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AI, Ceo in allarme: serve reinventare le aziende o sarà crisi



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Un’indagine PwC disegna un quadro in cui il 45% dei CEO a livello mondiale nutre dubbi sulla capacità delle aziende di sostenersi nel lungo periodo senza una profonda ristrutturazione dei modelli di business, delle strutture operative e delle strategie tech. La via uscita è l’integrazione di valori aziendali come sostenibilità, responsabilità sociale e trasparenza

Pubblicato il 23 gen 2024

Andrea Viliotti

Innovation Strategist



Digital,Transformation,Concept.,Binary,Code.,Ai,(artificial,Intelligence).

Un’indagine condotta da PwC, una delle maggiori società di consulenza al mondo, mostra che quasi la metà dei CEO a livello globale (45%) nutre dubbi sulla sostenibilità a lungo termine delle proprie imprese senza un rinnovamento radicale, tema di primo piano al World Economic Forum di Davos 2024.

Questa realtà mette in luce la cruciale necessità di innovazione nelle strategie aziendali future, in risposta a sfide globali come il cambiamento climatico. Quest’ultimo ha già spinto colossi come Google e Apple a implementare significative riduzioni delle emissioni.

Altrettanto rilevante è il ruolo dell’innovazione tecnologica, in particolare dell’intelligenza artificiale generativa, considerata da oltre il 70% dei CEO come un fattore di trasformazione del business. I cambiamenti geopolitici stanno rimodellando le catene di approvvigionamento e le strategie di mercato, mentre il declino demografico in nazioni quali Italia e Giappone introduce sfide inedite.

Inoltre, la crescente minaccia del cybercrime e i problemi legati alla disinformazione richiedono strategie di cybersecurity sempre più efficaci e robuste, soprattutto considerando che l’intelligenza artificiale generativa amplifica i rischi di sicurezza e la diffusione di informazioni false. Le sostenibilità ambientale e tecnologica emergono come un imperativo categorico per le aziende, che si trovano a dover adattare i loro modelli di business, le strutture operative e le strategie tecnologiche per garantire resilienza e successo sostenibile.

Un quadro del panorama aziendale contemporaneo

Il panorama aziendale contemporaneo, come evidenziato dal sondaggio PwC, è caratterizzato da una serie di sfide globali che richiedono una risposta immediata e innovativa da parte delle aziende. Questi fattori includono:

Cambiamenti climatici

Il tema dei cambiamenti climatici si sta imponendo come una delle sfide più urgenti e significative del nostro tempo, coinvolgendo non solo la sfera politica e sociale, ma anche quella economica e aziendale. Oggigiorno, si assiste a un risveglio collettivo riguardo la questione ambientale, che spinge le aziende a riconsiderare le loro strategie di business alla luce di nuovi imperativi di sostenibilità.

Secondo il sondaggio PwC si evidenzia una tendenza rilevante: quasi la metà dei CEO riconosce il cambiamento climatico come un elemento dirompente per il futuro delle imprese. Questa percezione è un chiaro segnale del mutamento che sta avvenendo nel mondo aziendale, dove l’attenzione verso l’ambiente non è più un’opzione marginale, ma diventa un criterio imprescindibile per la pianificazione strategica a lungo termine.

Un esempio emblematico di questa nuova consapevolezza è l’approccio adottato da alcune delle più grandi aziende tecnologiche, come Google e Apple, che si sono impegnate a ridurre drasticamente le loro emissioni di carbonio. Google, ad esempio, ha annunciato il suo obiettivo di operare con energia totalmente rinnovabile entro il 2030. Questo non solo dimostra un impegno verso la sostenibilità, ma sottolinea anche un punto cruciale: la sostenibilità ambientale si sta trasformando in un fattore chiave per la competitività sul mercato globale.

Innovazione Tecnologica (AI Generativa)

L’innovazione tecnologica, e in particolare l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, sta rivoluzionando il panorama aziendale mondiale.

