Il Decreto Cura Italia prevede incentivi per la produzione e la fornitura di dispositivi medici utili a fronteggiare l’epidemia di coronavirus. Vediamo che cosa prevede la norma e come ottenere i benefici.
Dispositivi medici, tutte le agevolazioni
L’articolo 5 del decreto legge 18/2020 del 17 marzo 2020 (c.d. Decreto Cura Italia), al fine di assicurare la produzione e la fornitura di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale in relazione alla inadeguata disponibilità degli stessi nel periodo di emergenza Covid-19, prevede che il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 sia autorizzato a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici di tali dispositivi.
A tal fine il Decreto Cura Italia prevede che il Commissario si avvalga dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. – Invitalia, che opererà quindi come soggetto gestore della misura. Con l’ordinanza 4 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 24 marzo 2020, il Commissario ha definito e avviato la misura stabilendo una dotazione finanziaria di 50 milioni di euro, fornendo le specifiche disposizioni per assicurare la gestione della stessa. L’agevolazione si rivolge a tutte le imprese costituite in forma societaria (comprese le società di persone) senza alcun vincolo dimensionale. Sono espressamente escluse le ditte individuali e i lavoratori autonomi.
Un mutuo a tasso zero
L’agevolazione consiste in un mutuo agevolato a tasso zero a copertura del 75% del programma di spesa, rimborsabile in 7 anni. I fondi devono essere destinati ad ampliare e/o riconvertire l’attività dell’impresa, finalizzandola alla produzione di dispositivi medici e/o di dispositivi di protezione individuale. Non sono finanziabili le spese per l’ottenimento delle certificazioni DPI e DM e nemmeno quelle sostenute per la produzione di semilavorati utili alla filiera di produzione di dispositivi medici e/o di dispositivi di produzione individuale. Sono agevolabili anche le spese già sostenute prima della presentazione della domanda, purché successivamente alla pubblicazione del Decreto Cura Italia (17 marzo 2020). Per il 25% del programma di spesa non coperto, è possibile ricorrere ai finanziamenti di Mediocredito Centrale. Il progetto di investimento può variare da 200mila a 2 milioni di euro.
La massima agevolazione conseguibile (in termini di ESL) è di 800mila euro. L’ESL (Equivalente Sovvenzione Lorda) è l’unità di misura utilizzata per calcolare l’entità dell’aiuto in rapporto all’ammontare dell’iniziativa cui è riferito. Nel caso specifico l’ESL corrisponde al differenziale tra il tasso zero e il tasso di riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni, determinato applicando al tasso base una maggiorazione in termini di punti base conforme a quanto previsto dalla comunicazione n. 14/2008, in relazione al rating d’impresa. Più alto sarà il rating dell’impresa, minore sarà l’ESL assorbito dal finanziamento ottenuto. Il mutuo agevolato può diventare a fondo perduto in relazione alla velocità di intervento:
- 100% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 15 giorni
- 50% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 30 giorni
- 25% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 60 giorni
Per ottenere il contributo in conto capitale l’impresa dovrà però dimostrare di aver regolarmente concluso il programma agevolato e di aver formalizzato la richiesta di autorizzazione agli enti preposti per la commercializzazione dei dispositivi, prima della dichiarazione di entrata in produzione. Le imprese produttrici dovranno quindi dimostrare di aver trasmesso all’Istituto Superiore di Sanità in caso di produzione di mascherine chirurgiche e all’Inail in caso di produzione di dispositivi di protezione individuale (DPI) ogni elemento utile alla loro validazione almeno 3 giorni prima della dichiarazione di entrata in produzione. È previsto un anticipo del 60% della spesa, senza garanzie, al momento dell’accettazione del provvedimento di ammissione alle agevolazioni. Il saldo sarà invece liquidato alla conclusione dell’investimento. Le imprese beneficiarie dovranno prioritariamente mettere a disposizione del Commissario la propria produzione di dispositivi che le pagherà ai valori di mercato correnti al 31 dicembre 2019. Qualora il Commissario non manifesti espressamente la volontà di acquistarli, l’impresa produttrice potrà liberamente commercializzarli sul mercato.
Come fare domanda
La domanda può essere inviata esclusivamente online, attraverso la piattaforma informatica di Invitalia, a partire dalle ore 12 del 26 marzo 2020. Per richiedere le agevolazioni è necessario disporre di una firma digitale del legale rappresentante oltre che di un indirizzo Pec. Nella domanda l’impresa dovrà indicare un dettagliato programma di spesa degli investimenti che intende realizzare qualora venisse ammessa alle agevolazioni. In particolare dovrà indicare:
- la tipologia dell’investimento (Ampliamento o Riconversione), corredata da una breve descrizione dell’attività che si intende realizzare;
- i dettagli economici circa l’investimento produttivo;
- dichiarazioni circa l’avvio e la conclusione degli investimenti (non è possibile inserire un valore maggiore di 180 giorni);
- la capacità produttiva giornaliera dell’investimento.
A seguito dell’invio telematico della domanda con i relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico. Invitalia valuterà le domande in base all’ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi.
_
Si ringrazia Meli e associati.