Si parla spesso del cloud come di una tecnologia generica, in grado di innescare una profonda trasformazione, non solo digitale, dell’azienda: quasi un agent provocateur che disgrega i paradigmi tecnologici ormai obsoleti per favorire nuovi modelli di business e di innovazione.
Adottare un modello cloud infatti, richiede certamente un cambiamento nella cultura aziendale, nella governance, nei processi organizzativi e nella tecnologia ma determina anche la capacità dell’azienda di evolversi e di competere in un mondo sempre più digitale.
Cloud, l’impatto in azienda
L’influenza sui modelli organizzativi è particolarmente forte in termini di flessibilità e agilità tramite le quali il cloud permette alle aziende di scalare e rispondere velocemente ai cambiamenti del mercato ed alle richieste dei clienti. Allo stesso modo, modelli di business più efficienti si affacciano all’aumentare dell’automazione che il cloud abilita.
La customer experience viene positivamente amplificata dalla possibilità di raccogliere ed elaborare dati in tempo reale consentendo alle aziende di offrire nuovi prodotti e servizi e di raggiungere i mercati, creando rinnovati flussi di entrate.
Anche la competitività riceve un input importante: si parla di democratizzazione del cloud proprio perché questa tecnologia offre reali condizioni, consentendo alle imprese più piccole di competere più efficacemente con quelle più grandi sfruttando la stessa tecnologia e permettendo alle aziende di scalare le proprie attività in base alle necessità, senza dover investire in hardware o infrastrutture aggiuntive. Il modello di business viene portato verso un riferimento as a service consentendo alle aziende di offrire prodotti e servizi in abbonamento e modificando i modelli di fornitura tradizionali.
Il ruolo dei CIO
In questa ottica sono i CIO i veri game changer, le figure che per prime si trovano nella posizione di promuovere il cambiamento tecnologico all’interno delle organizzazioni, incoraggiando una cultura dell’innovazione e collaborando con risorse interne e partner esterni per identificare nuove iniziative. Nel loro ruolo hanno l’opportunità di utilizzare ed elaborare i dati a supporto del processo decisionale dell’azienda nell’indirizzare le strategie verso le tendenze del mercato.
Non solo. Non esiste un cambiamento che non porti con sé rischi, ed il ruolo del CIO è anche quello di creare un ambiente tollerante al rischio, che consenta la sperimentazione e incoraggi i team ad assumere rischi calcolati per promuovere l’innovazione. Nuove figure chiave, in grado di ponderare i benefici e trasmetterli in modo efficace alle organizzazioni le quali non subiscono più i nuovi paradigmi tecnologici ma sono pronte a variare e migliorare attraverso modelli di innovazione. Un ruolo cruciale, delicato e sempre più strategico nel mercato.
Anche le implicazioni relative al know-how sono rilevanti. Sono richieste nuove capacità, competenze e modalità specifiche. Cambiano i modelli di collaborazione tra i team, cambiano le strategie di marketing al mutare delle dinamiche di mercato e la nascita di nuovi segmenti e servizi, e cambia il tipo di approccio manageriale richiesto. Sempre più orientate verso modalità agile, le aziende a forte componente tecnologica e cloud diventano un modello di early adoption di strumenti innovativi.
Una ricerca di Glassdoor ha evidenziato quali saranno le professioni digitali del futuro: dal data scientist al data architect fino al CISO (Chief Information Security Officer). Ma anche figure apparentemente meno attinenti come filosofi e sociologi e che tuttavia contribuiscono ai team con visioni a diversa angolatura. Ciò che va sottolineato è che le figure che si affacciano non sono in sostituzione a competenze già presenti, ma in integrazione e ampliamento, secondo il modello virtuoso della trasformazione digitale.
Dove il cloud diventa la chiave di volta
Nel complesso, il cloud sta plasmando i modelli di business, i processi, le necessità di competenze e gli aspetti economici: ogni singolo aspetto dell’azienda risulta permeato in modo inevitabile e crescente e i vecchi paradigmi tecnologici spazzati via dalla nuvola. Alcuni settori in particolare, per loro necessità specifiche, sono già in una fase avanzata di adozione del cloud. Dove la capacità di calcolo e i modelli predittivi sono strategici, il cloud diventa la chiave di volta: il settore energetico, la finanza, i media, i trasporti sono settori dove il cloud journey sta procedendo rapidamente.
Fin dagli esordi il Cloud Computing rappresenta una grande opportunità per le aziende dal punto di vista finanziario. Infatti, l’adozione del cloud porta significativi vantaggi in termini di riduzione dei costi e di maggiore flessibilità. Il cloud computing consente alle aziende di ridurre i costi di gestione dell’infrastruttura IT. Invece di dover acquistare e mantenere server, software e hardware costosi, le aziende possono utilizzare le risorse fornite dai provider cloud. Questo permette di ridurre i costi operativi, eliminare la necessità di investimenti iniziali e ridurre gli oneri di manutenzione e dell’aggiornamento. A questo si aggiunge la sua flessibilità e la possibilità di estendere l’ottimizzazione dei costi non solo al confronto CAPEX e OPEX ma allargandolo all’organizzazione nel suo complesso. Anche su questo tema il calcolo del Total Cost of Ownership (TCO) è un approccio che coinvolge le aziende in un perimetro allargato rispetto alla struttura IT. In questa valutazione il Cloud traccia una filiera relativa ai costi che coinvolge molte business unit e risorse, riducendo i costi e migliorando i processi in un’ottica trasversale. Il cloud computing è alla base della flessibilità e agilità. Le aziende che adottano il cloud possono essere più competitive nel mercato e aumentare la produttività dei propri dipendenti, migliorando i risultati economici.
Conclusioni
I processi di Lift&Shift, che hanno definito per molti anni la roadmap di cambiamento sono ormai inadeguati rispetto alle potenzialità di un modello full cloud. L’approccio cloud significa pensare ad un nuovo modo di produrre software e applicazioni, nuovi modelli di business per l’erogazione dei servizi, nuovi processi e nuova struttura aziendale, nuovi interlocutori che diventano decisori nelle aziende. Il legame con un cloud Service Provider non è quello tradizionale con un fornitore, perché il servizio entra nel merito degli obiettivi strategici delle aziende, diventando un fattore di competitività e un perno della strategia industriale. Il tutto, in connessione con un ecosistema di altre professionalità e competenze in grado di portare valore usando la leva della tecnologia piuttosto che basandosi su tecnologie che siano, di per sé, teoricamente in grado di generare valore.