Matthew Prince, CEO di Cloudflare, ha messo in luce una questione fondamentale: “Tutti dicono, sì, posso costruire queste demo interessanti, ma dov’è il vero valore?”. La sfida, dunque, è trasformare l’innovazione tecnologica in un vantaggio economico tangibile. Circa il 73% delle aziende statunitensi ha già implementato l’intelligenza artificiale in alcune aree del proprio business, con l’AI Generativa che guida questa tendenza.

Per esemplificare, possiamo considerare il caso di una società di moda che utilizza l’intelligenza artificiale generativa per creare design innovativi. Questa tecnologia, analizzando enormi quantità di dati sulle tendenze attuali e passate, è in grado di generare nuovi modelli di abbigliamento che non solo rispondono alle esigenze del mercato, ma anticipano anche le tendenze future. Questo impiego dell’AI non si limita alla generazione di idee, ma estende la sua influenza sulla catena di produzione, riducendo i costi e ottimizzando i processi.

Tuttavia, come sottolineato da Ana Paula Assis di IBM, la strada verso l’integrazione efficace di queste tecnologie è costellata di sfide, in particolare per quanto riguarda i regolamenti e la conformità. Le aziende devono navigare in un complesso panorama di normative e considerazioni etiche, garantendo che l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel loro modello di business sia non solo innovativa, ma anche responsabile e conforme alle leggi vigenti.

Nuovi equilibri geopolitici

Il mondo sta assistendo a un cambiamento radicale del panorama geopolitico, che comporta sfide e opportunità senza precedenti per le aziende operanti nel commercio internazionale. Queste trasformazioni influenzano le catene di approvvigionamento, le strategie di mercato e le alleanze globali. Secondo il report “Top 10 Geopolitical Risks for 2024” di EY, il 2024 è un anno di crescente complessità geopolitica, segnato da eventi cruciali come le elezioni in USA, Europa e India. Questi eventi non sono semplici appuntamenti elettorali; hanno il potenziale per riplasmare politiche e priorità di alcune tra le economie più grandi e influenti del mondo, influenzando accordi commerciali e joint venture.

Il rapporto “Global Risks 2024” di Euronews aggiunge un’altra dimensione a questo scenario, evidenziando che un quarto dei rispondenti considera l’escalation di conflitti armati come uno dei principali rischi dell’anno. Le preoccupazioni non si limitano solo agli aspetti militari, ma si estendono all’attacco delle infrastrutture critiche e all’aumento della conflittualità civile. Tali tensioni possono provocare una destabilizzazione regionale, coinvolgendo direttamente grandi potenze e ampliando la portata dei conflitti.

Un esempio concreto di come questi cambiamenti geopolitici possano influenzare il business globale può essere osservato nel settore energetico. Prendiamo in considerazione un’azienda europea nel campo dell’energia rinnovabile, che dipende dalle catene di approvvigionamento globali per i materiali necessari alla produzione di pannelli solari. I cambiamenti nei regimi politici o l’intensificarsi di tensioni in regioni chiave possono interrompere queste catene, costringendo l’azienda a cercare nuove fonti di approvvigionamento, a modificare le proprie strategie di prezzo o a riconsiderare interi mercati. Questa situazione richiede alle aziende una maggiore flessibilità e resilienza, nonché una comprensione approfondita del contesto globale in cui operano.

Calo demografico

Il calo demografico sta delineando un panorama di sfide uniche per paesi come l’Italia e il Giappone, sfide che si riflettono direttamente sulle dinamiche lavorative e di consumo, influenzando così le strategie aziendali. Il Giappone, ad esempio, si trova di fronte a una situazione particolarmente critica. È previsto che, entro il 2040, il paese affronterà una carenza di oltre 11 milioni di lavoratori, un effetto diretto dell’invecchiamento rapido della popolazione. Questo declino demografico, che diventerà più evidente a partire dal 2027, porterà a una diminuzione del 12% della forza lavoro rispetto ai livelli del 2022, malgrado la domanda di lavoro rimanga costante. Il Primo Ministro Fumio Kishida ha evidenziato l’urgenza di invertire la tendenza del calo delle nascite, mettendo in guardia dal rischio di un crollo sociale dovuto al raggiungimento di nuovi minimi storici nelle nascite.

