Lo scenario

Centri per il trasferimento tecnologico, perché per le PMI sono una chiave di volta

In allineamento al progetto degli European Digital Innovation Hub, il Mise stanzia 33,5 milioni di euro di investimenti previsti dal PNRR per la creazione di una rete di centri per il trasferimento tecnologico: uno step fondamentale per le PMI

Pubblicato il 16 Mag 2022

Alvise Biffi

consigliere della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi

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Il decreto del MISE che attiva i primi 33,5 milioni di euro di investimenti previsti dal PNRR al fine di creare in Italia una rete di centri per il trasferimento tecnologico per la digitalizzazione è un passo importante per aiutare le imprese, in particolare le PMI, ad affrontare la transizione digitale. Il trasferimento tecnologico è uno dei punti sui quali Confindustria è da anni molto attiva, attraverso la creazione di reti d’impresa, il sostegno alle filiere e la partecipazione attiva ai cluster tecnologici regionali e nazionali, e rappresenta una delle principali sfide sulle quali si gioca la competitività futura delle imprese italiane.

La creazione di questo network di Poli di trasferimento tecnologico è indubbiamente la principale attrattiva per le PMI contenuta all’interno del PNRR perché, oltre ad agire sul contesto rendendolo più competitivo, i centri vanno a supportare le piccole e medie imprese in una fase di transizione tecnologica molto delicata nella quale le decisioni e gli investimenti sul tipo di tecnologie da adottare andranno a influire sulla capacità delle nostre imprese di stare al passo dei competitor sui mercati internazionali.

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Imprese e PNRR, i dati

Il PNRR, pur rappresentando un’indubbia opportunità per l’intero sistema Paese, per le imprese si traduce principalmente in un indotto indiretto piuttosto che in un contributo effettivo. I dati di una recente indagine diffusa da Unioncamere ed elaborati dal Centro studi Guglielmo Tagliacarne, confermano una tendenza che come Confindustria Lombardia avevamo anticipato: solo il 16% delle imprese si è attivato su progetti del PNRR, a cui si aggiungerà un 13% che prevede di aderire; il restante 70% invece non prevede alcuna adesione.

Come Confindustria Lombardia all’interno del documento Cinquanta traguardi per la Lombardia abbiamo individuato una serie di azioni strategiche necessarie per sostenere lo sviluppo della competitività delle imprese attraverso la digitalizzazione. Tra queste vi è al primo posto l’incentivazione del trasferimento tecnologico e delle relazioni tra imprese e mondo della ricerca, accompagnata da investimenti nella capillarità delle infrastrutture immateriali, sburocratizzazione degli investimenti e predisposizione di strumenti incentivanti che puntino con decisione su 5G, cloud, Intelligenza artificiale, blockchain, cybersecurity, data analytics e robotica: queste evoluzioni rappresentano il principale fattore di cambiamento e di investimento dello scenario competitivo tecnologico.

Le esigenze delle PMI

Tra le altre esigenze delle imprese emerse nel documento, elaborato grazie al contributo di tutte le Associazioni Territoriali di Confindustria Lombardia, vi è la necessità di un potenziamento degli ecosistemi territoriali dell’innovazione nelle filiere strategiche del manifatturiero rafforzando le sinergie tra gli attori coinvolti e il bisogno di favorire percorsi di open innovation e di incontro tra aziende corporate e startup andando ad agevolare quelle contaminazioni che, come sappiamo, sono fondamentali per generare innovazione.

L’obiettivo dei Digital Innovation Hub

Tornando al progetto del Ministero dello Sviluppo Economico, la strategia di supporto agli EDIH è anch’essa in linea con le esigenze delle imprese oltre che complementare al Digital Europe Programme UE. L’Unione Europea a maggio, infatti, completerà l’iter di selezione degli EDIH ritenuti idonei (che saranno finanziati al 50% fondi UE e al 50% con fondi Stato/Regioni), mentre quelli ritenuti idonei ma non finanziati dall’Unione Europea (dall’Italia sono state presentate 41 candidature) riceveranno un Seal of Excellence che permetterà loro di ricevere finanziamenti dagli Stati di appartenenza attraverso, ad esempio, i fondi PNRR.

Il caso di EDIH Lombardia

Tra le candidature italiane, c’è anche EDIH Lombardia, un partenariato che riunisce 15 soggetti tra cui il Competence Center MADE nelle vesti di coordinatore e il DIH Lombardia nella governance. EDIH Lombardia è stato costituito per garantire la partecipazione delle associazioni di categoria regionali con le Antenne Territoriali e i cluster tecnologici per garantire la capillarità sul territorio lombardo, requisito indicato esplicitamente dal Digital Europe Programme dell’Unione Europea. Inoltre, EDIH Lombardia ha creato un Network di 25 EDIH europei del manifatturiero per lavorare in sinergia e portare sempre più opportunità alle aziende dei vari territori europei.

La partecipazione all’EDIH rappresenterà comunque un’attività parallela per il Digital Innovation Hub Lombardia di Confindustria Lombardia che non intaccherà le attività di supporto e sostegno alle PMI lombarde nei loro percorsi di digitalizzazione. L’obiettivo di DIH Lombardia e delle Antenne Territoriali è di portare valore alle aziende per la trasformazione digitale.

Conclusione

L’auspicio di Confindustria è che il prossimo passo sia un formale riconoscimento dei Digital Innovation Hub. Questo riconoscimento consentirebbe al DIH Lombardia, e a tutti i DIH della rete nazionale, di rinsaldare ulteriormente la collaborazione con gli ecosistemi dell’innovazione, espandendo le attività di competenza al servizio delle imprese. La capacità di fare rete con gli altri EDIH a livello europeo permetterà di accrescere la competitività dell’industria e delle organizzazioni pubbliche, migliorandone i processi di business e produzione.

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