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Guida alla migrazione al cloud dei dati aziendali: ecco come fare



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Una migrazione al cloud ben pianificata ed eseguita consente alle aziende di ottimizzare risorse e garantire sicurezza e conformità: vediamo come gestirla

Pubblicato il 17 ott 2024



cloud collaboration
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Il cloud computing sta rivoluzionando il modo in cui le aziende gestiscono i propri dati e le proprie infrastrutture IT. Offre numerosi vantaggi, tra cui maggiore flessibilità, scalabilità e potenziale riduzione dei costi.

Le tendenze attuali mostrano un’adozione sempre più diffusa del cloud nel settore aziendale, con molte organizzazioni che scelgono di migrare parzialmente o completamente le proprie operazioni su piattaforme cloud.

Ma come va gestito il processo di migrazione al cloud? Vediamo come affrontarne i vari passaggi, dalla pianificazione all’esecuzione e all’ottimizzazione post-migrazione.

Pianificazione della migrazione al cloud

La pianificazione della migrazione al cloud è un passaggio cruciale per garantire una transizione fluida e di successo delle risorse aziendali.

Un’analisi approfondita e una comprensione chiara delle esigenze e degli obiettivi dell’organizzazione sono elementi essenziali per sviluppare una strategia efficace in questa fase.

Valutazione delle esigenze aziendali

Prima di intraprendere qualsiasi migrazione, è quindi fondamentale condurre un’analisi approfondita delle infrastrutture IT. Questo passaggio include la valutazione dei sistemi esistenti, delle applicazioni in uso e dei flussi di lavoro.

Allo stesso tempo, bisogna identificare gli obiettivi di business che la migrazione al cloud dovrebbe supportare, come l’aumento dell’efficienza operativa, la riduzione dei costi o il miglioramento della scalabilità.

Scelta del modello di cloud

Nella fase di migrazione al cloud dei dati aziendali, una delle decisioni più critiche riguarda la scelta del modello di cloud più adatto alle esigenze specifiche dell’organizzazione. La varietà di opzioni disponibili, tra cui cloud pubblico, privato e ibrido, offre soluzioni flessibili ma può anche rendere complesso il processo decisionale.

Occorre pertanto comprendere le differenze fondamentali tra questi modelli, nonché i vantaggi e gli svantaggi associati a ciascuno, per allineare la strategia di migrazione con gli obiettivi aziendali. Di seguito, forniamo allora una panoramica sintetica delle caratteristiche distintive di ogni modello di cloud.

Le opzioni principali sono:

Preparazione dei dati per la migrazione al cloud

La migrazione al cloud dei dati aziendali richiede una pianificazione meticolosa e un’approfondita preparazione dei dati. Prima di iniziare questo processo, è essenziale garantire che i dati siano adeguatamente organizzati e protetti. Analizziamo, pertanto, due aspetti fondamentali: la classificazione e la priorità dei dati, e la sicurezza e conformità. Questi elementi sono indispensabili per assicurare che i dati siano trasferiti in modo efficiente, sicuro e in linea con le normative vigenti.

Classificazione e priorità dei dati

La classificazione dei dati aziendali è un passaggio necessario al fine di identificare quali dati sono critici per le operazioni quotidiane e quali possono essere considerati meno prioritari. Questa categorizzazione aiuterà a stabilire una gerarchia di migrazione, assicurando che i dati più importanti siano trattati con la massima attenzione durante il processo.

Sicurezza e conformità

La sicurezza dei dati deve essere una priorità assoluta durante la migrazione al cloud. È essenziale implementare robuste misure di sicurezza, come la crittografia dei dati in transito e a riposo, l’autenticazione a più fattori e il controllo degli accessi. Inoltre, è di fondamentale importanza che lo storage cloud sia conforme al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Le aziende devono assicurarsi che i fornitori di servizi cloud adottino misure adeguate a proteggere i dati personali degli utenti, rispettando i principi di trasparenza, sicurezza e controllo degli accessi.

