La realizzazione, la conservazione e la diffusione di archivi digitali ha messo a disposizione della comunità dei ricercatori e del pubblico allargato un’imponente mole di risorse dei patrimoni culturali nazionali e locali. Come in altri ambiti anche in quello storico-educativo le molte fonti documentarie disponibili, sia tipiche che atipiche, offrono molteplici spunti non solo per la ricerca storico-pedagogica ma anche per la progettazione di percorsi formativi su temi prescelti.
Il problema dell’uso delle fonti in rete
Ma i molti archivi bibliografici e fotografici, le raccolte di fonti orali, così come film, documentari, disegni e quaderni sono materiali che ci restituiscono un’immagine di un’epoca, di un modello educativo, di una visione del fare scuola, ci offrono una lente per rileggere la contemporaneità in modo critico e riflessivo, e al contempo ci pongono di fronte al problema dell’uso delle fonti in rete.
Quale è la corretta provenienza della documentazione? Quanto essa è parte integrante dell’analisi della fonte? Come, in sintesi, interagisce con la ricerca di chi la utilizza? Ed, infine, quali sono i vincoli o i termini per il suo riuso?
Con il workshop proposto nell’ultima edizione di Didacta Fiera, dal titolo “Selezionare e utilizzare le fonti on-line per rileggere e progettare percorsi didattici e di ricerca storica”[1] si è tentato di riportare alcuni significativi esempi delle metodologie utilizzabili per analizzare, problematizzare e integrare le fonti documentarie nell’ambito della formazione dei professionisti dell’educazione e non solo.
Il lavoro proposto ai partecipanti è stato così strutturato: dato un tema si è scandito in varie fasi.
Ricerca, analisi e riflessioni sulle fonti
Nella prima fase, è stata svolta una ricerca libera sul web in cui dovevano essere evidenziati: motore di ricerca utilizzato; le parole chiave; i risultati ottenuti.
In una seconda fase, i partecipanti sono stati invitati a effettuare un’analisi e critica delle fonti, mettendo in rilievo soprattutto risultati e della tipologia delle fonti ricercate e trovate, per redigere poi una scheda delle risorse trovate (in cui si è chiesto di indicare i dati minimi necessari a recuperarla: autore, data di produzione e/o pubblicazione, luogo di conservazione dell’originale, informazioni sulle modalità di riuso).
In una terza fase i partecipanti sono stati sollecitati a riflettere nuovamente sulle fonti, alla luce, questa volta, di una ricerca guidata su database, digital libraries, archivi e inventari digitali. Tra questi in particolare: Europeana, ICCU, Internet Culturale, INDIRE, ISTAT, World Digital Library, Library of Congress.
La quarta fase ha previsto un lavoro collaborativo in cui i partecipanti potessero focalizzare in un dialogo entro il gruppo e con l’esperto come interagissero le proprie conoscenze pregresse con la ricerca e i documenti trovati. Con un focus specifico su come si potesse favorire l’elaborazione di metodi di interazione interdisciplinare finalizzata alla pianificazione e sperimentazione di programmi di educazione all’utilizzo critico, consapevole e attivo delle fonti informative, cognitive e documentali in rete.
Le digital collection di Indire
Occorre sottolineare come il workoshop di Didacta Fiera si colleghi strettamente al lavoro svolto negli anni da Indire sull’uso delle fonti e della loro corretta e agevole fruizione nella didattica che si concretizza, oggi, in un nuovo progetto in corso per rendere disponibili fonti documentarie e bibliografiche organizzate per uso didattico e per valorizzazione del patrimonio.
La Digital collection di Indire contiene documenti digitalizzati selezionati dai database archivistici Indire e dai fondi documentari e bibliografici conservati, organizzati in gallery tematiche quali mostre virtuali, per la promozione e valorizzazione del vasto patrimonio, e raccolte di classroom materials per incentivare l’uso delle fonti storiche nella didattica, grazie anche alle integrazioni di altre risorse elettroniche appositamente selezionate dal web.
La Digital Collection proposta mira ad ampliare l’accesso ai ricchi e particolari fondi archivistici e ai fondi bibliografici Indire, digitalizzati e liberamente utilizzabili, sviluppando, supportando e promuovendo una collezione digitale distintiva in quanto specializzata nella raccolta di materiale documentario di interesse storico-pedagogico.
I classroom materials
Le Digital collections realizzate fino ad ora e attualmente fruibili in rete si dividono in due tipologie: i classroom materials, ovvero gallerie tematiche costruite con una parte testuale ad hoc, bibliografia e sitografia riflettute per un uso specifico in classe. La prima di queste gallerie porta il titolo di “A ottanta anni dalle leggi razziali del fascismo (1938-2018)” è un percorso didattico, tematico e cronologico che traccia le principali tappe che caratterizzarono uno dei momenti più drammatici della storia dell’Italia contemporanea. Con essa è offerta a docenti e studenti una piattaforma multimediale composta da 135 documenti suddivisi in sei sezioni, ciascuna delle quali è dedicata a momenti chiave della storia del fascismo e corredata di immagini selezionate dall’Archivio storico Indire a cui fanno seguito brevi testi esplicativi e, in alcuni casi, rimandi a video disponibili in rete.
A breve sarà accompagnata da un’altra galleria tematica, quella costituita dall’archivio Franco Lorenzoni, oggi in corso di pubblicazione. Costituita dai materiali di lavoro utilizzati in classe dal noto maestro e scrittore del Movimento di Cooperazione Educativa e resi disponibili alle scuole sulla home di Indire.
Le mostre virtuali
Per chiudere, accanto alle gallerie tematiche dei Classroom materials stanno le mostre virtuali per la valorizzazione del patrimonio. Senza uno specifico scopo didattico, queste effettuano delle brevi incursioni nella storia del sistema scolastico nazionale partendo dai materiali del patrimonio bibliografico e documentario Indire.
Per adesso questi i titoli: “Prima e dopo il ‘68. Suggestioni fotografiche per parlarne 50 anni dopo”; “Indire e l’alluvione del ’66. Dall’archivio storico le fotografie e i disegni dei ragazzi dell’epoca”; “Educazione è compenetrazione di anime. Giuseppe Lombardo Radice attraverso le immagini dell’archivio Indire”.
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- Gruppo di lavoro: P. Giorgi, I. Zoppi, F. Caprino, P. Garista (per la Linea di Ricerca 2, Indire, per la valorizzazione del patrimonio storico documentario) e N. Barbuti (Università di Bari e Rete Diculther) ↑