Analogamente, l’Italia si trova di fronte a una sfida demografica significativa, segnata da un marcato invecchiamento della popolazione. Le previsioni indicano che, entro il 2050, il 34,5% degli italiani avrà superato i 65 anni, influenzando profondamente il mercato del lavoro. Nel decennio passato, la forza lavoro si è ridotta di due milioni di individui, e si prevede una diminuzione generale della popolazione a poco oltre 50 milioni entro il 2050. Il rapporto tra pensionati e lavoratori muterà da 1:4 a 1:1 a metà secolo, impattando sulle politiche di welfare. Previsioni mostrano un incremento nel numero di persone che vivranno da sole, stimato in 9,8 milioni entro il 2042, con 5,8 milioni di anziani. Un fenomeno parallelo di rilevanza è la “fuga dei cervelli”: al 2023, si contano circa 6 milioni di italiani residenti all’estero, che rappresentano il 10,1% della popolazione nazionale. Questo numero è aumentato del 91% dal 2006. Tra gli emigrati, numerosi sono giovani laureati e post laureati alla ricerca di opportunità in Europa, una situazione che evidenzia una perdita significativa di talenti e di investimenti nella formazione per l’Italia. A ciò si aggiunge la carenza di competenze digitali di base in Italia, che occupa le ultime posizioni in Europa, un aspetto che assume rilevanza in considerazione del crescente orientamento del mercato del lavoro verso il settore tecnologico.

Per esemplificare, consideriamo il settore dell’assistenza agli anziani in Giappone. Con l’aumento della popolazione anziana e la diminuzione dei giovani disponibili a lavorare in questo settore, le aziende sono costrette a cercare soluzioni innovative, come l’impiego di robotica assistiva o il ricorso a lavoratori stranieri. Queste soluzioni non solo aiutano a colmare il divario della forza lavoro, ma trasformano anche il modo in cui l’assistenza è prestata, introducendo nuove tecnologie e approcci nel settore.

Queste tendenze demografiche richiedono che le aziende in questi paesi adottino strategie innovative per affrontare la carenza di manodopera e le mutate esigenze del mercato dei consumi. Le soluzioni possono variare dall’automazione al ricorso a nuove fonti di manodopera, ma una cosa è chiara: la necessità di adattarsi a un contesto in rapida evoluzione è più urgente che mai.

Aumento del cybercrime e disinformazione

Nell’era della digitalizzazione, i leader aziendali si trovano a navigare in un mare sempre più tempestoso, caratterizzato da un aumento esponenziale del cybercrime e dalla diffusione della disinformazione. Queste preoccupazioni non sono una mera speculazione: oltre tre quarti dei CEO credono che l’intelligenza artificiale generativa, pur essendo una tecnologia rivoluzionaria, possa incrementare il rischio di violazioni della sicurezza informatica. Inoltre, il 63% teme che questa tecnologia possa favorire la diffusione di informazioni errate all’interno delle loro aziende.

Questi timori sono fondati. Secondo le statistiche, si prevede che i costi globali del cybercrime raggiungano i 9.5 trilioni di dollari USA nel 2024 e aumentino fino a 10.5 trilioni di dollari entro il 2025. Questi numeri sottolineano con forza la necessità di adottare misure di cybersecurity più potenti. L’indagine rivela anche che il 75% dei professionisti della sicurezza ha notato un incremento degli attacchi cyber nell’ultimo anno, un dato che evidenzia la crescente minaccia che pesa su settori cruciali come la sanità, la produzione e i servizi finanziari.

Un esempio significativo di questa problematica può essere osservato nel settore sanitario, dove un attacco informatico non solo mette a rischio dati sensibili dei pazienti, ma può anche avere conseguenze dirette sulla fornitura di cure e servizi. Immaginiamo un ospedale in cui i sistemi informatici vengono compromessi: questo non solo impedisce l’accesso alle cartelle cliniche, ma potrebbe anche interrompere servizi critici come i monitoraggi dei pazienti in terapia intensiva o la programmazione delle operazioni chirurgiche.

Inoltre, il fenomeno della disinformazione, particolarmente rilevante in eventi globali come le elezioni politiche previste nel 2024, aumenta il rischio di polarizzazione.

