Il mercato del lavoro continuerà a crescere in Italia nel 2024, con un incremento delle assunzioni, nel secondo trimestre dell’anno, stimato al +9%. È quanto emerge dalla ManpowerGroup Employment Survey, che mette in luce anche una cronica mancanza di competenze disponibili, specialmente per quanto riguarda il settore IT che, insieme a Finance & Banking, è il mercato con la più alta domanda di assunzioni a livello globale (rispettivamente +34% e +29%).
Il panorama del mercato del lavoro IT nel 2024
Per quanto riguarda l’Italia, la ricerca evidenzia che la domanda di talenti IT supera l’offerta: il 77% delle organizzazioni riferisce di avere difficoltà a trovare gli esperti di cui ha bisogno.
Nei prossimi mesi, i leader aziendali dovranno affrontare diverse e numerose sfide in ambito IT, che coinvolgeranno aspetti che vanno dalla sicurezza alla resilienza, fino all’efficienza operativa e la sostenibilità ambientale. In primis però, a fronte di un aumento degli investimenti in tecnologia, le aziende necessiteranno sempre più di esperti IT con le giuste competenze per progredire nella trasformazione digitale.
A fronte di uno scenario tecnologico in rapida evoluzione, oltre alla carenza di talenti, le aziende dovranno concentrarsi sull’aggiornamento delle competenze della propria forza lavoro e sull’assunzione di profili che siano in grado di rispondere alle mutate esigenze organizzative, tra cui la capacità sfruttare al meglio le grandi quantità di dati prodotti e raccolti ogni giorno.
Inoltre, alla luce delle priorità che stanno emergendo in ambito ESG, le aziende saranno chiamate a prendere in considerazione anche competenze specifiche legate alla sostenibilità, andando alla ricerca di talenti con le skill necessarie a portare avanti le iniziative green che verranno messe in campo.
Si tratta di un contesto complesso, in cui le organizzazioni dovranno guardare a profili che abbiano non solo competenze tecniche, ma che sappiano mettersi in gioco su più fronti, comprendendo appieno la strategia aziendale.
Come si muoveranno le organizzazioni in materia di assunzioni in ambito IT?
L’importanza delle competenze tecniche e non per la sicurezza informatica
Gli esperti di sicurezza informatica altamente qualificati devono innanzitutto essere in grado di comprendere gli aspetti tecnici della protezione del patrimonio informatico aziendale, ma non solo. Lo spettro di competenze richieste è ormai eterogeneo e va dal change management al pensiero critico, fino alla capacità di saper gestire aspetti diversi in ottica di una maggiore efficacia del business: il tempo delle skill verticali, così come quello delle piattaforme IT isolate e delle organizzazioni a silos, è finito.
Oggi, le aziende devono guardare il mercato da prospettive diverse per poter anticipare e gestire un panorama di minacce e vulnerabilità informatiche sempre maggiori: per questo è necessario poter contare su una forza lavoro diversificata, che contribuisca al successo mettendo a disposizione delle organizzazioni una vasta gamma di competenze, esperienze e punti di vista.
La gestione delle competenze on-premise e cloud per sfruttare i dati
Le organizzazioni dovranno cominciare a (ri)valutare le spese destinate al cloud, nonché la loro capacità di gestire gli ambienti mainframe tramite personale specializzato che sta man mano andando in pensione.
Per mantenere la continuità di business e capitalizzare l’infrastruttura IT esistente, saranno fondamentali tanto le competenze on-premise quanto quelle cloud. Le aziende devono poter infatti garantire che le nuove tecnologie funzionino correttamente anche insieme ad asset e modelli più datati, il che può richiedere competenze anche nei linguaggi di programmazione legacy. Nascerà quindi l’esigenza di investire in talenti che abbiano le competenze necessarie per gestire senza problemi ambienti IT sempre più ibridi.
Tradizionalmente, nel settore tech si tendono a cercare competenze specifiche (come l’apprendimento dei linguaggi di programmazione più recenti), ma destinate ad avere una portata limitata nel tempo. La capacità di sviluppare a monte soft skills e capacità di problem solving la faranno da padrone in un contesto aziendale complesso. Ancora una volta, sarà importante assumere professionisti che abbiano un approccio ampio e interdisciplinare, con una spiccata propensione all’apprendimento continuo.
L’approccio tecnologico alla sostenibilità ambientale
La sostenibilità e la salvaguardia ambientale stanno coinvolgendo da vicino anche il settore IT. I sistemi di monitoraggio della CO2, ad esempio, generano elevate quantità di dati, ma le aziende devono ancora capire a fondo come aggregarli, analizzarli, gestirli e proteggerli per poi trasformarli in informazioni davvero utili e utilizzabili. Questo processo richiede competenze “di ampio respiro”, che vanno al di là degli aspetti strettamente tecnici.
Va poi considerato il fatto che nessuna realtà del settore pubblico o privato può realizzare da sola un cambiamento sistemico. È necessario adottare un approccio coordinato e collaborativo per affrontare con successo sfide di portata globale.
Conclusioni
Il cambiamento climatico è un problema comune che le aziende devono affrontare gestendo, al contempo, il rapido ritmo dell’evoluzione tecnologica. Gli investimenti dovranno quindi essere orientati a sviluppare organizzazioni sempre più data-driven, che sappiano implementare strategie di raccolta, monitoraggio e analisi dei dati al fine di prendere decisioni davvero informate e far progredire gli sforzi in termini di sostenibilità.