le nomine

Dati personali: un cameo sul Garante che verrà

Il dibattito sul futuro collegio del Garante privacy non dovrebbe essere tanto sulle nomine, quanto piuttosto sul ruolo dell’autorità. Tutte le sfide di cui la politica dovrebbe tener conto

Pubblicato il 12 Lug 2019

Alessandro Mantelero

Professore associato di Diritto Privato nel Politecnico di Torino, Cattedra Jean Monnet in Mediterranean Digital Societies and Law

privacy r

In queste settimane si parla molto del futuro collegio del Garante per la protezione dei dati personali. Purtroppo, dalla cronaca giornalistica si ha la sensazione di una vicenda incentrata sulle nomine e sui nominati più che sulla strategia che dovrebbe esserne d’ispirazione. Eppure, il collegio che verrà rappresenta una scelta che, per molti versi, è cruciale.

Una scelta cruciale per il sistema Paese

Lo è per le imprese, molte delle quali ancora non hanno chiaro come interpretare vari obblighi posti dal GDPR e vedono adottate le prime sanzioni amministrative in stile GDPR.

Lo è per le amministrazioni, che in molti casi vivono la tensione fra una progressiva espansione dell’e-government e delle smart cities, da un lato, e la complessità della gestione dati che questo comporta, dall’altro.

Lo è per i professionisti, spesso costretti a triangolazioni fra norme varie, linee guida europee ed internazionali, e provvedimenti nazionali.

Lo è, più in generale per il Paese, perché un’autorità forte e protagonista sullo scenario internazionale non può che facilitare, in una dinamica di sana competizione regolatoria, la realtà nazionale.

Per questo il dibattito non dovrebbe essere tanto sulle nomine, quanto piuttosto sul ruolo dell’autorità.

Un’autorità per il post-Gdpr

Quale autorità vogliamo per il post-GDPR? Perché il GDPR è una linea di demarcazione, oltre la quale si apre un modello diverso con sede sempre più a Bruxelles e a Lussemburgo, e sempre meno a Roma. Un modello di relazioni internazionali e di ricadute delle decisioni assunte da altre autorità. Un modello molto più integrato e corale, che dovrà confrontarsi con le sfide regolatorie poste dai business models dei grandi colossi – principalmente extra-EU – dell’economia digitale, mostrando autorevolezza ed autonomia. Si delinea, dunque, un contesto in cui è importante che l’autorità italiana non solo continui ad avere la voce che, nel tempo, ha più volte avuto in tanti contesti, ma che potenzi tale voce.

Il Garante è però anche l’autorità nazionale, quella che più che sanzionare deve accompagnare imprese ed amministrazioni nell’adempiere alla normativa. Le molte professionalità di cui dispone sono una risorsa preziosa che andrebbe potenziata per accrescerne la penetrazione nel tessuto sociale. Un regolatore più vicino ai regolati, con cui è possibile dialogare, magari anche grazie ad un certo grado di decentramento, costituisce indubbiamente un’importante risorsa per quanti debbono adempiere alla normativa tutti i giorni.

La politica, chiamata a decidere, dovrebbe tener conto di queste sfide e tenere a mente che esiste una comunità di regolatori ed una comunità di esperti in materia di protezione dei dati di respiro internazionale che guarderà alle scelte poste in essere non con gli occhi dell’opportunità, ma con quelli dell’expertise ed indipendenza apportate. Una comunità che potrebbe rimanere, dunque, stupita da scelte poco in linea con le sfide che la dimensione ormai globale della regolamentazione dei dati oggi pone e, sempre più, porrà negli anni a venire.

Alessandro Mantelero

Professore associato di Diritto Privato, Politecnico di Torino

Rapporteur su AI e tutela dei dati personali, Consiglio d’Europa – Consultative Committee of Convention 108

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2