea mirano a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali tra le regioni, promuovendo uno sviluppo sostenibile e inclusivo con investimenti mirati in infrastrutture, innovazione e capitale umano. Se da un lato sono stati creati nuovi posti di lavoro di qualità, dall’altro le recenti crisi, come la pandemia e la guerra in Ucraina, hanno evidenziato nuove sfide.

Il quadro emerge anche dalla nona Relazione sulla coesione 2024, che evidenzia i significativi risultati ottenuti dalla politica di coesione nel favorire la convergenza economica e sociale verso l’alto nell’Unione.

Permangono sfide, in particolare a livello regionale, che saranno ulteriormente influenzate dalle trasformazioni strutturali. Le lezioni apprese dai periodi di implementazione passati e dall’interazione con altri strumenti sottolineano la necessità di ulteriori miglioramenti nella progettazione della politica di coesione.

Una politica più forte e modernizzata è essenziale per rafforzare il modello di crescita dell’Europa, costruire un’Unione inclusiva e realizzare l’obiettivo del Trattato di coesione economica, sociale e territoriale.

Politiche di coesione Ue, gli obiettivi

La politica di coesione dell’Unione Europea rappresenta uno degli strumenti più importanti per promuovere lo sviluppo armonioso e sostenibile all’interno del continente. Nata con l’obiettivo di ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali tra le diverse regioni, questa politica si basa sui principi di solidarietà e integrazione. Attraverso finanziamenti mirati e programmi specifici, l’UE sostiene le regioni meno sviluppate, aiutandole a raggiungere un livello di crescita e prosperità comparabile a quello delle aree più avanzate.

Negli ultimi decenni, la politica di coesione ha giocato un ruolo cruciale nel processo di integrazione europea, contribuendo alla creazione del mercato unico, all’Unione economica e monetaria e agli allargamenti successivi dell’UE. Grazie a questi interventi, le regioni meno sviluppate hanno potuto beneficiare di investimenti in infrastrutture, innovazione, istruzione e capitale umano, elementi chiave per stimolare la crescita economica e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il successo della politica di coesione è evidente nei progressi economici registrati dai nuovi Stati membri, che dal 2004 hanno visto il loro PIL pro capite crescere significativamente.

La riduzione delle disparità regionali

Questo aumento della prosperità economica è stato accompagnato dalla creazione di posti di lavoro di qualità, contribuendo a ridurre le disparità regionali e a promuovere una crescita più equa e inclusiva. Il contesto attuale presenta nuove sfide che richiedono un adattamento delle politiche di coesione. La pandemia di COVID-19 e la guerra in Ucraina hanno messo in evidenza le fragilità strutturali di alcune regioni, esacerbando le disparità esistenti.

Le regioni dipendenti dal turismo e dai servizi intensivi di lavoro sono state particolarmente colpite, mostrando la necessità di strategie più resilienti e diversificate. In risposta a queste sfide, la politica di coesione ha dimostrato una notevole capacità di adattamento, fornendo supporto finanziario e flessibilità per aiutare le regioni vulnerabili a superare le difficoltà. Per affrontare efficacemente le sfide future sarà essenziale modernizzare le politiche di coesione, promuovendo l’inclusione sociale, migliorando la qualità delle istituzioni e rafforzando la resilienza economica delle regioni.

Crescita a lungo termine, competitività e posti di lavoro di qualità

La nona Relazione sulla coesione del 2024 offre un’analisi dettagliata dei progressi realizzati finora e delle sfide emergenti. Questo documento evidenzia l’importanza di continuare a investire nella politica di coesione, adattandola alle nuove esigenze e garantendo che nessuna regione venga lasciata indietro. La politica di coesione rimane, dunque, un pilastro fondamentale per il futuro dell’Unione Europea, essenziale per promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile in tutte le sue regioni.

La politica di coesione dell’Unione Europea ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere la crescita economica a lungo termine, migliorare la competitività delle regioni e creare posti di lavoro di qualità. L’allargamento storico dell’UE nel 2004 è un chiaro esempio dell’impatto positivo di queste politiche. Venti anni dopo, il PIL pro capite medio negli Stati membri che si sono uniti all’Unione è aumentato dal 52% della media UE nel 2004 a quasi l’80% nel 2023. I tassi di disoccupazione in questi Stati membri sono scesi da una media del 13% al 4% nello stesso periodo.

Questa convergenza verso l’alto è stata guidata da un aumento della produttività nelle regioni meno sviluppate, testimoniando il miglioramento a lungo termine della competitività e dell’ambiente imprenditoriale di queste aree. Questo processo di recupero ha anche consentito progressi sociali tangibili, come migliori risultati sanitari e riduzioni dei tassi di disoccupazione e povertà in quasi tutte le regioni negli ultimi dieci anni.

La convergenza economica è stata irregolare in tutta l’UE, riflettendo differenze nella produttività e nella competitività. Mentre diverse regioni dell’Est hanno registrato un’impressionante ripresa economica dal 2004, beneficiando di un impulso economico post-allargamento, molte altre regioni hanno sperimentato una divergenza graduale, non riuscendo a raggiungere la media UE. Questo è particolarmente evidente nelle regioni degli Stati membri meridionali, soprattutto dopo la crisi finanziaria del 2008, e in alcune regioni di transizione degli Stati membri più sviluppati. Infatti, circa un terzo delle regioni dell’UE non ha ancora raggiunto i livelli di PIL pro capite del 2008. Queste regioni coprono tutti gli stadi di sviluppo e si trovano anche negli Stati membri più sviluppati.

