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SPID, CIE e PagoPA: cosa cambia dal primo marzo 2021

SPID, CIE e PagoPA assumono un ruolo ancora più rilevante nel favorire l’accesso di cittadini, professionisti e imprese ai servizi degli enti pubblici: approfondiamo tutti i cambiamenti in atto volti a favorire la trasformazione digitale delle amministrazioni

Pubblicato il 01 Mar 2021

Alessandro Mastromatteo

Avvocato, Studio Legale Tributario Santacroce & Partners

Benedetto Santacroce

Studio Legale Tributario Santacroce & Associati

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Integrazione dei propri sistemi informativi con accesso esclusivo attraverso l’utilizzo di SPID e CIE, avvio dei progetti di trasformazione digitale per rendere disponibili i servizi tramite l’app IO, riscossione elettronica delle proprie entrate integrando la piattaforma PagoPA nei sistemi di incasso.

Queste le attività che le pubbliche amministrazioni avrebbero dovuto realizzare e attivare entro il 28 febbraio 2021, così da sviluppare quelle misure dirette ad innovare digitalmente il rapporto con cittadini ed imprese semplificando loro l’interazione con gli enti pubblici e riducendo il digital divide.

L’assoluto interesse e la spinta decisa verso una sempre maggiore digitalizzazione del Paese trova conferma anche nelle risorse messe a disposizione pari a 43 milioni di euro, da erogare sotto forma di contributi economici, ai Comuni italiani che hanno potuto chiederne la disponibilità accedendo al Fondo per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione. Il contributo spetta se si implementa PagoPA, almeno un servizio attraverso l’app IO e si integra il tutto con SPID.

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SPID e CIE, a cosa servono da marzo 2021

Per uniformare l’accesso ai servizi pubblici digitali in tutto il Paese, entro il 28 febbraio 2021 tutte le amministrazioni locali e centrali, gli enti pubblici e le agenzie dovrebbero avere integrato SPID e Carta d’Identità Elettronica (CIE) come sistemi di autenticazione per l’accesso ai servizi online offerti. Le vecchie credenziali potranno essere valide fino a naturale scadenza e non oltre il 30 settembre 2021.

SPID, in particolare, ha lo stesso valore di un qualsiasi documento d’identità nello svolgimento di pratiche amministrative online: non sarà quindi più necessario allegare fotocopie di documenti di identità. Analogamente la CIE permette/permetterà l’accesso a tutti i servizi on line della Pubblica Amministrazione.

App IO, unico accesso per i servizi

Si tratta della “applicazione” dei servizi pubblici: un unico canale attraverso cui tutti gli Enti, locali e nazionali (Comuni, Regioni, agenzie centrali) offrono i propri servizi al cittadino, in modo semplice e personalizzato, direttamente su smartphone. L’app IO costituisce l’unico punto di accesso per tutti i servizi digitali pubblici.

PagoPA: le scadenze

Entro il 28 febbraio 2021 i sistemi di incasso di pubbliche amministrazioni, gestori di servizi pubblici e società a controllo pubblico dovrebbero essere stati integrati con la piattaforma dei pagamenti PagoPA: con la stessa decorrenza, i prestatori di servizi di pagamento – PSP dovranno utilizzare esclusivamente tale piattaforma, cui saranno obbligati ad aderire, per indirizzare i pagamenti dovuti dai cittadini verso gli enti pubblici. Digitalizzare il pagamento dei servizi pubblici, accompagnando e favorendo la progressiva riduzione dell’uso del contante, comporta e garantisce vantaggi non solo per le pubbliche amministrazioni ma anche e soprattutto per i cittadini. Più nel dettaglio PagoPA, al quale i PSP avrebbero dovuto obbligatoriamente aderire entro il 30 giugno 2020 prima del differimento a febbraio 2021 disposto dall’articolo 24 del decreto-legge semplificazioni, non è un sito web ma costituisce invece una piattaforma standard attraverso cui effettuare i pagamenti direttamente sul sito o sull’app dell’Ente Creditore oppure attraverso i canali (online e fisici) di banche e altri PSP.

Tramite tale piattaforma potranno e possono essere pagati tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli e qualsiasi altro tipo di pagamento verso le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, ma anche verso altri soggetti, come le aziende a partecipazione pubblica, le scuole, le università, le ASL. Numerosi sono i vantaggi anche per gli enti creditori e cioè per le pubbliche amministrazioni, per i gestori di servizi pubblici, comprese le società quotate, in relazione ai servizi di pubblico interesse nonché per le società a controllo pubblico: tutti questi soggetti possono beneficiare di una gestione centralizzata dei pagamenti, risparmiando sui correlati costi di gestione, potendo altresì controllare e monitorare in tempo reale tutti gli incassi, riconciliando in maniera automatica il pagamento ricevuto con la posizione debitoria del cittadino e ottenendo l’incasso delle somme direttamente sul conto di tesoreria il giorno successivo all’avvenuto pagamento.

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