La notizia dell’accordo raggiunto giovedì sera tra Parlamento e Consiglio sul testo del Digital Markets Act assume un’indubbia valenza, per almeno tre ragioni.
L’importanza dell’accordo su DMA
- La prima riguarda i contenuti di questo nuovo regolamento, che si affianca ad altre importanti proposte legislative attualmente al vaglio delle istituzioni europee, seguendo le orme del GDPR. Con il DMA avremo più concorrenza per le imprese, maggiori tutele per i consumatori ed i loro dati ed un forte quanto inedito controllo istituzionale sulle big tech, che per mano dell’UE diventano gatekeeper, una trasformazione tutt’altro che semantica.
- Occorre poi considerare i tempi di approvazione del DMA. Poco più di anno per arrivare al testo definitivo significa che l’Unione ha posto in cima alle proprie priorità la regolamentazione e la governance dello spazio digitale europeo, riconoscendo alla data economy un ruolo preminente nel futuro dell’Unione Europea. È dunque lecito aspettarsi che anche sulle altre proposte di regolamento – Digital Services Act in primis – potrà presto trovarsi una quadra.
- C’è infine il significato di questa approvazione in termini di politica internazionale. L’Unione europea, e con essa i suoi Stati Membri, si conferma a tutti gli effetti quale leader indiscusso nella regolamentazione del digitale e della data economy a livello mondiale. Dopo il GDPR, la storia dunque si ripete, speriamo con gli stessi risultati.
Digital Markets Act, così l’Europa limita il potere delle big tech