Problemi strutturali e nuove sfide

Le disparità territoriali esistenti nell’Unione Europea rischiano di ampliarsi ulteriormente a causa delle sfide strutturali e quelle nuove se non verranno affrontate adeguatamente. Le politiche di coesione devono adattarsi per rispondere efficacemente a queste nuove realtà. Le disparità territoriali sono accentuate da regioni che affrontano stagnazione economica o declino, rischiando di cadere in una trappola di sviluppo.

Queste regioni non riescono a mantenere i tassi di crescita rispetto alla media UE e nazionale, nonché rispetto alle proprie performance passate. Tra queste, ci sono ex poli industriali nelle regioni più sviluppate. I responsabili politici in queste regioni spesso faticano a trovare soluzioni per recuperare il dinamismo economico del passato, alimentando frustrazione e scontento politico. Le cause delle trappole di sviluppo variano tra le regioni e richiedono diagnosi individuali. Tra i fattori interconnessi vi sono: insufficiente specializzazione, debole governance pubblica, sistema d’innovazione inefficiente, carenza di servizi e disallineamento delle competenze.

Questi elementi necessitano di analisi dedicate per ciascuna regione, seguite da risposte politiche su misura attraverso investimenti e riforme mirate. Le transizioni verde e digitale offrono nuove opportunità, sono essenziali per mantenere la competitività dell’UE e assicurare una buona qualità della vita ai cittadini. Queste transizioni richiedono cambiamenti strutturali significativi, che devono essere accompagnati da politiche di supporto, in particolare per le persone, le aziende e le regioni più vulnerabili ed esposte, altrimenti il rischio è di aumentare le disparità regionali e sociali.

Sostenibilità ambientale e digitalizzazione

La politica climatica dell’UE cerca di garantire equità, in particolare con la riduzione delle emissioni di gas serra. Le regioni con un’economia basata su industrie ad alta intensità di carbonio e scarse risorse per la transizione verso un’economia verde potrebbero subire un impatto negativo significativo. Le misure di giustizia sociale e di supporto economico saranno cruciali per assicurare che la transizione verde non lasci nessuna regione indietro.

La digitalizzazione ha il potenziale per stimolare la crescita economica e migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e privati, ma senza adeguati investimenti in competenze digitali e infrastrutture, alcune regioni rischiano di rimanere indietro, ampliando ulteriormente il divario tra regioni sviluppate e meno sviluppate. Per affrontare efficacemente queste sfide, sarà necessario un approccio integrato che comprenda investimenti mirati in infrastrutture verdi e digitali, programmi di formazione e riqualificazione professionale, miglioramento della governance e dell’efficienza del settore pubblico, oltre al sostegno alle PMI per adattarsi alle nuove realtà economiche.

Bilancio dei risultati della politica di coesione e lezioni per il futuro

La politica di coesione dell’Unione Europea ha dimostrato di essere uno strumento efficace nel promuovere la convergenza economica tra gli Stati membri. Il quadro a livello sub-nazionale presenta però sfumature più complesse. Mentre il processo di convergenza nazionale è stato generalmente positivo, vi sono disparità crescenti all’interno degli Stati membri, in particolare tra le grandi aree metropolitane e le altre regioni, nonché tra le regioni che rimangono intrappolate in una “trappola di sviluppo”.

La qualità delle istituzioni, compreso il rispetto dello stato di diritto e la capacità amministrativa, sarà cruciale per il ritorno sugli investimenti pubblici e privati. Esiste una forte correlazione tra la qualità della governance e l’impatto degli investimenti della politica di coesione. Questo sottolinea la necessità di rafforzare la capacità amministrativa nelle regioni europee, anche in vista di futuri allargamenti dell’UE.

Priorità: migliorare la governance

Migliorare la qualità della governance a livello nazionale, regionale e locale può aumentare l’efficacia delle politiche e degli investimenti nazionali ed europei. Il potenziale di sviluppo di molte regioni può essere influenzato dalla mancanza di diversificazione delle fonti di finanziamento a livello regionale e locale, quando si dipende in larga misura dai trasferimenti dai bilanci nazionali. Le entità subnazionali sono responsabili, in media, di oltre la metà degli investimenti pubblici.

Questa proporzione è inferiore, ma in aumento, negli Stati membri meno sviluppati. Questa dipendenza indebolisce la resilienza dei Paesi interessati agli shock economici. Una maggiore capacità di finanziamento diversificata delle autorità regionali e locali, in particolare la possibilità di mobilitare investimenti privati, insieme al rafforzamento della loro capacità istituzionale e delle competenze amministrative, rafforzerebbe la sostenibilità delle loro strategie di sviluppo.

I programmi per il periodo 2021-2027 sono iniziati con alcuni ritardi a causa dell’impatto della pandemia e di altre problematiche amministrative. Questi ritardi hanno messo in evidenza la necessità di una maggiore flessibilità e adattabilità nei processi di pianificazione e implementazione dei programmi di coesione. Per affrontare le disparità territoriali e garantire uno sviluppo equilibrato, è fondamentale trarre lezioni dai risultati ottenuti finora. La politica di coesione deve continuare a evolversi, migliorando la qualità delle istituzioni e aumentando la capacità di finanziamento delle regioni meno sviluppate.

Conclusioni

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 4