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Obbligo Pos, cosa cambia e cosa succede in caso di rifiuto

Dal 30 giugno 2022 Pos obbligatorio per tutti i commercianti, una misura adottata in linea con gli indirizzi di digitalizzazione previsti dal PNRR: i negozianti e, in generale, i professionisti che dovessero rifiutare i pagamenti con la carta rischiano sanzioni

Pubblicato il 30 Giu 2022

Nicoletta Pisanu

Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu

obbligo pos

Obbligo Pos per tutti i commercianti e i professionisti, si parte. Dal 30 giugno 2022 chi non accetta pagamenti elettronici può incorrere in sanzioni. Una situazione delineata dal decreto PNRR 2, per l’attuazione degli indirizzi di digitalizzazione del PNRR, che si contestualizza in un più ampio quadro di novità fiscali in partenza dal primo luglio 2022 (come obbligo fattura elettronica forfettari e i cambiamenti in ambito esterometro).

L’adempimento ha suscitato diverse reazioni nelle associazioni di categoria e dei consumatori. Si invocano in particolare commissioni più basse per supportare i commercianti.

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Chi deve acquistare il Pos

Tutti i professionisti con partita Iva sono soggetti all’obbligo di Pos. Ovviamente, sono maggiormente coinvolti i soggetti che esercitano la propria attività a contatto diretto col pubblico e coi clienti, come:

  • negozianti
  • artigiani
  • titolari di locali e bar
  • ristoratori
  • commercianti ambulanti
  • artigiani
  • commercialisti
  • avvocati con studio aperto al pubblico
  • dentisti
  • medici

Pos obbligatorio sanzioni: cosa si rischia se si rifiuta la carta

Il commerciante che non utilizza il Pos rischia multe per un minimo di trenta euro, con maggiorazione del 4% in base al valore della transazione che ha rifiutato.

Confcommercio: “Ridurre le commissioni”

In una nota ufficiale sul proprio sito, l’associazione Confcommercio ha commentato l’entrata in vigore dell’obbligo Pos ritenendo che il meccanismo sanzionatorio non sia leva per incentivare i pagamenti elettronici: “quello che serve per raggiungere questo obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti”, spiega il comunicato.

Codacons: “Sanzioni necessarie”

D’altro canto il Codacons invece ha espresso in un comunicato stampa come le sanzioni siano “l’unica misura possibile contro commercianti e professionisti scorretti”. L’associazione dei consumatori si prepara a lanciare “una campagna in tutta Italia per fornire aiuto ai cittadini che si vedranno rifiutare i pagamenti con Pos e presentare una raffica di denunce contro professionisti e commercianti scorretti”, ritenendo però che “riteniamo che costi e commissioni interbancarie sulle transazioni digitali a carico degli esercizi commerciali e dei professionisti vadano abbattuti, per evitare squilibri e venire incontro alle richieste della categoria”, citando testualmente la dichiarazione.

Assotabaccai: “Obbligo Pos controsenso per i tabaccai”

L’associazione di categoria dei tabaccai, Assotabaccai, come riportato da Ansa ritiene che l’obbligo sia “un controsenso nel caso delle tabaccherie che sono, infatti, concessionarie dello Stato”.

Come scegliere il Pos

Sul mercato sono disponibili diverse versioni di Pos:

  • mobile: un Pos che può essere utilizzato collegandolo allo smartphone, una soluzione comoda e flessibile
  • fisso: uno strumento che si collega al punto cassa
  • cordless: la base di ricarica è fissata al punto cassa, ma il Pos si può staccare
  • smart: si tratta di uno strumento che integra funzionalità differenti, come quelle dei registratori di cassa.

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Bonus Pos, cosa cambia dal 30 giugno 2022

Con l’avvio dell’obbligo di dotarsi del Pos, viene modificato anche il credito d’imposta sulle commissioni che vengono applicate in caso di pagamenti elettronici, il cosiddetto Bonus Pos, destinato agli esercenti con ricavi non superiori a 400.000 euro.

Il beneficio infatti era stato potenziato al 100% in vista della partenza dell’adempimento, una volta avviato l’obbligo il credito d’imposta è tornato al 30% come era prima del potenziamento.

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