In questo scenario, i governi e le aziende sono chiamati a implementare strategie avanzate di cybersecurity e a adottare un approccio proattivo per affrontare questi rischi emergenti. Questo implica non solo la protezione delle infrastrutture digitali, ma anche la salvaguardia della fiducia e dell’integrità dell’informazione, essenziali per il buon funzionamento delle società moderne e per la credibilità delle aziende nel contesto globale.

Dinamiche di mercato in continua evoluzione

Nel dinamico e incerto scenario del 2024, le aziende si trovano a dover navigare in un mare di cambiamenti tecnologici, incertezze economiche e sfide geopolitiche.

L’impatto dell’intelligenza artificiale generativa, come sottolineato da un’analisi della London Business School, è diventato un fattore cruciale, influenzando profondamente il modo in cui le aziende conducono i loro affari. Questo scenario richiede un’agilità senza precedenti e una continua rivalutazione dei modelli di business per mantenere la competitività e garantire la sostenibilità a lungo termine.

La necessità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti tecnologici, di fronteggiare l’incertezza economica globale e di gestire i rischi geopolitici emergenti rappresenta una sfida complessa. In questo contesto, le aziende sono chiamate a reinventarsi radicalmente, adottando strategie innovative che siano sostenibili, tecnologicamente avanzate e capaci di affrontare le complesse dinamiche del mercato globale.

Un esempio concreto di questa realtà lo troviamo nel settore del retail, dove l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa sta trasformando il modo in cui i consumatori interagiscono con i marchi e acquistano prodotti. Immaginiamo un’azienda di abbigliamento che utilizza l’AI per analizzare i dati dei clienti e prevedere le tendenze future, personalizzando l’esperienza di acquisto in tempo reale. Questa tecnologia non solo consente di ottimizzare l’inventario e ridurre gli sprechi, ma permette anche di creare un legame più forte con il cliente, offrendo prodotti e servizi su misura.

In risposta a queste sfide, le aziende devono quindi adottare nuove strategie, equilibrando innovazione, responsabilità sociale e adattabilità. Si tratta di un processo di reinvenzione che richiede un compromesso tra esplorare nuovi orizzonti tecnologici e mantenere un impegno etico e sociale, per assicurare un successo sostenibile nell’era moderna del business. Questo percorso non è semplice, ma è essenziale per le aziende che vogliono prosperare in un mondo in rapida evoluzione.

L’Innovazione come chiave di volta

Nel 2024, assistiamo a una vera e propria rivoluzione nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, che si sta rivelando un catalizzatore fondamentale per la reinvenzione aziendale. Circa il 70% dei CEO, secondo il sondaggio PwC, prevede che questa tecnologia avrà un impatto significativo sulle loro aziende nei prossimi tre anni. L’AI sta trasformando radicalmente il modo in cui le aziende creano, forniscono e catturano valore, innescando un’ondata di innovazione e trasformazione in diversi settori. Questa evoluzione non si limita al miglioramento dei prodotti e servizi esistenti, ma si estende anche a come le aziende operano, comunicano e innovano.

Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha efficacemente catturato l’essenza del potenziale rivoluzionario dell’AI con queste parole: “L’AI è pronta per aumentare la produttività e potenzialmente accelerare la scienza stessa”. Queste parole sottolineano che l’AI non è solo uno strumento per ottimizzare i processi esistenti, ma un motore di innovazione e cambiamento, con il potere di accelerare il progresso scientifico e tecnologico in modi precedentemente inimmaginabili.

Per esemplificare, consideriamo il settore dell’assistenza sanitaria. L’AI generativa sta trasformando il modo in cui vengono diagnosticati e trattati i disturbi sanitari. Un algoritmo di AI generativa potrebbe analizzare milioni di casi clinici per identificare modelli e tendenze che potrebbero sfuggire agli analisti umani, accelerando la scoperta di nuove cure o la personalizzazione dei trattamenti per i pazienti. Questo non solo migliora l’efficacia delle cure sanitarie, ma apre anche la porta a nuove scoperte scientifiche che possono avere un impatto profondo sulla salute umana.

