A oggi in Italia il 60% delle micro e piccole imprese non ha investito adeguatamente nella trasformazione digitale; la quasi totalità delle realtà, pur consapevole della necessità di tecnologia, ritiene che sia però davvero ineludibile solo per le grandi aziende.
Si viene pertanto a delineare una nuova distanza nella dimensione aziendale tra le strategie delle grandi realtà globali presenti in Italia e le piccole realtà, disseminate sul territorio.
La missione dei competence center
Qualunque tipo di digital divide potrebbe avere riflessi economici e occupazionali devastanti, a ogni livello. Per scongiurare tale rischio è importante (e urgente) che la mentalità imprenditoriale accompagni l’innovazione tecnologica: i Competence Center, nati nell’ambito del Piano Industria 4.0, vogliono assolvere proprio a questa missione. Gli otto Centri di competenza nazionali, sostenuti dal Ministero dello Sviluppo Economico, hanno proprio come finalità quella di esercitare un ruolo di “ponte” tra MPMI e grandi realtà, attraverso dei network interconnessi e capaci di fare sistema, nella direzione dell’innovazione e dello sviluppo – e tutto ciò insieme a Confindustria, la rete dei Digital Innovation Hub, grandi centri di ricerca, fondazioni, Istituzioni, associazioni e stakeholder. In pratica l’obiettivo si traduce nell’accompagnare la trasformazione digitale, orientando, formando, supportando, dando spunti e finanziando i progetti di ricerca industriali più meritevoli e di prospettiva.
Il centro di competenza Start 4.0
Le attività del Centro di Competenza “Sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture strategiche 4.0 – START4.0” si concentrano su cinque domini applicativi: Energia – Trasporti – Idrico – Produzione – Porto, attraverso l’applicazione e lo sviluppo di soluzioni che facciano riferimento a un sottoinsieme di tecnologie abilitanti Industria 4.0, declinate rispetto a un’applicazione specifica: la protezione delle infrastrutture strategiche.
Il Centro di Competenza svilupperà le proprie azioni riferendosi alle tre possibili declinazioni della sicurezza: Safety, Security e, ovviamente, Cyber Security. Nel contesto attuale, un pieno sviluppo dell’industria 4.0 e delle infrastrutture digitali non può prescindere dalla sicurezza intesa in senso complessivo, ovvero nelle tre declinazioni sopra indicate e affrontate in modo olistico: garantendo una visione complessiva, e soprattutto predittiva, sia delle minacce interne che di quelle esterne. La sicurezza globale deve tenere in considerazione soluzioni di risk management, partendo dal presupposto che gli incidenti sicuramente accadranno: si tratta di riuscire a prevederli, di gestirli correttamente nell’emergenza e di contenerne gli effetti garantendo un rapido ripristino.
Sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture critiche
Start 4.0 è specializzato nella sicurezza e nell’ottimizzazione delle infrastrutture critiche, un ampio raggio d’azione che comprende anche il monitoraggio e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e ferroviarie, che proprio nel luogo dove il Centro di competenza ha le sua sede, Genova e dunque la Liguria, si viene a delineare come critico. Il Centro di Competenza genovese si caratterizza in particolare per essere “un’impresa fatta da imprese e per le imprese” che vuole – all’interno di un piano straordinario al centro delle politiche di sviluppo sostenibile della Liguria e del Paese – suggerire rapide risposte e proporre soluzioni tecnologiche e all’avanguardia. Il tutto, non ultimo, secondo un approccio di terzietà che garantisca trasparenza ed efficienza nelle attività di monitoraggio, sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture critiche esistenti.
Con questo obiettivo si sviluppa il partenariato pubblico-privato di Start 4.0, con capofila il Cnr che, insieme all’Università degli Studi di Genova, può valorizzare e rafforzare le numerose collaborazioni già presenti sul territorio nei settori di riferimento. Abbiamo così trentatré aziende, tra le quali tredici di grandi dimensioni e venti Pmi, insieme all’Istituto Italiano di Tecnologia, alle due Autorità di sistema portuali della Liguria a cui, di recente, si è aggiunta l’Inail. Molte anche le collaborazioni già attive, basti pensare alla rete nazionale della Camera di commercio (Unioncamere), il Digital Innovation Hub gestito da Confindustria Liguria, il Cnit e il Cini.
