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Cloud company: quali sono le principali aziende cloud nel 2023 e servizi offerti



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Grazie ai servizi erogati dalle Cloud company si può sostenere che il mondo delle architetture hardware e del software sono pienamente sfruttabili online. Ogni compito e flusso aziendale possono essere affidati a chi eroga servizi Cloud tanto da ridurre al limite indispensabile le tecnologie che un’impresa deve avere al suo interno

Pubblicato il 31 ott 2023

Giuditta Mosca

Giornalista, esperta di tecnologia



cloud
(Immagine: https://pixabay.com/akitada31)

Stiamo andando a passo spedito verso quello che possiamo definire “World-as-a-Service”, un compendio di servizi tanto trasversale da assolvere qualsiasi necessità possa avere un’organizzazione, a prescindere dalla sua natura, dalla sua grandezza e dalla sua distribuzione geografica. Le Cloud company possono soddisfare qualsiasi richiesta o esigenza.

È importante parlare del Cloud ed è importante farlo bene, perché può essere una sorta di panacea ma anche un miraggio. In un comunicato stampa rilasciato da Akamai suonano profetiche le parole di Billy Thompson, Solutions engineering manager di Akamai Connected Cloud, il quale evidenzia come un terzo circa del denaro speso dalle aziende per il Cloud vada sprecato. Ed è per scongiurare un simile scenario che abbiamo preparato questo articolo.

Le principali aziende Cloud nel 2023

Le aziende che forniscono infrastrutture e servizi Cloud sono tante e crescono numericamente. Ma non sono tutte uguali e, soprattutto, non offrono tutte la stessa duttilità, perché a fare stato è la portabilità dei dati: “Troppo spesso i prodotti e i servizi proprietari basati sul cloud vengono presentati come cloud native, il che può essere corretto in base ai modelli di progettazione, ma in questo modo si ottengono applicazioni che sono platform native”, spiega Thompson che aggiunge: “Questo significa che la maggior parte delle aziende oggi sviluppa applicazioni con un design cloud native costruite all’interno del perimetro di una piattaforma cloud specifica. Di conseguenza le applicazioni eseguite su questo cloud utilizzano strumenti e servizi che esistono solo su quella piattaforma che non sono portable, ma sono native della piattaforma. Quando un’applicazione non è portable, significa che è vincolata a un fornitore, il che rende l’azienda vulnerabile ai cambiamenti di prezzo, ai termini di servizio, agli aggiornamenti o alle decisioni di revoca di quel singolo fornitore”.

Ci concentriamo quindi su quei fornitori che offrono la piena portabilità dei dati da una piattaforma a un’altra. Questione di libertà degli utenti, del loro potere decisionale e garanzia di serietà e professionalità offerte dal gestore dei servizi Cloud.

Amazon Web Services (AWS): l’offerta di servizi cloud all’avanguardia

Amazon Web Services offre oltre 200 servizi erogati mediante server dislocati in tutto il mondo. La trasversalità dei servizi offerti e la distribuzione geografica sono propedeutici alla possibilità di migrare in Cloud qualsiasi tipo di servizio a prescindere dal luogo in cui ci si trovi.

I servizi comprendono molte tecnologie che vanno dall’archiviazione di dati, database, analisi dei dati, strumenti di sviluppo e per la gestione dei dispositivi IoT, networking, distribuzione dei contenuti e molto altro ancora.

Il leitmotiv è sempre il medesimo: gestire un’azienda senza che questa abbia un’infrastruttura hardware e software proprietaria.

Microsoft Azure: soluzioni cloud per l’impresa e l’innovazione

Anche Microsoft Azure fornisce un’ampia gamma di servizi di Cloud computing che spaziano in modo orizzontale fino a coprire qualsivoglia esigenza aziendale. La filosofia di fondo è orientata allo sviluppo di nuove applicazioni e all’esecuzione di quelle esistenti in Cloud ma, a priori, anche Microsoft Azure si prefigge lo scopo di supportare le organizzazioni in tutte le loro esigenze organizzative pure riducendo all’osso le infrastrutture hardware e software interne.

Dalla sua, Microsoft Azure, offre la piena contabilità con Active Directory, un insieme di servizi di rete nativi di cui fa parte anche l’autenticazione Kerberos favorendo l’integrazione tra server aziendali e le piattaforme Cloud Microsoft Azure alle quali un’organizzazione decidesse di fare affidamento.

Google Cloud Platform (GCP): l’ecosistema cloud per le aziende in crescita

Google Cloud Platform è la soluzione Cloud computing di Big G ed è a sua volta tesa allo sviluppo, al test e alla distribuzione di applicazioni aziendali. Un plateau di servizi e infrastrutture capaci di coprire qualsiasi esigenza che include anche la gestione dei carichi di lavoro, i database, l’archiviazione e l’analisi dei dati.

Il punto di forza per gli utenti finali è l’abitudine a fare uso della classica interfaccia che richiama Gmail e Google Docs, ampiamente usati dalle aziende di tutto il mondo come soluzioni per la digitalizzazione documentale.

IBM Cloud: soluzioni cloud ibride e sicurezza dei dati

La soluzione IBM Cloud non si discosta molto dalle altre per quanto riguarda la filosofia di fondo e la capacità di servire le aziende in modo trasversale. Una piattaforma che soddisfa qualsiasi necessità e che ha una forte vocazione verso la compliance e la sicurezza, favorendo anche un approccio di tipo Zero Trust.

