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Scontrino elettronico, meglio un software: i vantaggi per i commercianti



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Con la possibilità di usare soluzioni software per l’invio dei corrispettivi telematici, introdotta dalla legge delega per la riforma fiscale, è importante capire i benefici di questi strumenti per i negozianti

Pubblicato il 15 dic 2023

Roberto Bellini

Direttore Generale AssoSoftware



Documenti informatici

L’articolo 24 dello schema di Decreto Legislativo su “Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari”, permetterà alle attività commerciali la trasmissione dei corrispettivi telematici anche attraverso soluzioni software. Lo schema è stato approvato in via preliminare dal Governo a ottobre e trasmesso alle commissioni Bilancio e Finanze delle Camere, che dovranno esprimere un parere prima del via libera definitivo da parte del Consiglio dei Ministri.

La misura è attesa da molti anni: questa norma semplifica e rende meno onerosa la memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, grazie all’utilizzo di soluzioni software che potranno essere installate su un qualsiasi dispositivo, tra cui anche quelli destinati al pagamento elettronico (i cosiddetti “SmartPOS”).

Si tratta senza dubbio di un grande passo in avanti nel percorso di digitalizzazione e semplificazione delle procedure burocratiche a carico delle attività commerciali, che potranno scegliere di utilizzare una soluzione software basata probabilmente sulla medesima tecnologia e la rete di provider già in uso per la fatturazione elettronica, attraverso un semplice add on a software in molti casi già ampiamente conosciuti e sperimentati dagli esercenti che effettuano corrispettivi giornalieri.

Non servono hardware specifici

L’assenza di dispositivi hardware specifici (come il Registratore Telematico) rende la soluzione estremamente flessibile e facilmente aggiornabile anche da remoto, con la possibilità di adottare anche soluzioni completamente in SaS (Software as a Service) grazie all’utilizzo del cloud computing, senza quindi necessità di strumentazione locale. In più, la flessibilità del software permette una maggiore scalabilità e modularità anche in situazioni di molti punti vendita, che attualmente richiedono una soluzione complessa (il cd “server RT”).

Meno costi per i commercianti

In aggiunta, in questo modo si ridurranno notevolmente i costi a carico dei commercianti, che potranno limitarsi al pagamento del canone del software gestionale senza dover più sostenere gli oneri relativi alle visite periodiche presso il punto vendita per la manutenzione dei dispositivi hardware. Si pensi che attualmente, oltre ai costi di acquisto dei Registratori Telematici – che vanno dai 300 ai 1000 euro – gli esercenti devono ricorrere a frequenti interventi di manutenzione, necessari a ogni modifica di tracciato, i cui costi variano da 50 a 200 euro a visita.

Controlli fiscali più semplici

Allo stesso tempo, si semplificheranno notevolmente anche i controlli della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate presso negozi e punti vendita, dato che non sarà più necessario l’accesso fisico alla sede dell’esercente, con il rischio di disagi e fermi di attività, ma le verifiche potranno essere effettuate a distanza, in qualsiasi momento, chiedendo le informazioni direttamente online ai software utilizzati, mediante la cooperazione applicativa.

Risparmio di risorse pubbliche

Infine, la maggior disponibilità di fornitori di software in concorrenza sul libero mercato e la grande facilità di aggiornamento di queste soluzioni consentirà un risparmio di quelle risorse pubbliche che in passato sono state spesso utilizzate per adeguare i dispositivi hardware. Un esempio significativo è l’adeguamento dei Registratori Telematici alla Lotteria Istantanea degli scontrini, che ha richiesto un apposito stanziamento pubblico di 60 milioni di euro, mentre i numerosi aggiornamenti effettuati finora sulla fatturazione elettronica sono avvenuti senza costi aggiuntivi per il bilancio dello Stato.

Trasmissione corrispettivi: le specifiche tecniche

Come previsto dall’articolo 24, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, dovrà definire, con uno o più decreti, le specifiche tecniche per la realizzazione, l’omologazione e il rilascio delle nuove soluzioni software, completando così un lavoro iniziato nel 2019, anno in cui l’Agenzia delle Entrate aveva attivato un tavolo tecnico con gli operatori del settore del software gestionale, per individuaresoluzioni che potessero offrire possibili alternative agli esercenti per adempiere alla trasmissione dei corrispettivi giornalieri. Il tavolo era stato istituito per attuare l’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 127 del 2015, che prevede che i soggetti che effettuano le operazioni di commercio al minuto e le attività assimilate memorizzino elettronicamente e trasmettano telematicamente all’Agenzia delle entrate i dati relativi ai corrispettivi giornalieri.

Questa richiesta è stata poi rafforzata dall’articolo 17 del decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119 – convertito dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 – che ha modificato l’articolo 2, comma 1, del Dlgs. 127/2015 trasformando da opzionale in obbligatoria l’adozione del processo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri.

Ricordiamo che in quella fase erano state eliminate anche le “Ricevute Fiscali” sostituite dai corrispettivi telematici in realtà imprenditoriali che fino ad allora non richiedevano il registratore di cassa, potendo assolvere all’emissione del documento commerciale semplicemente con la propria soluzione software gestionale.

Conclusione

Da allora AssoSoftware, l’Associazione Italiana dei Produttori di Software, si è sempre adoperata per evidenziare la necessità di aggiungere anche le soluzioni software tra quelle omologabili ai fini della memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi telematici, proponendo standard tecnici in linea con i requisiti della norma.

Con l’approvazione dell’articolo 24 dello Schema di Decreto Legislativo da parte del CdM, finalmente si conclude un percorso durato alcuni anni e si realizza un ulteriore sviluppo della disciplina in vigore, indispensabile per migliorare e modernizzare il rapporto tra imprese e fisco, perché consente di unificare gli strumenti con i quali l’esercente effettua operazioni commerciali, amministrative, fiscali e di pagamento, semplificando così la gestione dell’attività commerciale e rendendo meno onerosi gli adempimenti ma garantendo, al tempo stesso, il massimo rispetto degli standard di sicurezza e inalterabilità dei dati.

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