La vocazione di Start 4.0 consiste nel farsi carico di criticità portando un contributo concreto alla sicurezza e vivibilità del Paese, in un’ottica europea. Il primo obiettivo del Centro di Competenza, in un’area geografica come la Liguria di fragilità fisica e conseguentemente economica, si è concretizzato con un’azione di supporto per il tessuto imprenditoriale. In questa direttrice si inserisce il bando di finanziamento da circa 1.6 milioni, un’opportunità per valorizzare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in tecnologie abilitanti 4.0 per sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture strategiche. Parliamo qui di quasi due milioni di euro messi a bando per incentivare lo sviluppo di tecnologie abilitanti, che si vadano a consolidare attraverso la realizzazione di applicazioni nei domini di interesse di Start 4.0: Cyber security, IoT, manutenzione predittiva e digital twin. Le tecnologie abilitanti spaziano dai dispositivi hardware, al machine learning e IA, alla realtà virtuale, da applicare in domini specifici inseriti nei settori di riferimento per la trasformazione digitale del Paese quali la portualità, settore Energia, Trasporti, Sistemi Idrici e Sistemi Produttivi.
Un modello digitale portuale
Tra questi settori, quello del Porto è di particolare richiamo – e costituisce il vero distinguo tra Start 4.0 e gli altri sette Centri di Competenza esistenti in Italia. In collaborazione con le due Autorità di Sistema portuale della Liguria infatti il Centro di competenza di Genova svilupperà un modello digitale portuale – un digital twin – con l’intento di studiare, modellare e prevedere il funzionamento delle infrastrutture portuali del domani.
La simulazione dei processi portuali sulla quale sta lavorando Start 4.0 riguarda la gestione energetica, la safety degli operatori, l’interazione intelligente con la città circostante, la cybersecurity e le applicazioni robotiche e di automazione del terminal. Un progetto di ampio respiro che, se messo a punto, potrà rappresentare un sicuro valore aggiunto. Un gemello digitale è una replica virtuale di una infrastruttura che, grazie alle diffusione e economicità dell’Internet degli oggetti (IoT), è in grado di riprodurre il comportamento di un sistema in reazione a “stimoli esterni”, in forma, ad esempio, di istruzioni di controllo, segnali forniti da sensori montati sul sistema reale o da altri componenti o oggetti che con esso interagiscono, input di materiali ed energia, sempre codificati digitalmente, o flussi di informazione di altra natura. L’utilizzo di questa replica virtuale può essere di tipo sperimentale e previsionale, ossia per effettuare simulazioni preliminari a prove reali, per trovare le condizioni operative ottimali, per verificare la correttezza ed efficienza del processo o per sperimentare condizioni operative molto diverse da quelle standard ed esplorare nuove pratiche in maniera sicura, limitando costi e rischi.
Il percorso di formazione
Quanto descritto è una parte importante del processo di stimolo all’imprenditoria, ma non può essere sufficiente se non supportata da una visione strategica d’insieme, focalizzata su due punti sui quali il Ministero dello sviluppo economico ha evidenziato maggior interesse: formazione e divulgazione. L’impegno è dunque verso una contaminazione culturale, che porti all’abbattimento di barriere linguistiche e mentali tra il mondo 4.0 e l’industria. Start 4.0 ha sviluppato per questo un percorso modulato in sette incontri con relatori di punta per affrontare i temi della trasformazione digitale. L’obiettivo è fornire nuove visioni agli imprenditori, ai manager e ai partecipanti delle imprese, da cui trarre ispirazione per affrontare le complessità emergenti e sviluppare i progetti futuri. L’approccio del percorso di formazione non è convenzionale, è un momento per collegare persone e storie, da cui trarre ispirazione. I sette incontri (chiamati teatri), che si concluderanno ad aprile, sono ispirati dall’esperienza di Enel, un esempio di open innovation studiato in tutto il mondo. Gli incontri si articolano su varie tematiche della trasformazione digitale: la rivoluzione 4.0 nelle città e nei territori; l’economia e le organizzazioni; la società. Dopo ogni teatro, docenti e partecipanti potranno identificare i temi da approfondire e verticalizzare in tre incontri focalizzati (atelier) per evidenziare gli aspetti della digitalizzazione 4.0 maggiormente di interesse per la realtà o l’impresa di cui fanno parte.
Passa dunque da qui – dalla capacità di fare sistema – larga parte del successo del nostro paese in termini di crescita economica e rafforzamento industriale.
A FORUM PA 2020 (Roma, 9-11 giugno)
“PA e imprese insieme per una nuova politica industriale dell’innovazione”
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