Oracle Cloud: servizi cloud per le aziende di medie e grandi dimensioni

Un’altra soluzione multicloud ibrida che guarda alle aziende con lo scopo primario di supportarle nel dispiego di ogni flusso o procedura. Oracle fa leva soprattutto sui database proprietari e questo, almeno a una prima lettura, può indurre a credere che venga meno – o che sia più difficile attuare – la portabilità dei dati che, come scritto sopra, è la conditio sine qua non che va considerata nella scelta di una soluzione Cloud.

Un timore infondato giacché la portabilità del dato è garantita grazie anche a collaborazioni strategiche.

Dall’infrastruttura come servizio (IaaS) al software come servizio (SaaS)

Iaas, PaaS e SaaS sono molto più che semplici acronimi, sono le chiavi di volta che permettono di spostare qualsiasi risorsa dall’interno di un’azienda verso un “World-as-a-Service”.

Il Cloud è imprescindibile perché risolve molti problemi, a partire da quello dell’amministrazione di un’infrastruttura di rete fino alle politiche di cybersecurity.

L’Infrastructure-as-a-Service (Iaas) è una tipologia di Cloud computing che garantisce le risorse di rete, di archiviazione e di calcolo a chiunque ne faccia richiesta, a fronte di un pagamento il cui costo viene basato su diverse politiche a seconda del provider ma che, di norma, sottostà alle logiche “pay per use”.

Con il termine Platform-as-a-Service (PaaS) si intende invece un modello di Cloud computing che include hardware, software e infrastruttura e che, di conseguenza, risolve ogni complessità a carico di chi ne fa uso. I provider PaaS ospitano nei propri datacenter i server, lo spazio di archiviazione, le capacità di calcolo, i sistemi operativi e i software dei propri clienti.

Il Software-as-a-Service è sotto gli occhi di tutti e se ne fa ampio uso in qualsiasi ambito, anche domestico o professionistico. Il riferimento va a Microsoft Office 365, la suite per l’ufficio che oggi Microsoft eroga anche esclusivamente in Cloud, senza la necessità che gli utenti installino alcunché sui rispettivi dispositivi.

A prescindere, il SaaS è un modello Cloud di distribuzione software che viene mantenuto e aggiornato dal provider affinché chi ne fa uso possa concentrarsi soltanto sull’uso, senza incombenze di tipo tecnologico che, peraltro, includono anche la privacy e la sicurezza.

Cloud pubblico, privato o ibrido: quale opzione scegliere per le aziende

La scelta dipende dalle esigenze di ogni organizzazione. Il Cloud pubblico prevede che le risorse siano gestite da provider esterni all’azienda, sia questo uno solo oppure diversi. Il Cloud privato è riservato a una specifica organizzazione che può decidere di mantenere l’infrastruttura necessaria al proprio interno oppure di darla in gestione a un provider in un datacenter esterno.

A metà tra le due soluzioni si situa il Cloud privato che, per esempio, si struttura quando un’organizzazione rende accessibili le proprie applicazioni in Cloud, mantenendo però i dati all’interno del proprio perimetro di rete aziendale.

Se si valuta il Cloud come possibilità di sgravare un’organizzazione da ogni costo di acquisto, implementazione e gestione delle infrastrutture, il Cloud pubblico sembra essere la soluzione più appetibile, considerando anche che la sicurezza dei dati viene garantita dal provider scelto.

Le imprese che, al contrario, intendono trattenere i dati al proprio interno possono scegliere una soluzione Cloud ibrida.

Per principio, non esiste una soluzione migliore dell’altra e la scelta va contestualizzata con le necessità aziendali ma, in un ambiente globale che vira sempre più verso il “World-as-a-Service”, la strada sembra ormai essere tracciata.

Il futuro delle aziende Cloud e il loro impatto sulle imprese globali

Le organizzazioni che si affidano a una qualsiasi modalità di Cloud cercano maggiore efficienza, la capacità di innovare, quella di resistere a eventuali incursioni da parte di cyber criminali e il tutto a fronte di spese sempre minori e quindi da inserire tra i costi fissi.

In questa direzione si muoveranno i provider Cloud i quali, peraltro, rilasciano sul mercato soluzioni sempre più flessibili e innovative. Tra queste spicca la virtualizzazione dei Desktop, ossia la possibilità di usare personal computer a prescindere dal dispositivo con il quale gli utenti ci si connettono. Desktop che possono anche essere usati una sola volta o che sostituiscono in tutto e per tutto la workstation di un dipendente con il vantaggio di essere utilizzata da qualsiasi luogo e in qualsiasi orario.

Questo consente di smaterializzare un’impresa, che può spingere sullo Smart working mantenendo sedi fisiche ridotte rispetto alla forza lavoro effettiva.

La virtualizzazione dei Desktop può sembrare un vezzo, una sorta di isteria del mercato o una comodità superflua quando, in realtà, nasconde la filosofia futura dei provider Cloud. Usando sistemi operativi virtualizzati, in caso di seria minaccia alla sicurezza, è possibile cancellare intere macchine senza compromettere dati e software. Tenendo presenti questi elementi, risulta abbastanza chiaro quali saranno le evoluzioni future delle aziende che erogano servizi Cloud.

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