IA, il nodo criciale delle competenze dei lavoratori

L’AI generativa presenta sfide rilevanti che non possono essere ignorate. Queste sfide includono la necessità di sviluppare nuove competenze, gestire i rischi legati alla cybersecurity, e affrontare problematiche di bias e disinformazione. In questo contesto, l’AI spiegabile (XAI) emerge come un campo critico, puntando a una maggiore trasparenza e comprensibilità dei modelli di AI. L’obiettivo è creare sistemi AI che siano efficienti, ma anche comprensibili nelle dinamiche generative e affidabili, generando fiducia e sicurezza tra gli utenti.

Le parole del Premier Li Qiang della Cina riflettono l’importanza di una governance efficace dell’AI, sottolineando i rischi potenziali per la sicurezza e l’etica. La necessità di un controllo equilibrato e responsabile dell’AI diventa quindi un punto focale nel dibattito sul suo impiego nel tessuto sociale ed economico.

Nell’ambito lavorativo e nelle dinamiche aziendali, assistiamo a un’accelerazione nell’adozione dell’AI generativa. Sebbene questa tendenza prometta miglioramenti tangibili in termini di qualità dei prodotti e dei servizi offerti, comporta anche la necessità di competenze rinnovate tra i lavoratori. I risultati del sondaggio condotto da PwC evidenziano una preoccupante evoluzione nel panorama lavorativo globale, attribuibile all’ingresso dell’IA generativa: circa un quarto dei CEO intervistati anticipa una riduzione media del 5% del personale entro la fine dell’anno, a seguito dell’implementazione di queste tecnologie. Questo processo di trasformazione, dove l’IA assume ruoli sempre più centrali e complessi nelle organizzazioni, comporta cambiamenti nella struttura del lavoro, influenzando non solo i ruoli operativi o meno specializzati, ma anche posizioni di alto livello. Questi sviluppi pongono interrogativi cruciali sui futuri modelli occupazionali e sull’influenza dell’AI nel modellare il futuro del lavoro.

L’avanzata della robotica

Nel 2024, la robotica avanzata sta vivendo un’evoluzione significativa grazie all’integrazione dell’AI generativa, migliorando autonomia, adattabilità ed efficienza. Un esempio è ElliQ, un robot per l’assistenza agli anziani sviluppato da Intuition Robotics, che ha ricevuto un aggiornamento hardware e l’integrazione dell’AI generativa per perfezionare le capacità conversazionali. Questo robot, impiegato in strutture assistenziali, utilizza Large Language Models (LLMs) per conversazioni più naturali e dettagliate, migliorando significativamente l’interazione con gli utenti.

Nel campo della robotica industriale, il software, arricchito dall’AI, sta diventando un componente cruciale nell’automazione, rendendo lo sviluppo del software più economico, veloce ed efficace. L’AI permette ai robot di avere percezioni simili a quelle umane, di gestire variazioni, muovere parti con precisione, adattarsi a cambiamenti ambientali e apprendere dalle esperienze. Ciò porta a una maggiore flessibilità, qualità e affidabilità nella produzione.

Infine, la robotica sta diventando fondamentale nella logistica. L’uso di robot collaborativi (cobots) in magazzini e centri di distribuzione sta aumentando l’efficienza e l’accuratezza nella gestione degli ordini, soprattutto durante i periodi di picco.

L’impatto dell’AI nella generazione di video

L’AI generativa sta rivoluzionando il settore dei video, elevando la produzione di contenuti da semplici clip a creazioni di livello paragonabile ai grandi studi cinematografici. Tuttavia, come sottolinea Victor Riparbelli, CEO di Synthesia, una piattaforma leader a livello mondiale nella generazione di video AI, esiste un divario tra le capacità teoriche di questa tecnologia e la sua attuazione pratica nel contesto reale. Questa evoluzione impatta significativamente l’industria, influenzando sia l’efficienza che la creatività nella produzione di contenuti. Inoltre, solleva questioni etiche cruciali relative all’utilizzo di immagini create artificialmente, un aspetto fondamentale da considerare nel contesto dell’evoluzione tecnologica.

