Namirial

Quanto fa risparmiare la fatturazione elettronica? Ecco i vantaggi per le imprese

Quanto farà risparmiare la fattura elettronica B2B obbligatoria, da dove arriveranno i risparmi e i vantaggi per il sistema paese in termini di sviluppo della cultura digitale

Pubblicato il 31 Ott 2018

Enrico Giacomelli

Founder & Owner of Namirial S.p.A.

fattura elettronica

La fatturazione elettronica digitalizza il processo di fatturazione dalla generazione, all’emissione e ricezione delle fatture, fino alla loro conservazione a norma per 10 anni. Ma quanto fa risparmiare? Scopriamo i vantaggi per le imprese.

Dal 1° gennaio 2019, tutti i privati italiani (ad esclusione dei “minimi” e dei fornitori esteri) saranno obbligati a emettere fatture elettroniche, a riceverle e a conservarle per 10 anni. È un obbligo che, ci auguriamo, spingerà molte aziende a digitalizzarsi, non solo per quanto riguarda la fatturazione elettronica, ma anche per la gestione digitale di tutti i documenti, delle informazioni e dei processi aziendali. Perché andare in questa direzione? Tra tutti, il risparmio!

Qualche dato su costi e ricavi

Dati alla mano, le fatture emesse in Italia verso privati ogni anno sono circa 1,3 miliardi, a queste si somma circa un miliardo di fatture verso i consumatori. Lo afferma l’Osservatorio Fatturazione Elettronica ed eCommerce B2B del Politecnico di Milano. Circa due miliardi e mezzo di documenti! Ma cosa accade, in termini di costi e ricavi, con la fatturazione elettronica B2B obbligatoria?

Entriamo nei costi vivi. Secondo le stime, la fatturazione tradizionale aveva un costo medio per documento che oscillava da 1,80 a 3,70 euro. Lo scostamento del costo variava soprattutto a seconda delle modalità di spedizione e consegna della fattura. La stessa gestione in digitale presenta costi per documento da 0,90 a 1,80 euro.

Quanto si può risparmiare con la fattura elettronica

Entrando nello specifico, se prendiamo come esempio il caso di un’azienda di medie dimensioni, con più di 3.000 documenti annui tra fatture di ciclo attivo e passivo, la fatturazione elettronica offrirebbe un risparmio per documento emesso tra i €7,50 e gli 11,50 euro.

Da dove arriva tutto questo risparmio? In larga parte dalla riduzione dell’impiego di manodopera e di gestione. Se è vero che “tempo è denaro”, infatti, la fatturazione elettronica farà guadagnare tempo perché non si dovranno più stampare, imbustare e spedire documenti, non si dovranno gestire più archivi fisici e non ci saranno più sprechi di tempo al telefono o via email per capire con i clienti se la fattura è arrivata, se è stata presa in carico o quando verrà pagata ecc.

Nel ciclo passivo, la digitalizzazione della fattura presenta un formato standard, lo stesso utilizzato anche per la Pubblica Amministrazione, che agevola le pratiche di registrazione, contabilizzazione e riconciliazione bancaria, accorciando non poco i tempi di gestione.

Possiamo, quindi, salutare i vecchi faldoni e gli archivi disordinati. Possiamo dare uno stop ai costi legati alle stampanti, alle buste e ai francobolli. Possiamo dire “basta!” alle chiamate dei clienti che non trovano pagamenti, che non pervengono la fattura ecc.

Il valore aggiunto della fatturazione elettronica

Riassumendo: si guadagnerà più tempo e si spenderà meno! Verissimo, ma qual è il vero valore aggiunto della fatturazione elettronica? Per Namirial, indubbiamente, lo stimolo per una gestione digitale dei documenti.

Dal punto di vista del sistema-Paese, se la fatturazione elettronica si traducesse nella digitalizzazione di tutti i documenti del ciclo dell’ordine nelle relazioni tra imprese e Pubblica Amministrazione, potremmo stimare un risparmio di 6,5 miliardi di euro ogni anno! Un valore, riportato dagli analisti, che si avvina ai risparmi auspicati dalle leggi di stabilità.

Ma come è stato calcolato questo valore e a cosa si riferisce? La stima rappresenta la somma dei costi per materiali, spazi e manodopera impegnata attualmente per attività a scarso valore aggiunto. Tale risparmio si tradurrebbe in una potenziale spinta per il recupero della competitività del Sistema Paese, qualora si adottasse la rivoluzione digitale per le imprese e per la gestione dei loro documenti.

Fatturazione elettronica, leva per la cultura digitale

È, quindi, auspicabile che la fatturazione elettronica diventi uno stimolo per la creazione di una cultura digitale condivisa in Italia. L’idea vincente sarà di uniformare in un unico processo digitale la documentazione in ingresso, in itinere e in uscita delle aziende, creando flussi di lavoro operativi, tracciabili e archiviabili.

Una rivoluzione digitale, quindi, che non dovrebbe limitarsi solamente a digitalizzare il ciclo di fatturazione, ma anche i documenti di trasporto, i documenti di ordine e consegna e via dicendo. Il futuro è tra le nostre mani e i benefici vanno dall’allineamento con la normativa vigente, all’ottimizzazione e all’efficientamento dei processi aziendali.

L’articolo è parte di un progetto di comunicazione editoriale che Agendadigitale.eu sta sviluppando con il partner Namirial 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2