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Credito di imposta beni strumentali 4.0, come funziona nel 2024



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Per l’anno 2024 il credito di imposta per beni strumentali 4.0 non è stato rifinanziato: in attesa del nuovo piano Transizione 5.0, ecco le regole e le aliquote che restano valide

Pubblicato il 17 gen 2024

Barbara Maria Barreca

Dottore commercialista e Valutatore di impatto Sociale



transizione 5.0

Per il 2024 non sono stati rifinanziati né il credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi “ordinari” né il credito di imposta per la formazione 4.0. Il credito di imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 non è stato modificato dalla Legge di Bilancio 2024, motivo per il quale la disciplina in vigore risulta confermata con aliquote ridotte per gli investimenti in beni immateriali compresi nell’allegato B, Legge 232/2016.

Risulta inoltre cancellata la prevista proroga a giugno 2024, quale termine ultimo per la consegna di beni per i quali entro il 31 dicembre 2022 le imprese avessero già pagato acconti in misura pari almeno al 20% dell’investimento, proroga presente solo nella bozza del Decreto Milleproroghe (D.L. 215/2023 pubblicato in G.U. n. 303 del 30/12/2023) che avrebbe permesso di godere ancora del credito di imposta del 40%.

Perché il credito di imposta 4.0 non è stato rifinanziato

L’assenza di interventi normativi per il rifinanziamento delle diverse agevolazioni facenti riferimento al piano di Transizione 4.0 è però stata accompagnata dalle recenti dichiarazioni del Ministro D’Urso in relazione ad un Decreto di imminente pubblicazione destinato al nuovo piano Transizione 5.0 che disporrà l’impiego di importanti risorse finanziarie, circa 13 miliardi di euro, provenienti dal PNRR e dal piano RePower EU per dare continuità al sostegno alle imprese per la transizione tecnologica.

Nell’attesa delle nuove agevolazioni 5.0 che non sembrano però essere completamente sovrapponibili a quelle esistenti ma che porteranno novità importanti sia negli ambiti di applicazione sia in relazione ai parametri sulla base dei quali i crediti di imposta dovranno essere calcolati, concentriamoci sulle disposizioni attualmente in vigore a disposizione delle imprese.

Credito di imposta per beni strumentali 4.0 nel 2024

Nel 2024 rimangono in vigore esclusivamente i crediti di imposta destinati a supportare le imprese che effettuano investimenti utili alla trasformazione digitale e tecnologica dei processi produttivi di strutture ubicate nel territorio dello Stato, per l’acquisizione di beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali, ricompresi negli allegati A e B Legge 232/2016.

Chi ha accesso al beneficio

Hanno accesso al beneficio sia le imprese residenti che le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, così come gli esercenti arti e professioni, le imprese agricole e le imprese marittime sempre che sia assicurato il rispetto della normativa della sicurezza sui luoghi di lavoro e l’integrale versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

I richiedenti sono tenuti a produrre documentazione utile ad accertare che i beni acquisiti possiedano le caratteristiche tecniche previste dalla normativa e siano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Se per investimenti di valore unitario non superiore a euro 300.000 è sufficiente la dichiarazione resa in tal senso dal rappresentante legale dell’azienda, qualora tale valore sia superiore a detto limite le imprese possono produrre:

  • una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali;
  • un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.

Si ricorda che le indicazioni per la definizione di “bene interconnesso” sono ancora quelle previste dalla Circolare n. 4/E del 30 marzo 2017 che considera, ai fini dell’ammissione al beneficio, necessario e sufficiente che:

  • ci siano scambi di informazioni con sistemi interni (esempio: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) e/o esterni (esempio: clienti, fornitori, partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, altri siti di produzione, supply chain, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
  • sia identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (esempio: indirizzo IP).

Credito di imposta 4.0 aliquote 2024

La misura del credito di imposta accordato varia in relazione alle differenti categorie di beni, individuati come segue: 1) Beni strumentali ricompresi tra quelli di cui all’Allegato A, Legge n. 232/2016; 2) Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati ricompresi tra quelli di cui all’Allegato B, Legge 232/2016, integrato dall’articolo 1, co. 32, Legge 205/2017.

Con riferimento agli investimenti effettuati in beni strumentali di cui alla categoria 1) le percentuali agevolative sono valide per il triennio 2023 – 2025 e il legislatore non è intervenuto con modifiche alla normativa in vigore.

La misura del credito di imposta viene pertanto determinata come segue:

  • Il 20% dei costi ammissibili per la quota di investimenti sino a 2,5 milioni di euro;
  • Il 10% dei costi ammissibili per la quota di investimenti tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro;
  • Il 5% dei costi ammissibili per la quota di investimenti tra 10 milioni di euro e 20 milioni di euro;
  • Il 5% dei costi ammissibili per la quota di investimenti superiore a 10 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro, qualora si tratti di investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

In relazione agli investimenti effettuati in beni immateriali tecnologicamente avanzati (di cui all’allegato B), le aliquote scendono sia per il 2024 che per il 2025 rispetto a quelle in vigore fino al 2023 di 5 punti percentuali per ogni anno:

  • Per il 2024 la misura del credito di imposta riconosciuto scende al 15% dell’ammontare dell’investimento nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro
  • Per il 2025, fermo restando il limite massimo già indicato per il 2024, la percentuale scende al 10% del costo dei beni agevolabili.

I tempi

Per entrambe le categorie di beni rimane invariata la condizione che gli investimenti agevolabili possano essere realizzati sino al 30 giugno dell’anno successivo, a patto che entro il 31 dicembre dell’anno in corso l’ordine sia stato accettato dal fornitore e siano stati pagati acconti in misura almeno pari al 20% del costo del bene.

La fruizione del credito di imposta può avvenire a decorrere dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione dei beni al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, in compensazione in cinque quote annuali di pari importo ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali.

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