Arati Prabhakar, direttore dell’Ufficio per la Politica della Scienza e Tecnologia della Casa Bianca, sottolinea l’importanza della trasparenza nell’era dell’AI generativa. Questo commento evidenzia la necessità che le persone siano in grado di distinguere tra ciò che è generato dall’AI e ciò che è creato da un umano.

In conclusione, la rivoluzione dell’AI generativa rappresenta un punto di svolta per le aziende, offrendo opportunità senza precedenti di innovazione e trasformazione. Tuttavia, è essenziale affrontare le sfide associate, come la necessità di sviluppare nuove competenze e gestire i rischi legati alla sicurezza e all’etica. Nel complesso, l’AI generativa sta ridefinendo il futuro del business, spingendo le aziende verso una continua evoluzione e adattamento.

La sostenibilità come imperativo

Il sondaggio di PwC ha evidenziato che la sostenibilità ambientale sta guadagnando importanza strategica nel mondo aziendale. Il 40% dei CEO intervistati ha scelto di accettare rendimenti più bassi su investimenti climaticamente favorevoli, dimostrando un impegno verso decisioni complesse per una crescita sostenibile. Tuttavia, c’è preoccupazione perché meno della metà dei CEO ha riportato progressi significativi nell’incorporare i rischi climatici nelle loro pianificazioni finanziarie, indicando una necessità di maggiore integrazione di questi aspetti nelle strategie aziendali.

La sostenibilità ambientale è ormai un imperativo per le aziende, non solo come responsabilità sociale, ma anche come strategia vitale per assicurare la resilienza e il successo nel lungo termine. Le sfide da affrontare includono la transizione verso pratiche sostenibili, il rispetto delle normative ambientali e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Per le aziende, investire in sostenibilità significa prepararsi a un futuro in cui le normative ambientali saranno probabilmente più stringenti e i consumatori sempre più attenti all’impatto ambientale dei prodotti e servizi. Inoltre, la sostenibilità può diventare un importante fattore di differenziazione nel mercato, migliorando la reputazione e creando valore sia per l’azienda che per i suoi stakeholder.

Un esempio significativo è quello delle aziende del settore alimentare che investono in pratiche agricole sostenibili. Prendiamo il caso di una società di produzione di caffè che adotta metodi di coltivazione sostenibili, riducendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, proteggendo la biodiversità e garantendo condizioni di lavoro eque per i coltivatori. Queste pratiche non solo contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale, ma migliorano anche la qualità del prodotto, rafforzando la fedeltà dei consumatori e aumentando la competitività dell’azienda nel mercato.

In conclusione, la sostenibilità ambientale è diventata un aspetto cruciale per le aziende che desiderano prosperare in un contesto di mercato sempre più consapevole e regolamentato. Le aziende che riescono a integrare la sostenibilità nelle loro strategie di business non solo contribuiscono a un futuro più verde, ma si pongono anche in una posizione vantaggiosa per affrontare le sfide del mercato globale.

Verso la reinvenzione aziendale

Nel contesto di incertezze e rapidi cambiamenti globali, il sondaggio di PwC mette in evidenza la necessità per i CEO di reinventare radicalmente le loro aziende. Questa trasformazione riguarda sia i modelli di business che le strutture operative e le strategie tecnologiche, essenziale per rimanere rilevanti e resilienti.

La reinvenzione dei modelli di business si concentra sull’essere più agili, innovativi e adattabili, con un focus su nuove modalità di produzione, distribuzione e gestione delle risorse. Il sondaggio di PwC mostra che il 52% dei CEO considera la generazione di nuovi flussi di entrate come la loro principale priorità nei prossimi tre anni, sottolineando l’importanza di modelli di business innovativi.

Per quanto riguarda le strutture operative, le aziende stanno cercando modi per diventare più efficienti, ridurre i costi e migliorare la produttività. L’automazione e la digitalizzazione sono al centro di queste strategie. Circa il 68% dei CEO statunitensi prevede che la GenAI aumenterà la quantità di lavoro che i dipendenti possono svolgere entro il prossimo anno, evidenziando il ruolo cruciale dell’automazione.

