Le Zone economiche speciali (Zes) possono offrire una serie di strumenti per affrontare e superare i problemi sociali ed economici che affliggono le aree meno sviluppate del Paese.
Nel caso del sud Italia, la creazione di uno Sportello unico digitale (Sud) – previsto dalla normativa che ha accompagnato l’istituzione della Zes unica – costituisce la risposta a questa esigenza, mirando a ridurre significativamente i tempi e la complessità delle pratiche burocratiche per le imprese, sfruttando appieno i vantaggi della standardizzazione delle procedure.
Il ruolo dello Sportello unico digitale per la Zes unica
Le Zes sono aree geografiche delimitate in cui le imprese beneficiano di incentivi specifici: da quelli di natura fiscale e finanziaria (come esenzioni o riduzioni di imposte e contributi, per ridurre i costi per le imprese e aumentare la loro competitività) a quelli per il miglioramento delle infrastrutture locali ( per migliorare l’attrattività dei territori e facilitare il movimento di persone e merci).
Dal supporto all’innovazione attraverso incentivi per la ricerca e lo sviluppo (R&D) (mirati ad una migliore collaborazione tra università e centri di eccellenza su progetti innovativi e per l’adozione di nuove tecnologie), alla creazione di posti di lavoro per contribuire a ridurre la disoccupazione e l’emigrazione dei giovani, fino alla formazione e Istruzione, attraverso programmi specifici per migliorare la qualità della forza lavoro locale. Perché tutte queste leve possano scaricare a terra il loro potenziale, però, la conditio sine qua non è la realizzazione di una concreta semplificazione burocratica del contesto in cui le imprese devono operare.
Nel sud Italia, lo Sportello unico digitale Sud Zes – istituito presso la Struttura di missione dedicata alla Zes unica della presidenza del Consiglio dei ministri – rappresenta l’interfaccia unitaria per la presentazione delle istanze di autorizzazione unica secondo il procedimento speciale, semplificato, rivolto ai progetti imprenditoriali relativi a nuovi investimenti o riguardanti lo sviluppo d’impresa localizzati nelle otto regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna).
Ricordiamo che lo Sportello unico delle attività produttive (Suap) è l’interlocutore unico e telematico delle imprese, in nome e per conto di tutti gli Enti pubblici competenti nel rilascio di concessioni e autorizzazioni relative alla creazione di un’impresa. Ogni Comune deve avere il proprio Suap, collegato alle PA locali coinvolte nel processo di autorizzazione.
Il portale Impresa in un giorno
Per attuare lo sportello previsto per la Zes unica, il legislatore ha scelto di affidarsi alla competenza maturata dal Sistema camerale nella gestione della piattaforma Impresa in un giorno. Realizzata da InfoCamere – la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale – con il coordinamento di Unioncamere, la piattaforma svolge il ruolo di unico portale di accesso a tutti i servizi forniti dalla Pubblica amministrazione italiana alle imprese, in relazione alla costituzione di un’azienda.
Con riguardo al funzionamento dello Sportello unico delle attività produttive, esso garantisce la gestione standardizzata delle procedure amministrative per tutti quei comuni (oltre la metà del totale) che hanno scelto di affidare la gestione del proprio Suap alle Camere di commercio sulla base di una specifica convenzione o mediante delega.
Dall’inizio della sua attività nel 2011, il portale ha gestito un numero crescente di pratiche telematiche che oggi supera i 6 milioni.
Partendo da questa consolidata esperienza, lo Sportello unico digitale per la Zes unica si presenta perciò come singola interfaccia già strutturata tra le imprese e le diverse amministrazioni pubbliche coinvolte nella gestione della Zes. Questo facilita la comunicazione e la collaborazione tra le parti, assicurando che le esigenze delle imprese siano adeguatamente indirizzate e che le risposte da parte delle autorità siano tempestive e coordinate.
In media, il 52% dei Suap della Zes unica aderisce alla piattaforma nazionale impresainungiorno.gov.it (1.323 Suap su 2.551 comuni delle regioni del sud), con punte di copertura totale per la Basilicata e superiori al rapporto di tre comuni su quattro in Puglia, Campania, Molise e Sicilia.
Zes per il Mezzogiorno, i vantaggi dello sportello unico
Vediamo i vantaggi dello sportello Sud.
Maggiore efficienza della PA
ImpresaInUnGiorno limita i problemi di sovrapposizione delle competenze perché è basato sul principio della collaborazione per specializzazione:
- le Camere di commercio predispongono la piattaforma digitale
- la Zes unica e gli enti coinvolti esercitano la responsabilità amministrativa
- Funzione pubblica coordina la standardizzazione dei procedimenti
- le regioni recepiscono la modulistica standardizzata ed eventualmente la integrano secondo le specificità delle norme regionali.
Il sistema informatico delle Camere di commercio consente alla Zes unica e agli enti coinvolti di esercitare i rispettivi ruoli amministrativi senza preoccuparsi della compliance funzionale e tecnica:
- gli sportelli digitali consentono di interconnettere la Zes unica con gli enti terzi e con la mypage delle imprese;
- è nativo il collegamento con il Registro Imprese e con il Fascicolo d’Impresa, a beneficio delle attività di controllo;
- i documenti e i fascicoli vengono conservati automaticamente nel rispetto della normativa vigente (DPCM 3 dicembre 2013)
- tutte le attività sono monitorate per la misurazione dell’efficienza e per la valutazione di efficacia.