La scelta di un provider che offra garanzie di conformità al GDPR è cruciale, poiché la responsabilità legale per eventuali violazioni rimane in capo all’azienda. Pertanto, occorre condurre una due diligence accurata, valutando attentamente i contratti di servizio e le politiche di trattamento dei dati del provider cloud, per garantire che siano in linea con le normative europee sulla privacy.

Esecuzione della migrazione al cloud

La fase cruciale di qualsiasi progetto di migrazione al cloud è l’esecuzione effettiva del trasferimento dei dati aziendali.

Questa fase è cruciale per garantire che la transizione avvenga in modo sicuro ed efficiente, minimizzando le interruzioni delle operazioni aziendali. Coinvolge la pianificazione dettagliata delle attività, la scelta delle tecnologie e delle strategie più adatte, e la gestione dei rischi associati.

Strategie di migrazione al cloud

Quando si tratta di migrare i propri dati al cloud, si distinguono due approcci principali: la migrazione “Big Bang” e quella “Trickle” o incrementale.

  • Migrazione “Big Bang”: trasferimento completo e simultaneo di tutti i dati e le applicazioni al cloud.
  • Migrazione incrementale: trasferimento graduale dei dati e delle applicazioni attraverso in incrementi piccoli e gestibili, che consentono uno spostamento più controllato di dati e funzionalità dal vecchio sistema a quello nuovo.

La scelta tra questi approcci dipenderà dalla complessità dell’infrastruttura esistente, dalla tolleranza al rischio dell’azienda e dalle esigenze operative. Per supportare il processo di migrazione, sono disponibili vari strumenti e tecnologie specifici per le diverse piattaforme cloud.

Gestione dei rischi e delle interruzioni

Per ridurre al minimo il rischio di interruzioni durante il passaggio dei dati aziendali al cloud, è necessaria un’attenta pianificazione che includa una tempistica dettagliata, obiettivi chiari e una valutazione dei rischi. È importante comunicare con tutti gli stakeholder riguardo al programma di migrazione e agli eventuali impatti sul loro lavoro. Inoltre, è essenziale avere un piano di contingenza ben definito per affrontare rapidamente eventuali problemi che potrebbero sorgere durante il processo di migrazione.

Ottimizzazione e monitoraggio

Una volta completata la migrazione, è fondamentale implementare un sistema di monitoraggio continuo delle performance del cloud. Esistono vari strumenti specifici per le diverse piattaforme cloud che permettono di monitorare in tempo reale l’utilizzo delle risorse, le prestazioni delle applicazioni e la sicurezza. Alcuni KPI (Key Performance Indicators) da tenere sotto controllo includono:

  • Tempo di risposta delle applicazioni
  • Utilizzo delle risorse (CPU, memoria, storage)
  • Costi operativi
  • Disponibilità e tempi di attività dei servizi

Ottimizzazione continua

È opportuno ricordare che l’ottimizzazione post-migrazione è un processo continuo. Alcune strategie per migliorare l’efficienza includono:

  • Ridimensionamento automatico delle risorse in base al carico di lavoro
  • Implementazione di politiche di archiviazione e eliminazione dei dati
  • Ottimizzazione delle query di database e del codice applicativo

È importante mantenere una certa flessibilità per adattarsi alle esigenze aziendali in evoluzione, che potrebbero richiedere modifiche all’infrastruttura cloud nel tempo.

Conclusioni

La migrazione al cloud è un viaggio, non una destinazione. Con una pianificazione accurata, un’esecuzione attenta e un impegno continuo all’ottimizzazione, le aziende possono sfruttare a pieno il potenziale del cloud computing per guidare la crescita e l’innovazione. Proprio per questo ricordiamo infine che per mantenere e migliorare l’infrastruttura cloud nel tempo, è essenziale:

  • Continuare a monitorare e ottimizzare le performance
  • Formare continuamente il personale sulle nuove tecnologie cloud
  • Rimanere aggiornati sulle nuove offerte e funzionalità dei provider cloud
  • Rivedere periodicamente la strategia cloud per assicurarsi che rimanga allineata agli obiettivi aziendali.

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