La gestione di un’azienda è spesso descritta come una “missione”. L’imprenditore, soprattutto se piccolo, è quotidianamente alle prese con una miriade di attività e decisioni della natura più diversa: dove stabilire la sede, come selezionare i fornitori, se investire in pubblicità o puntare sullo sviluppo di quella nuova idea per innovare un servizio e così via.
Accanto alle decisioni legate allo sviluppo del business, ci sono poi le inevitabili attività per far fronte ai cosiddetti “adempimenti” amministrativi. Tutte quelle incombenze che, per brevità, siamo abituati a chiamare “burocrazia” per indicare il peso che hanno sulle nostre vite, sia in termini di costi diretti sia (soprattutto) per quelli indiretti, come il tempo necessario ad assolverli.
Integrare i servizi digitali con Impresa.Italia: un caso pratico
Nel periodo 2008-2018, secondo il World Economic Forum, il grado di complessità amministrativa che grava sulle imprese italiane è stato nettamente superiore a quello degli altri nostri principali competitor, collocandoci al 136° posto del ranking mondiale, in peggioramento rispetto al decennio precedente. Secondo l’Osservatorio sulla Semplificazione di Assolombarda Confindustria Milano e Monza Brianza, il peso della burocrazia sul fatturato annuo di un’impresa si aggira intorno al 4% per le piccole imprese e al 2,1% per le medie imprese. Tradotto in euro, parliamo di una cifra che in media varia da 108.000 a 710.000 euro annui, corrispondenti all’impegno di un dipendente tra 45 e 190 giorni di lavoro.
La leva del digitale per l’Amministrazione efficiente
La burocrazia ha un impatto non indifferente sulla competitività di un’impresa, lo sappiamo. La buona notizia è che questo impatto può essere anche positivo. Secondo l’Ocse – con riferimento al nostro paese – la produttività media del lavoro delle imprese è più elevata nelle zone dove l’Amministrazione pubblica è più efficiente. Per contro, dove invece è più bassa, la produttività del settore privato ne risente negativamente.
La leva che può trasformare la burocrazia da nemica ad alleata delle imprese è il digitale e la sua declinazione in servizi intelligenti, capaci di integrare – semplificandole – azioni e procedure di più amministrazioni diverse, anche a livello locale, che richiederebbero più tempo e maggiori costi per essere completate. Un esempio dei vantaggi di questa possibile integrazione è impresa.italia.it – il servizio realizzato da InfoCamere per conto delle Camere di commercio – che consente a tutti gli imprenditori di accedere gratuitamente ai dati sulla propria azienda presenti nel Registro delle imprese. Nato come una web app e accessibile via Spid o CNS anche da smartphone e tablet, impresa.italia.it è una potenziale piattaforma su cui far transitare l’accesso di qualunque ente locale a servizi dedicati agli imprenditori, come dimostra l’esempio di integrazione realizzato con il Comune di Milano.
Il caso impresa.italia.it al comune di Milano
I 180mila imprenditori meneghini che oggi utilizzano impresa.italia.it (il 38% di tutte le imprese del territorio e il 9% sul totale nazionale) possono trovare nell’applicazione anche le informazioni relative alla situazione dei propri immobili aziendali e, in particolare, i dettagli del pagamento della Tari, la tassa comunale sui rifiuti. Per accedere è sufficiente avere lo Spid o la Carta Nazionale dei Servizi (Cns).
Una volta entrato nella sezione “Fisco e tributi”, l’imprenditore ha a disposizione il pulsante “Tari Milano”. Con un semplice click, il titolare o legale rappresentante può accedere alla scheda informativa dell’immobile aziendale e controllare le informazioni catastali, come la data di inizio e fine occupazione, la categoria, l’indirizzo, la superficie complessiva e il tipo di denuncia fatta all’amministrazione comunale. Accedendo poi alla sezione “info” l’imprenditore potrà inoltre accedere al proprio fascicolo cittadino da cui visualizzare le denunce di occupazione presentate al Comune di Milano, sia in forma cartacea sia in forma digitale ed essere indirizzato sul portale istituzionale dell’Ente nel caso in cui fossero necessarie nuove presentazioni, variazioni o cessazioni.
Le potenzialità di impresa.italia.it
La piattaforma impresa.italia.it è stata realizzata seguendo le linee guida dell’Agid e, applicando il criterio “mobile first”, consente agli imprenditori (titolari o legali rappresentanti) di accedere gratuitamente dal proprio smartphone, tablet o pc a tutti i documenti camerali riguardanti la propria azienda (a partire dalla visura camerale anche già tradotta in inglese, il bilancio, lo statuto) e tutti gli altri documenti presenti nel Registro delle Imprese.
Non solo. Grazie all’integrazione tra Registro delle Imprese e portale impresainungiorno.gov.it che si realizza nel cassetto digitale, l’imprenditore può accedere anche al “Fascicolo d’impresa”, un servizio delle Camere di Commercio che consente a tutte le Pubbliche Amministrazioni di ottenere direttamente i documenti e gli atti relativi alle imprese, senza doverne richiedere copia alle imprese stesse. All’interno del fascicolo, oltre ai documenti depositati al Suap (lo Sportello Unico delle Attività Produttive), l’imprenditore ha a sua disposizione gli eventuali attestati emessi da alcuni Enti di Certificazione, quali Accredia (Ente italiano di accreditamento), ANAC (Autorita’ nazionale anti corruzione, per gli attestati SOA) o Ecocerved (che gestisce, per il Ministero dell’ambiente, l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali).
Per un’impresa, essere digitale significa affacciarsi sul mercato con velocità, semplicità e trasparenza, diventando più competitiva anche a livello internazionale. Se oggi l’impresa non è digitale, rischia di rimanere fuori dal circuito della creazione di valore e di lavoro e si riduce fortemente la sua capacità di incidere positivamente sul proprio territorio, contribuendo alla sua crescita e al suo sviluppo. Alla Pubblica amministrazione spetta un compito decisivo per favorire le condizioni della trasformazione digitale delle Pmi e l’integrazione di servizi di più amministrazioni – prime fra tutte quelle locali – su uno strumento come impresa.italia.it – usato oggi da quasi due milioni di imprenditori – può rivelarsi determinante per accelerare questi processi.