Operatività standardizzata grazie al front office unico
Punto di forza della piattaforma delle Camere di Commercio è il front office: l’imprenditore (o il suo intermediario) viene guidato nella preparazione di un adempimento attraverso un sistema dinamico di predisposizione della modulistica che si personalizza sulla base delle esigenze dell’utente.
I contenuti sono standardizzati su base regionale, nel rispetto dell’autonomia regolamentare delle Regioni e le informazioni e i documenti che l’impresa deve fornire nell’ambito di un adempimento sono dunque omogenee a livello regionale.
La logica della standardizzazione si estende poi all’operatività del sistema, con la previsione di un’unica modalità operativa per l’utilizzo della piattaforma di front office su tutto il territorio della Zes unica. Di riflesso, anche l’assistenza agli utenti beneficia di una base di conoscenze condivisa, che viene gestita da un contact center centralizzato.
Trasparenza dell’operatività
Una volta inviata una pratica, l’imprenditore (o il suo intermediario) ne consulta lo stato d’avanzamento online in un’area privata accessibile con credenziali digitali (Cns e Spid)
Per il tramite di questa area (mypage dell’impresa) si svolgono poi le successive interazioni tra la Zes unica e le parti interessate all’adempimento.
L’evoluzione del Sud Zes
- Verso il Sistema Informatico degli Sportelli Unici (SSU)
- PDND
- Sistema informatico degli Sportelli Unici
Anche per lo sportello Sud Zes è previsto il passaggio alla nuova architettura del Sistema informatico degli sportelli unici (SSU) che si basa sull’introduzione del Catalogo previsto dal Decreto interministeriale n. del 25 novembre scorso che ne ha affidato la realizzazione al Sistema camerale.
Il Catalogo SSU è la base di conoscenza dei procedimenti amministrativi unica e condivisa tra gli Sportelli Unici, gli uffici comunali e le altre amministrazioni pubbliche coinvolte nel procedimento.
Il suo compito è quello di orchestrare – attraverso la Piattaforma digitale nazionale dati (Pdnd) – le interazioni fra i vari sistemi informatici front office, back office ed enti terzi, accreditati nel catalogo stesso.
Cosa dice il decreto
In primis, il decreto fissa le nuove specifiche tecniche di interoperabilità per la comunicazione e il trasferimento dei dati tra i Suap e tutte le autorità competenti coinvolte nei procedimenti presentati dalle imprese agli sportelli degli ottomila Comuni italiani ed è una tappa fondamentale per dare concretamente il via al percorso che vedrà nel corso del biennio 2024-2025 tutti gli sportelli Suap elevare il proprio standard di digitalizzazione, per raggiungere la piena interoperabilità delle piattaforme e standardizzare le procedure amministrative per le imprese.
Il progetto – sviluppato da InfoCamere con il coordinamento di Unioncamere – ha concluso una prima fase il 20 dicembre scorso con il rilascio del Catalogo, il cui obiettivo ultimo è la creazione di un’infrastruttura trasversale che dovrà essere utilizzata da tutti i Suap d’Italia al fine di “orchestrare” in maniera standardizzata tutti i flussi telematici relativi alle pratiche Suap. Dopo il collaudo formale da parte del Dipartimento della funzione pubblica, Unioncamere effettuerà una comunicazione ufficiale sulla disponibilità del catalogo che avvierà un “timer” di 12 mesi entro i quali si dovrà terminare il processo di onboarding di tutti gli 8.000 SUAP italiani.
Lo scenario
Le Zes rappresentano una strategia promettente per stimolare lo sviluppo delle aree meno sviluppate in Italia, offrendo un mix di incentivi economici, semplificazioni burocratiche e investimenti infrastrutturali. L’implementazione delle Zes non è tuttavia priva di sfide. Anzitutto è cruciale che gli incentivi offerti siano sufficientemente attrattivi per stimolare nuovi investimenti, ma anche sostenibili a lungo termine.
La gestione efficace delle Zes richiede poi un coordinamento tra diversi livelli di governo (locale, regionale e nazionale) e un coinvolgimento attivo delle comunità locali.
Sarà inoltre fondamentale assicurare strumenti per il monitoraggio costante dell’efficacia della Zes, valutando i risultati raggiunti e, in caso di difficoltà, apportare le eventuali correzioni necessarie per ottimizzare i benefici. Infine, sarà essenziale assicurare un grado elevato di integrazione con il tessuto economico e sociale locale, per evitare di creare enclave.
Ma su tutto, il successo della Zes sud dipenderà dall’effettiva percezione da parte degli imprenditori di un quadro di regole più semplici, vantaggiose e stabili a cui fare riferimento per sviluppare iniziative di investimento sostenibili e perciò capaci di produrre gli effetti sperati sul tessuto sociale ed economico dei territori interessati.