Infine, nell’ambito delle strategie tecnologiche, l’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale è vista come essenziale. Il 61% dei CEO statunitensi si aspetta che la GenAI migliori la qualità dei loro prodotti e servizi entro l’anno, dimostrando l’importanza della tecnologia nell’innovazione aziendale e nel mantenimento della competitività.

Un esempio lampante di questa dinamica è il settore bancario. La DBS di Singapore ha intrapreso una significativa trasformazione digitale, adottando l’intelligenza artificiale per analisi dati avanzate e servizi personalizzati, migliorando l’esperienza cliente e riducendo costi. Attraverso piattaforme come ADA e ALAN, DBS ha implementato l’AI velocemente e su larga scala. Un esempio è l’accesso quasi istantaneo a finanziamenti per le PMI. La banca ha ottimizzato 60 percorsi di customer journey, aumentando l’efficienza del servizio e operativa. Il tempo di sviluppo dei modelli AI è stato ridotto da 18 mesi a 4-5, con l’obiettivo di ulteriore riduzione. Questo cambiamento posiziona DBS come esempio di innovazione bancaria nell’era digitale permettendogli di ridurre i costi, migliorare l’esperienza del cliente e rimanere competitive nel mercato globale.

La reinvenzione aziendale, inoltre, va oltre la semplice ricerca del profitto. Include l’integrazione di valori aziendali come la sostenibilità, la responsabilità sociale e la trasparenza. Questo approccio aiuta le aziende a costruire una relazione di fiducia con i loro stakeholder e a posizionarsi come leader responsabili ed etici.

Un fattore cruciale nella reinvenzione aziendale è l’empowerment dei dipendenti. I CEO devono coinvolgere attivamente i loro team, promuovendo una cultura di innovazione e apprendimento continuo. Questo può includere la formazione e lo sviluppo delle competenze, oltre a fornire opportunità per i dipendenti di contribuire attivamente ai processi di cambiamento.

In conclusione, la reinvenzione aziendale richiede un approccio olistico che consideri tutti gli aspetti dell’organizzazione. Con il giusto equilibrio tra innovazione, sostenibilità e coinvolgimento dei dipendenti, le aziende possono navigare con successo attraverso i cambiamenti e garantire la loro crescita e prosperità a lungo termine.

Conclusioni

Il contesto attuale, come delineato nel sondaggio di PwC, mette in evidenza una realtà in cui quasi la metà dei CEO globali dubita della sostenibilità a lungo termine delle proprie aziende senza un radicale processo di rinnovamento. Questa percezione si inserisce in un quadro più ampio, caratterizzato da sfide globali come i cambiamenti climatici, l’innovazione tecnologica, i mutamenti geopolitici, il calo demografico e l’aumento del cybercrime e della disinformazione.

Le aziende, di fronte a questi mutamenti, si trovano a navigare in un ambiente sempre più complesso e in rapida evoluzione, dove la resilienza e l’adattabilità diventano imperativi. La sostenibilità, in tutte le sue forme, assume un ruolo centrale: non è più un semplice “extra”, ma un elemento fondamentale per la sopravvivenza e la competitività nel mercato globale. La transizione verso pratiche sostenibili, l’adattamento ai cambiamenti climatici e il rispetto delle normative ambientali sono diventati criteri imprescindibili per le strategie aziendali.

In questo contesto, l’intelligenza artificiale generativa emerge come un potente catalizzatore di innovazione e trasformazione, offrendo alle aziende nuove modalità di interazione, creazione e soluzione dei problemi. Tuttavia, con queste opportunità emergono anche sfide significative, come la necessità di sviluppare nuove competenze, gestire i rischi legati alla cybersecurity e affrontare problematiche di bias e disinformazione.

In conclusione, la situazione attuale richiede una reinvenzione profonda dei modelli di business, delle strutture operative e delle strategie tecnologiche. Questo processo di trasformazione non è solo una risposta alle pressioni esterne, ma un’opportunità per le aziende di ripensare e rinnovare il proprio ruolo nel contesto globale, bilanciando innovazione, responsabilità sociale e sostenibilità.

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