L'approfondimento

Riforma fiscale: Irpef, catasto e Iva, il digitale nel cuore del DL delega

La bozza del disegno di legge delega per la riforma del Fisco prevede interventi volti alla semplificazione delle procedure, come per esempio quelle relative a riscossione e accertamento delle imposte: vediamo le pricipali novità

Pubblicato il 06 Ott 2021

Alessandro Mastromatteo

Avvocato, Studio Legale Tributario Santacroce & Partners

fatture

Riforma fiscale attraverso la revisione di Irpef, Ires, addizionali comunali e regionali e del catasto, il graduale superamento dell’Irap, la razionalizzazione dell’Iva e delle altre imposte indirette senza tralasciare le attività di riscossione: un’attività complessa di rivisitazione del Fisco italiano cui si accompagnerà un’opera di codificazione in materia tributaria con riduzione ad unità, per quanto possibile, delle disposizioni legislative vigenti.

La bozza di disegno di legge delega, approvata nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri del 5 ottobre 2021, si caratterizza anche per la previsione di apposite regole procedurali, compresa la tempistica, per la sua attuazione, oltre che per i principi cardine che dovranno guidare il legislatore delegato nella più ampia e profonda opera di razionalizzazione e revisione.

E il digitale svolge un ruolo sempre più cruciale per gli obiettivi fiscali del Paese.

Gli obiettivi della riforma fiscale

Gli obiettivi fondamentali, costituenti allo stesso tempo principi e criteri generali che dovranno informare la delega stessa, sono innanzitutto quelli della crescita economica da perseguire attraverso un aumento dell’efficienza della struttura delle imposte, accompagnata dalla riduzione del carico fiscale sui redditi che vedono l’impiego dei fattori di produzione. Ulteriore finalità è quella della razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario dove, accanto al mantenimento del criterio della progressività, si intende comunque procedere ad una riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti e all’eliminazione dei c.d. micro-tributi di scarso gettito per l’erario stesso. Infine, e inevitabilmente collegato ai precedenti, ci si propone una riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale.

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Il ruolo della digitalizzazione

Al netto di quelle che sono le modifiche che interesseranno i singoli settori impositivi e le relative imposte, non può non porsi l’attenzione sull’utilizzo sempre più deciso e determinante di meccanismi di automazione e di utilizzo delle più moderne tecnologie nella realizzazione della riforma. Un richiamo espresso lo si individua e ritrova in quelle che sono i percorsi di riforma dettati per le modifiche al sistema nazionale della riscossione e a quello del catasto.

Nel dettaglio, l’articolo 2 della bozza del disegno di legge delega si occupa della riscossione la quale andrà riformata individuando un nuovo modello organizzativo con riunificazione in capo allo stesso soggetto, e cioè all’Agenzia delle entrate, non solo del titolare della relativa funzione ma anche del soggetto deputato allo svolgimento delle attività necessarie (e cioè Riscossione). L’efficientamento e la semplificazione in questo settore trovano un elemento di sviluppo e di accelerazione nella dichiarata volontà di favorire l’uso delle tecnologie più evolute e delle forme di integrazione e interoperabilità dei sistemi e del patrimonio informativo. Questa che appare essere al momento una petizione di principio, in realtà lascia trasparire una forte sensibilità verso strumenti che, dal punto di vista tecnologico, sono in grado di mettere a fattor comune basi di dati di cui l’amministrazione finanziaria già dispone ma che, allo stesso tempo, non risultano al momento pienamente integrati.

Accertamento delle imposte, AI e privacy

Questo è quello che accade anche nella fase di accertamento delle imposte dove, tuttavia, la sempre più decisa integrazione dei dati ritraibili in formato strutturato dalle fatture elettroniche e dai corrispettivi telematici giornalieri, già oggi garantisce al fisco la possibilità addirittura di redigere le bozze dei registri IVA nonché delle Lipe – Liquidazioni periodiche e, a partire dalle operazioni realizzate dal 1° gennaio 2022, anche le bozze delle dichiarazioni annuali IVA.

Immaginare quindi che attraverso sistemi di Intelligenza artificiale, con il pieno rispetto in ogni caso delle prescrizioni GDPR, le informazioni già oggi disponibili sui contribuenti possano essere incrociate anche a fini di riscossione è sempre più vicina alla piena realizzazione. Anche nel settore riscossione, l’utilizzo della banca dati delle fatture elettroniche permetterebbe ad esempio di reperire le informazioni utili all’avvio, in modo mirato, di procedure di espropriazione presso terzi tese a contrastare la c.d. evasione da riscossione.

Riforma fiscale, come cambia il catasto

L’accelerazione sul versante dell’utilizzo della tecnologia nell’ottica della semplificazione del sistema fiscale si manifesta pienamente quanto alla riforma del catasto per la quale, l’articolo 7 della bozza di delega, individua una leva fondamentale nella modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili, e cioè di rilevazione catastale per individuare e controllare consistenze dei fabbricati. Ci si riferisce a strumenti, da mettere a disposizione dei Comuni e dell’Agenzia delle entrate a partire dal primo gennaio 2026, per facilitare ed individuare, ad esempio, il corretto classamento di immobili che non risultano censiti o che lo sono con profonde differenze circa consistenza, destinazione e categoria catastale attribuita.

In quest’ottica si prevede l’utilizzo di strumenti e moduli organizzativi in grado di facilitare la condivisione di dati e documenti, in via telematica, tra Agenzia delle entrate e i competenti uffici comunali: probabilmente l’utilizzo di registri distribuiti e dello strumento della blockchain potrebbero costituire un elemento ad alto valore aggiunto nei meccanismi di condivisione.

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