A oggi, nel territorio laziale, sono meno del 10% le Pmi attivamente coinvolte in processi di trasformazione digitale, mentre troppe sono in pesante ritardo anche nell’utilizzo dell’e-commerce.
Proprio per affrontare questa sfida, abbiamo avviato in questi giorni una delle iniziative più strategiche per la nostra azione di governo. Con la pubblicazione del bando da 5 milioni di euro per investire nell’e-commerce, in innovazioni di marketing, di strumentazione, organizzative e logistiche, è partito il programma regionale “Digital Impresa Lazio”.
Perché digital impresa Lazio
Viviamo una fase di grandi innovazioni, che incidono radicalmente sulle abitudini individuali e sull’economia globale. Noi questa trasformazione vogliamo orientarla e viverla da protagonisti, non subirla. L’ultima relazione della Commissione europea sulla digitalizzazione dell’economia e della società mostra chiaramente che il nostro Paese sconta ancora un grave ritardo nei confronti di gran parte degli altri paesi membri della Ue. A partire dal capitale umano, specie per quanto riguarda le competenze digitali di base e professionali, sino al fronte strategico dell’integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese.
La centralità del tema della digitalizzazione e dello sviluppo tecnologico sulla competitività del sistema imprenditoriale e sulla qualità della vita – pensiamo solo al grande ambito dei servizi pubblici – ci impone di reagire subito, con strategie di lungo termine e investimenti adeguati.
Una sfida da lanciare a livello comunitario e nazionale, ma che può ricevere una spinta importante anche al livello regionale. Sappiamo infatti che proprio qui si gioca una partita fondamentale per il futuro e per la competitività dei sistemi produttivi locali. Per questo, la Regione Lazio sta lavorando per garantire riposte concrete per abbattere il gap che esiste ancora rispetto ad altre realtà europee e globali e per valorizzare i nostri punti di forza, a partire dalla presenza di un solito tessuto della ricerca.
Le risorse e gli obiettivi di “Digital Impresa Lazio”
Una strategia di sistema che abbiamo voluto per aiutare la trasformazione digitale delle imprese e che attueremo nei prossimi tre anni. “Digital Impresa Lazio” prevede, infatti, interventi per complessivi 18 milioni di euro tra risorse regionali ed europee per “traghettare” il nostro sistema di impresa verso il digitale: lo faremo con attività di formazione e di sensibilizzazione sui vantaggi del digitale, portando sui banchi di scuola il coding, affiancando alle nostre imprese dei digital manager, con il rafforzamento dell’ecosistema regionale digitale e degli strumenti di trasferimento tecnologico.
Un “Digital Innovation Hub” per le PMI
E, insieme a questo, anche con la costruzione di un “Digital Innovation Hub”: un ufficio specializzato che fornirà formazione, servizi e assistenza alle PMI in questo grande processo di trasformazione. Un programma che condurremo con il coinvolgimento di diversi attori già oggi attivi sul punto: dalla Fondazione Mondo Digitale, ai grandi attori dell’economia digitale, sino agli incubatori ed al mondo dell’Università e della Ricerca. Tutti soggetti già impegnati e con cui da anni abbiamo avviato relazioni con l’obiettivo di essere un’amministrazione capace di aiutare processi di modernizzazione del tessuto imprenditoriale.
Un salto di qualità che serve a tutto il Paese
Si avvia, dunque, un grande investimento per portare il sistema-Lazio nel futuro. Un passaggio necessario in questa fase di accelerazioni tecnologiche e un investimento in cui crediamo molto. Perché convinti che ci sia qui una vera possibilità per la nostra Regione e per il nostro Paese. Portare il nostro tessuto delle PMI verso il digitale avrà, infatti, ricadute di grande impatto sulla loro capacità di stare sul mercato: e, insieme a questo, i nostri artigiani, i nostri liberi professionisti della creatività, gli startupper specializzati nel digitale avranno tutti un beneficio da questo sviluppo dell’ecosistema.
Il Lazio si sta muovendo, quindi. Ma adesso è tutto il Paese che deve fare un salto di qualità, facendosi promotore di un’azione congiunta e coordinata a livello comunitario. Non c’è altra strada, se vogliamo davvero riacquistare il protagonismo e la vitalità economica che il nostro Paese merita.