La riflessione

Quarta rivoluzione industriale, Rangone: “Bisogna spronare le PMI, la politica le aiuti”

Per stare al passo, le aziende devono afferrare il concetto che è in atto la quarta rivoluzione industriale. Lo scenario è variegato: le startup innovative fioriscono grazie anche alla maggiore disponibilità di fondi, le grandi aziende si attrezzano, ma le PMI vanno sostenute. Un appello rivolto anche alla politica

Pubblicato il 03 Apr 2019

Andrea Rangone

ceo di Digital360, docente del Politecnico di Milano

cyber-4.0

Non stiamo (più) parlando di innovazione digitale o trasformazione digitale, ormai: siamo nel bel mezzo della quarta rivoluzione industriale. È con questo in testa che dobbiamo affrontare bene tutto ciò che sta accadendo in questo Paese e tutto ciò che dovrà accadere in questo Paese.

Con questi occhiali, con gli occhiali di chi vuole capire come la quarta rivoluzione industriale avviene nel nostro Paese, che cosa appare allo sguardo?

In primis, finalmente negli ultimi anni una qualche vitalità imprenditoriale a livello di startup c’è, stanno aumentando sia il numero di startup hi-tech che i fondi a loro disposizione. Questo è un driver importantissimo dell’innovazione e dell’economia dei prossimi anni.

Altro discorso appare riguardo alle imprese preesistenti.

Riguardo alle imprese tradizionali bisogna fare una distinzione fra le grandi che hanno capito la trasformazione in atto e stanno investendo e purtroppo molte medio-piccole imprese che non hanno capito, le “belle glorie” le chiamiamo, che stanno guardando al futuro con lo specchietto retrovisore non con il cannocchiale.

È su di loro che dobbiamo anche a livello politico puntare molto l’attenzione, per spronarle, per far loro capire la trasformazione in atto e anche agevolarle in qualche maniera nella loro innovazione. Come ho detto – presente il Governo – durante l’evento del 2 aprile da noi organizzato, sul ruolo delle tecnologie emergenti per la crescita dell’Italia.

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